Rimpasto in Regione, la Giunta Rossi tra polemiche e lo spettro senese

Oggi la prima riunione ufficiale dei 10. Al posto di Ceccobao e Nencini entrano Bugli e Ceccarelli.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 marzo 2013 15:54
Rimpasto in Regione, la Giunta Rossi tra polemiche e lo spettro senese

Si riunisce oggi per la prima volta in modo ufficiale la nuova formazione regionale targata Enrico Rossi. Il riassetto così come disposto dal Governatore prevede che al posto dell'uscente (non per sua scelta) di Luca Ceccobao assessore ai trasporti e alle infrastrutture ci sarà Vincenzo Ceccarelli (Pd), attuale presidente della commissione regionale ambiente, sostituisca, mentre Vittorio Bugli, fino ad oggi capogruppo Pd, subentra all'assessore al bilancio e segretario nazionale Psi Riccardo Nencini, eletto alla Camera.

Alberto Chellini il nuovo segretario generale del Consiglio regionale della Toscana. L’Ufficio di presidenza dell’Assemblea toscana ha provveduto alla nomina su proposta del presidente Alberto Monaci. Alberto Chellini assume a partire da oggi l’incarico di segretario generale che per cinque anni è stato ricoperto da Alessandro Mazzetti. Allievo di Paolo Barile, Chellini ha ricoperto importanti incarichi in qualità di dirigente regionale, sia presso la Giunta che presso il Consiglio: negli ultimi anni è stato responsabile della direzione legislativa del Consiglio regionale.

Specializzato in diritto parlamentare con Silvano Tosi ed in amministrazione pubblica presso il “cycle etranger” dell’Ena (Ecole nationale d’administration) di Parigi, è stato assistente per sette anni alla Corte costituzionale con il giudice Enzo Cheli. Ma il rimpasto di giunta è stato anticpato da polemiche per nulla sopite, in particolare ha fatto discutere la non riconferma di Ciccobao soprattutto in ambiente democratico senese, l'idea diffusa è che sia stato sacrificato sull'altare del Monte dei Paschi.

“E’ stato un onore per me aver avuto l’occasione di servire la mia regione in questi anni - aveva commentato durante la sua ultima conferenza stampa Ceccobao - Ritengo di aver lavorato con impegno e lealtà alla realizzazione del programma di legislatura del Presidente Rossi. Sono certamente rammaricato di dover lasciare un lavoro a metà, ma farò il tifo dall’esterno perché possano essere raggiunti i migliori risultati e perchè le riforme importanti che abbiamo avviato possano essere condotte in porto”. Tagliente il commento di Alberto Magnolfi presidente del gruppo regionale del PdL.

“Con il rimpasto il PD blinda la giunta. Vengono spediti nell'esecutivo due "uomini forti" come Bugli e Ceccarelli a supportare un Rossi traballante. Se si tratterà di un abbraccio per rafforzare l'esecutivo o, come è più probabile, l'inizio di un controllo soffocante da parte del partito, lo vedremo a breve. Certo è che Rossi perde l'occasione di ridurre il numero degli assessori e quindi di dare un taglio molto consistente ai costi della politica. Dieci assessori sono davvero troppi e dalla prossima legislatura diminuirne il numero sarà obbligatorio per legge.

Anticipare il taglio degli assessori sarebbe stato un dovere, per di più indolore, dopo tante chiacchere. Ancora una volta prevale invece la logica delle spartizioni e degli equilibri di potere rispetto all'esigenza di dare segnali concreti di cambiamento. Il messaggio delle urne è stato forte e chiaro anche in Toscana, ma per il potere locale risulta non pervenuto.” Rincara la dose la collega di partito di Magnolfi, Stefania Fuscagni, consigliere regionale del PdL e portavoce dell’Opposizione in consiglio regionale.

"Al di là della indubbia qualità dei due nuovi assessori – Bugli e Ceccarelli - la nuova Giunta Rossi pare geneticamente modificata e la sua ragione di vita sembra essere un regolamento di conti tutto interno al Pd. Il tono basso con cui lo stesso Rossi ha “silenziato” le due nuove entrate sembra esserne la prova così come pare evidente che i problemi della Toscana non siano stati all’origine delle scelte fatte". "Sorprende la cacciata soffocata nel silenzio dell’Assessore Ceccobao, che certo poco ha fatto per il trasporto pubblico locale ma che pare esser caduto in disgrazia solo dopo lo scandalo senese del Monte dei Paschi di Siena quasi a voler dire che il problema riguarda solo il Pd senese e non quello regionale.

Una presa di distanza che ha visto la Giunta Rossi divenire luogo per regolare i conti interni alla partita senese tutta maturata ed esplosa in casa Pd. Sorprende al tempo stesso – prosegue la portavoce - la burocratica informazione mandata al Consiglio regionale e completamente priva di ragioni di tipo politico quasi a conferma che ragioni ve ne sono, ma sono tutte interne alla maggioranza. A ben vedere, infatti, la Giunta Rossi con questa nuova configurazione diventa sempre più a trazione Pd di stampo bersaniano e di origine ex DS nella totale mancanza dell’area riformista, una volta rappresentata da Nencini, dell’area ex popolare e nella totale assenza di un equilibrio con la componente renziana spesso critica, sul livello del consiglio regionale, su alcuni aspetti centrali della Giunta Rossi a partire dalla sanità.

A ben vedere - conclude Fuscagni - sembra proprio che il nuovo assetto risponda a logiche di parte oltre che di partito e rappresenti l’arroccamento del Presidente Rossi nella sua componente a metà strada tra la “difesa” e la chiusura. Ovviamente la Toscana poco c’entra in tutto questo". Non sono da meno gli esponenti di Più Toscana Gambetta Vianna e Gianlica Lazzeri: "La nomina in Giunta dei due nuovi assessori Vincenzo Ceccarelli e Vittorio Bugli rappresenta un’inversione di rotta da parte del Presidente Rossi? Il Pd corre in soccorso della Giunta in un momento di difficoltà di Rossi o è un freno al Governatore?".

Se lo chiedono i consiglieri regionali di Più Toscana, Antonio Gambetta Vianna (capogruppo) e Gian Luca Lazzeri, visto che, "dopo aver nominato alcuni tecnici in Giunta, adesso il Governatore ha imbarcato due uomini forti del Partito Democratico". Secondo gli esponenti di Più Toscana, «la sostituzione degli assessori uscenti Nencini e Ceccobao con Bugli e Ceccarelli è passata un po’ troppo in sordina. Rossi è stato forse commissariato? Ogni illazione politica è legittima visto il fatto che questi due cambi sono avvenuti senza una vera presentazione e spiegazione all’opinione pubblica». Infine, Gambetta Vianna e Lazzeri pensano che "Bugli e Ceccarelli sono due uomini politicamente forti che potrebbero condizionare la linea di governo politica toscana".

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