Non smette di indignare e avvilire l'indagine sui cantieri dell'Alta Velocità che a Firenze ha portato al sequestro della fresa Monnalisa. Due i filoni dell'inchiesta che vedono iscritti al registro degli indagati 31 persone tra dirigenti pubblici e membri delle aziende appaltatrici e appaltanti: da un lato la questione dello smaltimento dei fanghi, dall'altro la non conformità dei materiali, sia quelli relativi alle coperture della galleria, che a quelli di assemblaggio della fresa. Oggi, giorno di Consiglio Comunale in Palazzo Vecchio, la faccenda è approdata in aula con le domande d'attualità delle opposizioni che hanno sollevato questioni politiche ma anche tecniche.
"Nessuno deve minimizzare le implicazioni dei gravissimi capi di imputazione che stanno emergendo dall'indagine della Magistratura in merito ai lavori del sottoattraversamento AV del nodo fiorentino - ha dichiarato la consigliera Ornella De Zordo - Troppo facile dire, come hanno già fatto i vertici di Regione, Provincia e Comune, che i singoli vanno perseguiti ma che si deve procedere al più presto coi lavori. Persino RFI si considera "parte lesa" e invoca giustizia. Ma dove erano questi organi quando i profili di illegittimità, le criticità in corso d'opera e i rischi sottesi alla cantierizzazione venivano puntualmente indicati da esperti, attivisti e consiglieri ? Le terre di scavo- prosegue la consigliera - la loro composizione, il trattamento e la destinazione; lo sforamento di rumore e il pericolo delle polveri per residenti e alunni delle scuole in zone a rischio; la corretta gestione delle acqua reflue; il funzionamento e cessazione dell'Osservatorio Ambientale: tutti aspetti su cui l'attezione è stata posta ripetutamente anche con atti di consiglio e richieste esplicite.
Ottenendo sempre risposte tranquillizzanti o generiche. Nessuno può dire però che non sapeva, se non altro perché i problemi sono sempre stati divulgati e resi pubblici". Il capogruppo della lista civica Per Un altra città poi affronta l'altro grande scandalo emerso dall'inchiesta e cioè la corresponsabilità di vari esponenti del Partito Democratico : Walter Bellomo, della commissione Via del Ministero dell’Ambiente, ex coordinatore della segreteria provinciale Pd di Palermo e prima responsabile regionale ambiente dei Democratici di sinistra; Piero Calandra, membro della Autorità di vigilanza sui contratti pubblici in quota Pd; Maurizio Brioni, dirigente di Coopsette, società già nota ai tempi di Mani Pulite, e marito dell’ex sottosegretario Pd Elena Montecchi.
Infine Maria Rita Lorenzetti per 10 anni presidente della Regione Umbria e oggi riciclata alla presidenza di Italferr (gruppo Fs) che sempre per i magistrati fiorentini metteva a «a vantaggio della controparte Nodavia e Coopsette», le proprie conoscenze personali e la propria rete di contatti politici. tra i capi d'imputazione oltre che truffa e corruzione c'è l'associazione a delinquere finalizzata all'abuso d'ufficio. "Sarebbe utile - dice la De Zordo - fornire al responsabile per la legalità del Partito Democratico di Firenze, Emiliano Poli, l'elenco degli indagati per i cantieri Tav.
Scoprirà così che l'intreccio mafia/corruzione/appalti vede protagonisti proprio esponenti del suo partito. Non serve allora l'ennesimo inutile "protocollo di intesa" come Poli si premura di comunicare alla stampa, bensì una seria e approfondita autocritica sulla degenerazione in atto all'interno del Pd. Basta con le dichiarazioni piene di ipocrisia: chi sta dalla parte della legalità si schieri e quando necessario faccia pulito all'interno del proprio partito. Oppure si dimetta, se la cancrena è così in stato avanzato da non poter far altro che mere operazioni di cosmesi della comunicazione".
Il consigliere Valdo Spini ha poi ricordato come esattamente tre anni fa, il 26 gennaio 2010, avesse presentato al Consiglio Comunale una mozione da lui stesso firmata insieme ai consiglieri Tommaso Grassi, Ornella De Zordo ed Eros Cruccolini perché venisse effettuata, prima di cominciare i lavori, una Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.). Purtroppo la maggioranza bocciò quella mozione". Spini ha stigmatizzato tale decisione visto che avrebbe preceduto il verificarsi dei gravissimi incovenienti lamentati come pure la mancata ricostituzione dell’Osservatorio Ambientale che ha cessato di lavorare alla fine di Aprile 2012.
"Qualcuno sarà pure responsabile di questo a livello nazionale – ha dichiarato Spini- o a livello regionale o a livello locale; e chi ne ha la responsabilità dovrebbe dare adeguate spiegazioni, anche se si trattasse del ministro Corrado Passera come sembra suggerire il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, nella sua recente intervista". Mario Razzanelli capogruppo della Lega Nord ha ricordato la petizione sul sottoattraversamento Tav e sulla proposta di annullamento alle quali il sindaco non ha mai dato risposta: "Non si tratta di un'interrogazione di un consigliere ma è la sintesi di tutte le domande d’attualità sulla tav che abbiamo ascolatato per mesi in quest'aula ed è un atto previst dallo Statuto al quale Renzi era tenuto a rispondere emtro 45 giorni.
Ricordo - ha concluso Razzanelli - che quest'opera costerà tra i 4 e 5 miliardi, e noi stinvece discutiamo di licenziamenti al Maggio Musicale Fiorentino e della chiusura di una fabbrica come la Richard Ginori, operazioni che comporteranno un risparmio di al massimo poche decine di migliaia di euro". La richiesta da parte delle opposizione come pure dei Comitati No Tav è una sola: ripensare il progetto della Tav, femarlo del tutto e trovare delle alternative come quella ricordata da Massimo Sabatini, esponente della Lista Galli a Palazzo Vecchio ovvero la soluzione in superficie.
Ma non è questo l'orientamento degli Enti locali, Provincia e Regione si sono già espressi sull'argomento; Rossi e Barducci sono stati chiari: Magisytratura a parte l'opera deve ripartire al più presto perchè strategica per il futuro della Toscana e per Firenze. L'assessore comuanale alla Mobilità e al Traffico Massimo Mattei ha ribadito il concetto: "Le indagin non hanno per oggetto la progettualità del sottoattraversamento, non c'è motivo per ridiscutere scelte già fatte e accordi già presi".