"Le priorita' per l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, in questo difficile momento, continuano ad essere i giovani e l’occupazione; da tempo stiamo procedendo in questa direzione, in sinergia con la direzione generale, con gli uffici, col presidente uscente Jacopo Mazzei che ringraziamo per il generoso impegno profuso in questi 14 mesi’’. Lo ha detto il nuovo presidente dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze Giampiero Maracchi (che entra in carica domani) incontrando la stampa oggi pomeriggio assieme al presidente uscente Jacopo Mazzei e al Direttore generale Renato Gordini.
’Tra le altre priorità di questo periodo – ha proseguito il professore – ritengo sia determinante lo sviluppo dell'aeroporto per il rilancio dell'economia della nostra regione. Ricordiamoci che la Toscana e' una regione attiva, ricca di distretti importanti che sono stati in grave sofferenza e lo sono ancora. Certamente, l'Ente Cassa con le sue risorse non potrà risolvere tutti i problemi dell'economia toscana, ma potrà dare il suo forte contributo specialmente della formazione giovanile’’. Sul potenzimento dell'aereoporo è intervenuto anche Mario Razzanelli, consigliere comunale della Lega Nord.
"Migliaia di posti lavori persi, almeno 20 miliardi di euro di mancati introiti negli ultimi 15 anni. Questo è il risultato del mancato ampliamento dello scalo fiorentino con la pista parallela. Rossi e la sua Giunta si sono palleggiati questo tema arrivando ad un ennesimo rinvio dell’approvazione del PIT per paura di perdere qualche nella piana. Il sindaco di Sesto Fiorentino Gianassi con il suo veto ad oltranza non si rende conto di lasciare migliaia di giovani senza lavoro. Alla fine c’ha messo del suo anche il Ministro Passera declassando in serie B gli aeroporti toscani con una valutazione priva di una strategia economica di medio periodo e forse suggerita da chi vorrebbe che lo scalo fiorentino diventasse quello di Bologna. Ma il primo responsabile di questa decisione resta il Presidente Rossi che per motivi tutti interni al suo partito, da troppo tempo tiene bloccato il potenziamento di Peretola ed ancora una volta rimandato a dopo le elezioni la discussione del Pit. Quest’infrastruttura è strategica per un rilancio dell’economia regionale e non può essere più rinviata.
Ogni mese di ritardo costa alla città ed al suo comprensorio almeno 100 milioni di euro".