Un terremoto di magnitudo(Ml) 2.1 è avvenuto alle ore 02:17:45 italiane del giorno 30/Dic/2012 (01:17:45 30/Dic/2012 - UTC). Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Lunigiana. I valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare le stime attuali della localizzazione e della magnitudo. Comuni entro i 10Km BAGNONE (MS) FILATTIERA (MS) MULAZZO (MS) PONTREMOLI (MS) TRESANA (MS) VILLAFRANCA IN LUNIGIANA (MS) Comuni tra 10 e 20km BOLANO (SP) CALICE AL CORNOVIGLIO (SP) FOLLO (SP) ROCCHETTA DI VARA (SP) SANTO STEFANO DI MAGRA (SP) VEZZANO LIGURE (SP) BERCETO (PR) AULLA (MS) COMANO (MS) FIVIZZANO (MS) FOSDINOVO (MS) LICCIANA NARDI (MS) PODENZANA (MS) ZERI (MS) Il terremoto è stato localizzato con i dati delle stazioni della Rete Sismica Nazionale dell'INGV (quadrati).
La localizzazione epicentrale riportata nella figura e' quella rivista dagli operatori della Sala Sismica dell'INGV e comunicata al Dipartimento di Protezione Civile subito dopo l'evento. I dati relativi a ogni terremoto rilevato dalla rete INGV vengono rivisti successivamente da personale specializzato prima di essere inseriti nel Bollettino della sismicita' italiana. Si rafforza intanto l’impegno della Regione in tema di prevenzione del rischio sismico in Toscana. La Giunta regionale su iniziativa dell’assessore all’ambiente Anna Rita Bramerini, ha approvato tre schemi di accordo di collaborazione scientifica con il CNR di Pisa, il Dipartimento di Scienze della terra, dell’ambiente e della vita (DISTAV) dell’Università di Genova e il Centro di Ricerche e Studi Sperimentali per le Geotecnologie, (CeRS GEO) dell’Università di Chieti per un totale di 114mila euro. I tre accordi hanno lo scopo di proseguire e incrementare l’attività di studio già in atto a favore della prevenzione del rischio sismico. Nel dettaglio, l’accordo con il CNR di Pisa, prevede la prosecuzione di attività già avviate per l’acquisizione, la gestione, l’elaborazione e l’analisi dei dati relativi al monitoraggio geochimico nelle aree a maggior rischio sismico della Toscana che si trovano fra Garfagnana, Lunigiana, Mugello, Valtiberina e Amiata. Gli accordi con DISTAV dell’Università di Genova e con il CeRS GEO di Chieti prevedono lo sviluppo di criteri e metodologie operative per l’implementazione dei sistemi di monitoraggio dell’attività sismica in Lunigiana e Garfagnana e l’elaborazione di modelli numerici per la cosiddetta microzonazione sismica, ovvero quell’attività che individua le diverse risposte sismiche puntuali a livello subcomunale sulla base delle caratteristiche geologiche dei terreni più superficiali. “La prevenzione sismica – ha commentato l’assessore regionale all’ambiente e all’energia Anna Rita Bramerini – è da sempre considerata una priorità a livello regionale.
La Regione Toscana già da numerosi anni sta portando avanti l’attività di studio e ricerca per la prevenzione. Ricordo per esempio il protocollo di intesa stipulato tra le Università toscane di Firenze, Pisa e Siena e la Regione per garantire un confronto continuo con tutta la comunità scientifica e contribuire in maniera efficace allo sviluppo di una adeguata politica conoscitiva, formativa ed informativa. Ma sempre nell’ambito della prevenzione – continua Bramerini – la Regione, con finanziamenti rivolti principalmente alle amministrazioni locali, sta conducendo numerose iniziative finalizzate a promuovere un’adeguata politica di prevenzione e di riduzione del rischio sismico”. Tra queste, le numerose attività mirate alla programmazione e al finanziamento di interventi sul patrimonio edilizio pubblico strategico e rilevante, mediante finanziamenti europei (Programma POR CreO FESR 2007/2013), nazionali (ordinanze di protezione civile a seguito di eventi sismici e/o di interventi, leggi nazionali) e regionali (L.R.
58/2009), rivolti agli enti locali. Nel complesso sono stati erogati circa 145 milioni di provenienza comunitaria, statale e regionale, di cui il 63% hanno riguardato edifici scolastici, il 19% edifici pubblici, il 5% ospedali e il rimanente 13% ad altre tipologie.