AGIPRESS – Firenze - Oggi 2 aprile si celebra la VI Giornata Mondiale per la consapevolezza dell'autismo, sancita dalle Nazioni Unite con la risoluzione 62/139 del 18 dicembre 2007, per promuovere la conoscenza dell’autismo e la solidarietà nei confronti dei bambini e delle persone che ne sono affette. "Autismo, più frequente di quanto non si pensi", questo lo slogan di quest’anno. "La conoscenza dell’ attuale diffusione nella popolazione dell’autismo e degli altri disturbi evolutivi globali, il cosiddetto “spettro autistico” e la consapevolezza delle forti implicazioni che tali condizioni hanno sulla vita dei pazienti e delle loro famiglie, richiedono alle Istituzioni sanitarie, ma anche sociali ed educative, nazionali e regionali un rinnovato e concreto impegno", sottolinea in una nota il Ministro della Salute, prof.
Renato Balduzzi, in coerenza con quanto sancito dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni-Enti Locali con l’Intesa dello scorso 22 novembre 2012: “Linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nei disturbi pervasivi dello sviluppo, con particolare riferimento ai disturbi dello spettro autistico”. Le indicazioni stabilite dal Ministero della Salute, MIUR, Regioni e Enti Locali sono di garantire la presa in carico precoce e continuativa dall’età evolutiva a quella adulta (senza perdere, in tale passaggio di età, la diagnosi e il contatto con il paziente), l’integrazione e la concertazione degli interventi effettuati dai servizi sanitari, dalla scuola e dal settore sociale, la creazione e la messa in rete di centri specialistici di riferimento individuati dalle Regioni per la diagnosi e la cura, l’individuazione di soluzioni residenziali e semiresidenziali con posti dedicati con caratteristiche non istituzionalizzanti, e il monitoraggio epidemiologico. In Italia le diagnosi registrate sono inferiori a quelle che risultano dalle recenti indagini in altri Paesi, ma crescono via via che aumenta l’attenzione dei sanitari ai disturbi evolutivi globali (dello spettro autistico), abbassandosi l’età della diagnosi.
Il Ministro Balduzzi aggiunge "sussistono tuttora timori e problemi di comunicazione che ritardano la diagnosi ed il trattamento precoci, da effettuarsi nei primissimi anni di vita; i servizi sociosanitari non sono ancora sufficienti e molta parte dell’assistenza è sostenuta dalle famiglie. Occorre dare concreta attuazione a tali impegni, continuando la stretta collaborazione tra i Ministeri interessati, le Regioni, gli enti locali e il mondo dell’associazionismo". Allo stesso tempo vanno promosse con decisione azioni di ricerca sull’eziologia, sulla diagnosi, sui trattamenti più efficaci e sull’organizzazione dei servizi e va sostenuto l’utilizzo nella pratica delle migliori evidenze scientifiche.
Importanti e rigorose ricerche scientifiche internazionali apportano nuova luce sulle possibili cause e sui più appropriati trattamenti di tali disturbi, smentendo ipotesi errate e false convinzioni che hanno prodotto anche scelte rischiose per la salute. Sono state più volte smentite le ipotesi che i vaccini siano la causa del forte aumento delle diagnosi di autismo. Le più recenti ricerche di epidemiologia e biologia hanno evidenziato tra l’altro il possibile effetto protettivo dell’assunzione di una dieta ricca di acido folico nel mese precedente all’inizio di una gravidanza, come già raccomandato per la prevenzione dei difetti del tubo neurale e di altri difetti congeniti.
La Linea guida dell’Istituto superiore di Sanità n.21 del 2011 “Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti” ha fornito importanti indicazioni sui trattamenti efficaci, raccomandando che interventi specifici, competenze cliniche e interventi abilitativi e di supporto per il paziente e per la sua famiglia siano costruiti su buone prassi, in linea con i principi della prova scientifica. Tra queste, l’intervento abilitativo intensivo, tempestivo e strutturato.
Informazioni dettagliate sono riportate nella sezione del sito Internet dell’Istituto Superiore di Sanità dedicata all’autismo: www.iss.it/auti/. A Chiusi è in partenza un progetto sperimentale per fornire aiuto concreto alle famiglie con bambini affetti da autismo. Garantire un percorso educativo e terapeutico vigilato da professionisti è questo l’obiettivo che vuole essere ottenuto dalla giunta chiusina guidata dal sindaco Stefano Scaramelli, obiettivo che potrebbe concretizzarsi nella realizzazione di un centro diurno dove accogliere bambini autistici. “L’autismo oltre che una malattia è un problema sociale –dichiara il primo cittadino di Chiusi Stefano Scaramelli – nel nostro territorio, come del resto in tutta Italia, purtroppo sono tante le persone affette da questa patologia. Nonostante dunque sia di fatto una realtà diffusa, troppo poco fin’ora è stato fatto dalle istituzioni pubbliche per venire incontro alle famiglie con una persona autistica da accudire e di certo i tagli del governo Berlusconi alla sanità e le successive manovre del governo Monti non hanno aiutato ne a risolvere ne tanto meno ad affrontare il problema.
Il risultato è che sempre più spesso le persone autistiche e le loro famiglie si sentono letteralmente abbandonate a loro stesse in una dolorosa lotta, silenziosa e solitaria. Tutto questo non è più accettabile, serve velocemente un cambio di marcia -conclude il sindaco di Chiusi – per questo proprio in occasione della giornata mondiale dell’autismo abbiamo voluto lanciare l’idea di un progetto da condividere insieme, in grado di tendere concretamente una mano alle famiglie che non si devono più sentire ne abbandonate dallo Stato ne cittadini di serie B.” Il cammino per la realizzazione del progetto è già iniziato, intorno ad un tavolo si sono infatti incontrati i rappresentanti dei soggetti interessati a sostenere con forza la creazione del centro diurno che ipoteticamente, ancora tanto ci sarà da lavorare, potrebbe essere operativo entro la fine dell’anno. All’incontro oltre al Sindaco Stefano Scaramelli e l’assessore alla qualità della vita Andrea Micheletti, erano presenti i rappresentanti della sezione soci Coop Valdichiana sud, della Fondazione Orizzonti d’Arte, della Venerabile Confraternità della Misericordia di Chiusi e della costituenda Onlus Nuvole ed Arcobaleno (alla realizzazione del progetto saranno coinvolti anche Usl e Regione Toscana).
L’ambizione, è quella di riuscire a realizzare un centro di accoglienza che per gestione, terapia, supporto logistico, culturale e psicologico sia un vero e proprio punto di riferimento per l’intera Provincia di Siena. All’interno della struttura saranno messi a disposizione tutti i possibili ausili educativi e clinici così da sviluppare e potenziare le capacità della persona affetta da autismo migliorandone nel frattempo il benessere. Qualora il progetto andasse in porto, nella struttura di accoglienza dovrebbero essere presenti uno o più educatori specializzati nelle tecniche di supporto alle problematiche dell’autismo nonché un neuropsichiatra di riferimento in qualità di responsabile medico.
Insomma anche se ancora il progetto è poco più di una idea e quindi siamo ancora nel campo delle ipotesi le semplici parole stanno diventando rapidamente fatti anche perché il disagio dell’autismo secondo recenti stime è in continuo e rapido aumento; solo in Italia ben 680.000 persone ovvero 1 su 88 sono affette da patologie riconducibili a forme più o meno gravi di autismo.