Verrà concluso domani l’intervento per la chiusura dell’ex ospedale Luzzi a Pratolino, area che ospita un’occupazione abusiva risalente al 2006. Il progetto, elaborato a seguito di incontri del gruppo di lavoro di cui fanno parte Regione, Prefettura di Firenze, Asl 10, Società della Salute Zona Fiorentina Nord-Ovest, Comune di Sesto Fiorentino, UNCEM Toscana, Caritas e Fondazione Michelucci, prevede il superamento dell’area e la realizzazione di percorsi di accoglienza delle persone che ci hanno vissuto fino a oggi.
Per questa fase conclusiva le risorse messe a disposizione sono 300 mila euro, 100 mila dalla Regione e 200 mila dalla Asl 10. Il complesso, che fa parte del Comune di Sesto Fiorentino, ha ospitato fino ad oggi più di 100 persone, in maggioranza di origine rumena. Tra questi vari nuclei familiari e circa una trentina di minori. Il numero degli occupanti, ridotto progressivamente dopo i vari interventi che si sono susseguiti a partire dal 2009, sarebbe aumentato negli ultimi tempi pur restando ampiamente al di sotto del numero iniziale che ha raggiunto punte fino a 400 unità.
Le condizioni di vita all’interno dell’area sono sempre state di estrema marginalità, aggravate dalla presenza di alcuni bambini. “Una questione – ha spiegato l’assessore al welfare Salvatore Allocca – che ormai si trascina da alcuni anni e per la quale era doverosa una soluzione definitiva. Purtroppo la situazione all’interno dell’ex ospedale, dal punto di vista della sicurezza e delle condizioni igieniche, in tutto questo tempo è andata deteriorandosi. Non potevamo permettere a queste persone di continuare a viverci, soprattutto i bambini.
Insieme con tutti gli altri soggetti con i quali è stato creato un gruppo di lavoro, abbiamo messo a punto un piano di superamento definitivo con l’attivazione di vari percorsi per le persone”. Allocca quindi ringrazia i soggetti che hanno lavorato alla chiusura del Luzzi. “Un ringraziamento particolare va rivolto al Comune di Sesto Fiorentino, alla Caritas di Firenze e alla Fondazione Michelucci che, in virtù del forte e qualificato impegno di propri rappresentanti, hanno offerto un contributo estremamente rilevante al raggiungimento di un obiettivo di civiltà”. Riguardo alla sistemazione degli occupanti, le linee d’azione principali comprendono percorsi di accoglienza in comuni montani caratterizzati da processi di spopolamento, resi possibili grazie alla collaborazione di Uncem Toscana, e l’individuazione di sistemazioni abitative per i nuclei familiari in grado di sostenersi autonomamente.
Ci sono stati anche casi di persone che hanno ricevuto un aiuto per rientrare volontariamente nel paese di origine. Gli interventi si avvalgono del sostegno di un apposito sportello che sarà gestito dalla Sds Zona Fiorentina Nord-Ovest (individuata come soggetto gestore del piano in base alle propria competenza territoriale in materia sociale) in collaborazione con la Caritas. L’obiettivo finale del progetto è promuovere l’autonomia lavorativa e abitativa e l’inserimento scolastico dei minori. “Quella del Luzzi – ha concluso Allocca – è stata definita come la più grossa occupazione italiana risolta senza un intervento di sgombero violento ma con un percorso virtuoso, benchè difficile, basato sul dialogo e non sulla contrapposizione tra istituzioni, movimento di lotta per la casa, occupanti e comunità locale”.