Arezzo wave rischia di saltare. “Non ci sono le condizioni per riproporre ad Arezzo la manifestazione nel 2013”, denunciano gli organizzatori di Arezzo Wave Love Festival. “A questo punto ci pare chiaro come, purtroppo, contro la nostra volontà, non esistano le condizioni minime per riproporlo nel 2013, sia da un punto di vista economico (nessuno è disponibile ad impegnarsi con noi nella ricerca di fondi) che politico (mancata condivisione di un progetto per la città)”.Un brutto colpo per una delle manifestazioni di musica giovanile più conosciute e apprezzate in Italia e per la città che l’ha ospitata fino ad oggi.
Eppure i numeri parlano da soli: il festival 2012 aveva avuto un budget di quasi 1 milione di euro di cui il 40% spesi su Arezzo per ristoranti, alberghi, fornitori e personale, per non parlare delle potenzialità del festival come strumento di marketing territoriale. “Gli amministratori della città – denunciano gli organizzatori - non hanno saputo o voluto cogliere questa opportunità”. I promotori della manifestazione sottolineano altri numeri relativi al 2012: 40mila presenze in 4 giorni; oltre 100 spettacoli, ospiti e incontri; 313 articoli sul festival; 101 giornalisti accreditati; 1.072 posti letto occupati da artisti, lavoranti e giornalisti; un budget complessivo di 945.608euro di cui 381.654euro spesi dalla produzione del festival nel territorio di Arezzo per ristoranti, alberghi, fornitori e personale (più di 300 persone hanno lavorato alla manifestazione estiva), oltre alle spese del pubblico venuto da fuori città.
L’investimento delle aziende partecipate locali è stato di appena 10.500euro che su un budget di quasi 1 milione di euro corrisponde all’1% a fronte di una ricaduta sul territorio del 40%.