Dal convegno dei Georgofili e della Regione Toscana, un messaggio chiaro che suona come un ultimatum a difesa del settore agricolo: cinghiali e altri ungulati sono troppi (almeno 350 mila solo in Toscana), gli strumenti di protezione non bastano e bisogna ricorrere a contenimenti più incisivi. A rischio non c'è solo l'attività di migliaia di agricoltori, che portano avanti con orgoglio l'eccellenza dell'agroalimentare italiano, ma addirittura l'equilibrio ambientale di tutto il territorio per i problemi di natura idrogeologica e forestale causati dal sovrannumero degli animali. A raccogliere le richieste del settore è stato lo stesso assessore all’agricoltura e foreste della Regione Toscana, Gianni Salvadori, che, dopo l'intervento dei diversi esperti in materia (appartenenti al mondo accademico, al Miipaf e all'associazionismo), ha tirato le conclusioni segnalando le discrepanze fra la normativa nazionale e quella regionale e contestando il ruolo diIspra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientche, che a detta degli operatori provoca l’empasse istituzionale e rende impossibile effettuare gli interventi necessari, nei tempi dovuti, da parte di Atc e Province.
"Fra gli esempi citati nel corso dei lavori il caso di un incidente stradale che ha visto coinvolti una giovane donna e un cervo. L’ente pubblico – è stato riferito dall’assessore provinciale all’agricoltura di Siena, e rappresentante dell’UPI, Anna Maria Betti – ha dovuto far ricoverare il cervo a spese del contribuente, mentre la giovane donna ha perso un braccio e non ha diritto ad alcun risarcimento perchè la strada recava la segnaletica prescritta". L’assessore Salvadori ha definito il caso un “esempio emblematico delle contraddizioni inaccettabili che si registrano” e ha ribadito la necessità di recuperare “realismo” e “buon senso”.
Ha riferito inoltre di avere già scritto al coordinatore degli assessori regionali all’agricoltura perchè porti in Conferenza Stato Regioni l’argomento riguardante le linee guida dell’Ispra sugli ungulati. Analoga lettera era stata già inviata anche ai ministri Clini e Catania. “Non possiamo rimanere bloccati – ha sottolineato Salvadori – e l’Ispra non dà risposte alla Regione Toscana, su nulla, da molti anni ormai. Anche l’Ispra invece deve rispettare le leggi e siccome so che la questione degli ungulati sarà centrale per il prossimo piano venatorio voglio avere certezze dal livello nazionale.
Il Ministero e la Presidenza del Consiglio, in accordo con le Regioni, devono individuare le modalità che permettano la tutela del territorio, dell’ambiente e dell’agricoltura.”