Un piano di valorizzazione e promozione della filiera della pelletteria attraverso azioni di orientamento, formazione e riqualificazione dei giovani, degli addetti del settore e dei disoccupati in cerca di nuova o diversa occupazione. A prevederlo è un protocollo d’intesa firmato oggi da Regione, Provincia di Firenze, Associazione delle Province (Upi), Confartigianato, Cna, Confindustria e organizzazioni sindacali. “L’intesa di oggi – spiega l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini che ha firmato l’accordo per la Regione – si inserisce nel quadro del confronto avviato fra Regione e parti sociali per individuare gli strumenti di sostegno e crescita del sistema produttivo toscano.
In questo contesto il settore manifatturiero e, in particolare, il sistema moda, rappresentano una delle priorità di intervento”. Ad essere interessati all’intesa sono tutti i settori della filiera, quindi: pelletteria, concia, accessori metallici. “Si tratta di un settore in forte espansione – sottolinea Simoncini – con grandi potenzialità dal punto di vista produttivo e occupazionale nell’intero territorio nazionale. Per questo è indispensabile mettere in campo tutte le possibili azioni di sostegno dell’attuale fase di espansione , assicurando così il consolidamento e lo sviluppo delle imprese che fanno parte della filiera”. Il protocollo Fra le finalità dell’intesa, quella di promuovere un sistema di orientamento al lavoro e formazione professionale per migliorare la capacità di adattamento al mercato delle imprese, sia attraverso la qualificazione di lavoratori e imprenditori, sia attraverso la rilevazione dei fabbisogni occupazionali delle imprese.
Ci si propone inoltre la promozione del contratto di apprendistato come canale privilegiato di formazione e lavoro, utilizzando la formazione sia pubblica che privata, in forma partecipata con le imprese del settore. Tutte queste funzioni – come si legge nell’intesa firmata oggi – saranno contraddistinte da un marchio di progetto che renderà visibile all’esterno tutto il processo e potrà essere utilizzato per azioni di marketing sociale, per valorizzare e rendere appetibili figure professionali del settore pelletteria e degli accessori che affondano le loro radici nella tradizione e nella cultura del lavoro in Toscana. A commenatre la notizia del protocollo d'intesa è lo stilista Guccio Gucci, creativo del marchio TO BE G e ultimo discendente dell’omonima famiglia di pellettieri fiorentini“Il piano di valorizzazione e promozione della filiera della pelletteria in Toscana, approvato oggi, è sicuramente una bellissima notizia.
Speriamo che non rimanga solo una decisione a livello provinciale o regionale, ma che diventi un discorso a livello nazionale, in quanto nel territorio toscano vengono prodotte le nostre eccellenze, che vanno difese e aiutate.” “La mia speranza è che questi sostegni vengano convogliati verso le piccole e medie imprese, e non verso i soliti grandi gruppi, che, come già successo, monopolizzano questi aiuti e sono sempre in prima fila per ottenere i fondi. – continua Guccio Gucci – Auspico che questo protocollo sia di facile accesso per le aziende, perché ci si trova spesso di fronte a una burocratizzazione, che rende disagevole l’iscrizione ad un bando.” “Ben venga la promozione del contratto di apprendistato, possibilmente con contributi alle aziende che assumono.
Sarebbe ottimo, in quanto a oggi, come piccole e medie aziende ci troviamo un po’ abbandonati a livello statale. Difficilmente si trovano apprendisti in questo settore, non ci sono tanti giovani italiani iscritti alle scuole, si trovano albanesi e rumeni, e quei pochi sono attratti dalle grandi aziende, che attingono e portano via i migliori lavoranti. Siamo in difficoltà nella ricerca di giovani da formare in azienda, è sicuramente un lavoro impegnativo, ma nel tempo porta ad ottenere una buona remunerazione.
Bisognerebbe entrare nelle scuole – conclude Guccio Gucci - e raccontare ai ragazzi questi tipi di lavoro per invogliarli ad avvicinarsi a questi mestieri, soprattutto in un’ottica di Made in Italy per spingere il motore dell’Italia, che è la piccola e media impresa, che oggi stiamo uccidendo.” I dati del settore: La pelletteria e il suo indotto, compresi gli accessori, sono uno dei comparti più importanti in termini di addetti, imprese e valore dell’export che, anche nel primo trimestre 2012, ha mantenuto un + 6% sulla media nazionale.
I marchi toscani sono fra i più conosciuti a livello mondiale e contribuiscono in maniera rilevante alla diffusione del made in Italy sui mercati internazionali. Anche nel periodo 2011 -2012 il settore pelletteria ha retto, mantenendo un buon livello occupazionale. La produzione del settore è rappresentata principalmente da articoli di pelletteria, collocabili nella fascia prezzo/qualità alta (fino al segmento del lusso) o medio-alta. Secondo i dati ISTAT, nel 2008 gli addetti della pelletteria fiorentina erano 11.685.
Il polo fiorentino della pelletteria comprende oltre 2000 aziende, quasi un terzo di quelle toscane (30%) e un decimo (9,4%) di quelle nazionali del settore. Gli addetti degli accessori, sul territorio fiorentino ammontano a 3000 unità, distribuiti su circa 150 aziende. Dopo la crisi che ha colpito pesantemente nel biennio 2009-2010, a partire dal 2011 le commesse da parte dei marchi committenti sono in deciso aumento, permettendo di ridurre o eliminare, in alcuni casi, il ricorso agli ammortizzatori sociali.