“La rabbia dei lavoratori della Breda è giusta. L’azienda è da tempo senza certezze sul suo futuro, con un amministratore delegato indagato che continua a dichiarare di non credere nel ramo civile dell’azienda. Ci sono partite enormi da sbloccare. Ma il governo deve intervenire subito”. Questo il commento del presidente Enrico Rossi alle dichiarazione rilasciate oggi dai rappresentanti delle Rsu e e dei sindacati metalmeccanici territoriali dopo un incontro con il sindaco di Pistoia.
“Noi, a partire dalle richieste dei lavoriatori e del sindaco, insieme all’assessore Simoncini abbiamo chiesto di essere ricevuti dal governo – prosegue il presidente Rossi - Intanto le indagini continuano, coinvolgendo ancora di più i vertici di Finmeccanica e della politica nazionale, in particolare Lega e Pdl. C’è da domanndarsi perciò a che serva l’incontro se prima il governo non si decide a chiedere le dimissioni dell’attuale vertice e a cambiarlo in modo da poter discutere con nuovi dirigenti le prospettive della più grande azienda italiana partecipata dallo Stato”.
“Pare che qualche settimana fa l’amministratore delegato Giuseppe Orsi abbia scritto una lettera al presidente del consiglio Monti. Ma per ora non ci sono reazioni, mentre sono in gioco da mesi e mesi partite enormi. Ci chiediamo cosa aspetti il governo a decidere. I processi si celebrano nei tribunali ma la politica farebbe bene a prevenire. Orsi non è più credibile e a mio parere una fase nuova deve essere aperta. Se il governo pensa invece che Orsi sia ancora affidabile gli riconfermi la fiducia e chiarisca pubblicamente quali sono le prospettive per Finmeccanica.
Ma faccia subito qualcosa perché il tempo è scaduto”. Una lettera al ministero per lo sviluppo economico Corrado Passera e al sottosegretario Claudio De Vincenti con la richiesta di una convocazione d’urgenza di un tavolo nazionale per far luce sul destino di Ansaldo Breda. A scriverla, oggi pomeriggio, è stato il presidente della Regione Enrico Rossi che, facendo sue le preoccupazioni dei lavoratori, delle organizzazioni sindacali e delle istituzioni, ha richiamato il governo anche “ad una valutazione sull’efficacia del piano di risanamento avviato dall’azienda”, anche per fare chiarezza, spiega, sulle “recenti notizie contraddittorie” circolate.
Rossi ricorda come la vicenda Ansaldo Breda si trascini ormai da anni, lasciando nell’incertezza gli 800 dipendenti diretti più i circa 1500 che lavorano nell’indotto. “Dal 2004 Ansaldo Breda non chiude i bilanci in pareggio – si legge nella lettera – costringendo la capogruppo a continui ripiani finanziari che non risolvono il problema industriale a monte. Ovviamente per la Toscana né il fallimento né una vendita a spezzatino sono soluzioni accettabili”. Quanto al “perdurante stato di incertezza sui potenziali acquirenti o partner industriali” prosegue Rossi, “certamente non giova all’appetibilità industriale della stessa Ansaldo Breda, a differenza di quanto sta invece avvenendo per Ansaldo Energia dove, il coinvolgimento della Cassa depositi e prestiti, consente di animare anche cordate di soggetti privati”.
Eppure, fa notare il presidente della Regione, la domanda di mobilità a livello internazionale è in crescita, come dimostrano le gare, nazionali ed internazionali, per treni ad alta velocità, trasporto pubblico locale, metropolitane. “E’ una domanda che andrebbe capitalizzata”, spiega Rossi ai rappresentanti del Governo che richiama alle sue responsabilità di azionista di riferimento di Finmeccanica, invitandolo “ad un’azione di prevenzione del rischio di deragliamento dell’industria nazionale di materiale rotabile, anziché doverne poi curare gli effetti”.
Rossi cita infine i sindacati che hanno espresso gravi preoccupazioni per le difficoltà di approvvigionamento e i problemi di liquidità che rischiano di compromettere commesse importanti, come il nuovo treno ad alta velocità ETR1000 che Ferrovie dello Stato sta già promuovendo in giro per l’Italia e all’estero. A Pistoia oggi si sono incontrati il Sindaco e le RSU con le strutture sindacali territoriali per condividere le preoccupazioni. Una situazione, quella economica insostenibile, che senza una adeguata iniezione di risorse che rischia di portare nel breve termine dallo stato di crisi attuale ad uno stato irreversibile di insolvenza con pesantissime ricadute sul territorio e sull'occupazione.
Durante l'incontro sono state manifestate le difficoltà che quotidianamente debbono essere affrontate relativamente agli approvvigionamenti produttivi che nella crisi di liquidità dell'azienda rischiano di procurare ritardi nella realizzazione delle commesse in corso, tra cui anche il nuovo treno ETR1000.