di Pamela Pucci MASSA– “Se il territorio e il sindacato mi chiedono di procedere all’esproprio del terreno dell’ex Eaton anche senza la presenza di un imprenditore disposto a reindustrializzare, va bene….datemi un mese di tempo per valutare questa strada e tra un mese ci rivedremo qui”. Con queste parole si è concluso l’intervento del presidente della Toscana, Enrico Rossi, davanti all’assemblea dei lavoratori dell’azienda. Il presidente ha incontrato questa mattina prima i sindacati e successivamente i ex-dipendenti della Eaton, ha fatto con loro il punto sul pacchetto di interventi a favore della reindustrializzazione messi a punto dalla Regione ed hanno discusso dalle azioni da intraprendere nel prossimo futuro. “Ribadisco la volontà della Regione di acquistare l’area – ha detto Rossi – ci sono 5 milioni di euro destinati a questo scopo e bloccati nel bilancio regionale.
Quello che ci serve, però, è uno ‘sviluppatore’, un’imprenditore che prenda l’area e vi sviluppi insediamenti industriali. Avevamo trovato un’azienda interessata, ma ora a causa della crisi è in concordato fallimentare. Stiamo vagliando altre strade, ma se voi mi chiedete di espropriare il terreno anche in assenza di un’azienda disposta ad investire, io sono disposto a percorrerla. Ma di un investitore avremmo comunque bisogno”. Il presidente ha inoltre ricordato il pacchetto di incentivi predisposto dalla Regione per favorire la reindustrializzazione dell’area, senza rinunciare ad evidenziare le criticità legate all’assenza di fondi statali.
“Siamo sull’orlo di una crisi e per uscirne abbiamo bisogno di forti interventi da parte dello Stato – ha detto- Noi come Regione abbiamo predisposto un pacchetto di 18 milioni, 5 per l’acquisto dell’area e 13 milioni tra agevolazioni fiscali e facilitazioni di accesso al credito per chi assumerá. Le agevolazioni potrebbero essere maggiori se alle risorse regionali si sommassero anche dei fondi statali, dato che il Governo ha promesso 10 milioni di euro ma per il momento non sono stati stanziati”.
“Un’altra questione importante ed urgente è quella legata alla cassa integrazione, che in Toscana come in altre Regioni finiranno alla fine di marzo. Servono almeno altri 500 milioni di euro, che ci diano la possibilità di continuare a pagare la cassa integrazione. Serve un Governo che faccia questo atto e serve un Parlamento che lo voti”. Rossi ha inoltre ricordato la sua decisione di rinunciare a ritirare il proprio stipendio fino a quando non sarà rifinanziato il fondo per la cassaintegrazione in deroga e non saranno trasferiti i soldi per le zone alluvionate.
“Chiedo c’è facciano lo stesso i parlamentari di questa zona e anche il prefetto- ha detto – per richiamare con più forza l’attenzione su questa emergenza e sollecitare il Governo. La politica deve essere credibile: questo è il mio piccolo contributo personale per dimostrare che faccio sul serio”.