Firenze - “Siamo giunti alla fine di un percorso condiviso con la Confederazione che è iniziato nel 2010 – ha commentato il Provveditore della Misericordia di Firenze Andrea Ceccherini – e oggi possiamo finalmente dire di essere arrivati alla meta”. E' stato ufficializzato oggi nel corso di una conferenza stampa alla quale era presente, oltre al Provveditore Ceccherini anche il Presidente Confederale Roberto Trucchi, il rientro ufficiale della Misericordia di Firenze nella Confederazione.
“Siamo felici di poter rientrare nella 'casa comune' – ha spiegato il Provveditore Ceccherini - e di poter tornare a dare il nostro contributo, anche se vogliamo farlo in punta di piedi, con spirito di servizio. Intendiamo contribuire, con il Presidente, a creare un clima di collaborazione fra tutte le parti. Ci mettiamo a servizio della Confederazione delle Misericordie e del Presidente per quello per cui vorrà coinvolgerci”. “Venerdì scorso a Roma - ha detto il Presidente Trucchi - il Consiglio Nazionale delle Misericordie ha approvato all’unanimità il rientro nella Confederazione dell’Arciconfraternita di Firenze ed è con grande soddisfazione che riaccogliamo al nostro interno la ‘Misericordia madre’: oggi è davvero una giornata di gioia.
Con la Misericordia di Firenze in questi ultimi anni abbiamo camminato insieme, con il prezioso lavoro della commissione Giovannelli, in un percorso che portasse a definire nuove regole, un nuovo Statuto nazionale, che dopo l’omologa del Prefetto è ora pienamente operativo.” Nell'occasione è stato anche presentato il nuovo Statuto confederale che presenta delle sostanziali modifiche che, come ha detto il Provveditore Ceccherini, “mettono un po' tutti d'accordo, giungendo ad un giusto compromesso”.
Da oggi quindi siamo di fronte ad una Confederazione più snella, un organo collegiale che avrà un compito di coordinamento degli Associati e di rappresentanza verso le istituzioni. In più potrà votare solo chi avrà ottemperato agli obblighi statutari: le Misericordie che non saranno in regola con i pagamenti delle quote perderanno i diritti sociali. “Si va verso una Misericordia un voto – ha precisato Ceccherini -, ma ci sarà una diversa contribuzione: una parte fissa che sarà di fatto la quota sociale e una parte variabile in relazione alla capacità contributiva di ogni singola Misericordia.
Questa è la soluzione sostenibile”. Lo Statuto ha introdotto anche un nuovo organo, il Consiglio dei Saggi, che tra le altre cose avrà il compito di sovraintendere alla salvaguardia dei principi ispiratori del Movimento. Non basterà più quindi chiamarsi Misericordia per essere considerata tale e il Consiglio dei Saggi dovrà sorvegliare che i principi fondanti vengano rispettati da tutte le Confederate. Il Presidente Trucchi ha annunciato che il consiglio Nazionale ha approvato il percorso che porterà ad un’Assemblea nazionale per il rinnovo di tutte le cariche sociali nazionali, con le modifiche contenute nel nuovo Statuto, in particolare la riduzione da 29 a 21 dei membri del Consiglio Nazionale e una diversa rappresentanza territoriale.
“L’appuntamento sarà nella seconda metà di maggio e si svolgerà, a un anno dal terremoto, in Emilia, dove siamo stati fortemente impegnati nei mesi scorsi.” Nella 'pacificazione' è stato determinante il contributo del Cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze, che, anche nella sua qualità di primo Capo di Guardia della Misericordia, ha fortemente voluto la costituzione delle Commissioni presiedute dall'avvocato Mauro Giovannelli, che ha reso possibile la redazione del nuovo Statuto.
Il Provveditore Ceccherini e il Presidente Trucchi hanno rivolto un sentito ringraziamento ad entrambi. A chi gli chiedeva dell’altra Misericordia fuoriuscita dalla Confederazione, quella di Rifredi, Trucchi ha risposto “noi non abbiamo allontanato nessuno, né abbiamo mai chiuso le porte. Spero che Rifredi abbia interesse a rientrare; se così sarà dovremo cominciare a ragionare, come abbiamo fatto con Firenze.” “Ci aspettiamo ora il rientro in Confederazione anche della Misericordia di Rifredi” ha concluso Ceccherini.