Il confronto ai seggi lo vince Pierluigi Bersani e sarà il già segretario nazionale del PD a candidarsi come premier per il centrosinistra contro avversari ancora ignoti. La dura battaglia interna che lo ha visto contrapposto a Matteo Renzi si è chiusa domenica 2 dicembre, ma ha aperto una fase di profonda riflessione che adesso è affidata ai commenti e successivamente alle azioni da compiere per non perdere il bagaglio che il centrosinistra ha portato con se' durante la campagna elettorale svolta dai cinque contendenti lungo l'Italia. Matteo Renzi è apparso visibilmente commosso ed ha colpito per il messaggio di lealtà inviato al segretario e per la dichiarazione di totale appoggio e collaborazione verso il partito nonostante le divergenze sulla gestione della macchina per le PRIMARIE: non si placano le voci che vorrebbero veder proseguire il lavoro svolto dalla ''corrente'' che ha accompagnato il sindaco rottamatore negli ultimi mesi. Dal monitoraggio svolto da Blogmeter e del Politecnico di Milano spicca la performance del “Rottamatore” che nell’ultima settimana guadagna più fan su Facebook e Twitter e registra un migliore tasso di engagement rispetto a Bersani Il video commento del day after ad opera del vice sindaco di Firenze, Dario Nardella:
Si può dire che le primarie rappresentano una tappa importante nella risoluzione della crisi italiana, a cui però devono seguire una riforma elettorale che restituisca il potere di scelta degli eletti ai cittadini, nonché un confronto programmatico sulla durezza della crisi che stiamo affrontando. Tanto più fa contrasto il risultato di Firenze e della Toscana, dove il gruppo dirigente del Pd paga la sua mancata apertura verso l’esterno. In questo contesto Renzi ha rappresentato un elemento di rinnovamento; ma questo rinnovamento può compiersi anche con altri metodi e con altri valori". La soddisfazione di Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana, per il risultato delle primarie: “E’ stata una bella competizione, che ha rimesso al centro della politica italiana il Pd e ha valorizzato al massimo le primarie, uno strumento ad altissimo valore democratico.
Come esponente di questo partito sono soddisfatto del risultato, che è una vittoria di tutti, e accolgo con altrettanto favore la netta affermazione di Pierluigi Bersani, che ho sostenuto fin dal primo momento senza esitazioni. Adesso spetta al nostro segretario aprire una nuova stagione che porti il centrosinistra alla guida del Paese”. E’ con queste parole che Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana e sindaco di Fabbriche di Vallico, commenta il risultato del ballottaggio di ieri per la scelta del candidato premier del centrosinistra.
Giurlani è stato il promotore di un documento “Con Pier Luigi Bersani per l’Italia e per la montagna italiana e toscana”, nel quale ha sottolineato il forte legame fra le tematiche a lui care da sempre e l’azione politica del segretario del Pd. Un documento che alla luce del risultato di ieri acquista ancora più valore. “Ho chiesto a Bersani di mettere finalmente le politiche di sviluppo per la montagna e la perequazione territoriale tra le priorità dell'azione del futuro governo – ricorda Giurlani –.
Bersani conosce bene la montagna e i suoi problemi - proviene anch’egli da questi territori, dove ha iniziato la sua esperienza di politico e amministratore locale - e meglio di chiunque altro può rappresentarne le istanze e valorizzarne le potenzialità”. La conclusione di Giurlani è un invito a trovare la chiave di volta di un prossimo successo elettorale: “Bersani ha dimostrato che il Pd e il centrosinistra hanno le carte in regola per vincere la prossima competizione elettorale, facendosi forti anche delle giuste istanze promosse degli altri candidati alle primarie, in primis Matteo Renzi che ha posto sul tappeto questioni importanti che non andranno dimenticate.
Serve un grande sforzo di unità – è l’auspicio finale di Giurlani - per convincere gli italiani della bontà della nostra proposta, indispensabile per far uscire l’Italia da una delle peggiori crisi degli ultimi decenni”. Ornella De Zordo, consigliera al Comune di Firenze: "Vince il PD con 'più sinistra', ma farà cose di sinistra? Si prepara una bella sfida per il PD che ha vinto - e non di poco - le primarie del centrosinistra. Dal nostro punto di vista non tanto per quello su cui si stanno arrovellando politologi e affini, ovvero su come Bersani terrà conto di quel 40% che gli ha preferito Renzi e su come Renzi a sua volta lavorerà per metterlo a frutto in un disegno futuro.
Queste sono dinamiche molto interne a uno schieramento che ora si prepara, al di là delle dichiarazioni più o meno pacifiste, a una inevitabile resa dei conti." Lo dichiara Ornella De Zordo, capogruppo di perUnaltracittà in consiglio comunale. A noi pare più interessante capire come farà il PD bersaniano che ha vinto con la promessa di 'più sinistra' a tener fede a questo impegno." aggiunge De Zordo che commenta: " Ci sembra davvero una missione impossibile. Con il sostegno già assicurato alle poltiche del governo Monti, e in particolare con i provvedimenti con cui questo governo sta dando una risposta ultraliberista alla crisi, ad esempio su lavoro e pensioni, scuola, fiscal compact: il "profumo di sinistra" servirà a cambiare qualcosa? E non dimentichiamo i prodotti velenosi di anni di dominazione del centrodestra berlusconiano" prosegue la capogruppo di perUnaltracittà: "Sarà che non è più di moda, ma non abbiamo sentito una parola, solo per fare due esempi tra i molti, su leggi quali la Bossi-Fini o la Fini-Giovanardi che, per fare qualcosa di sinistra, andrebbero semplicemente abrogate, o sul costante prevalere degli interessi economici sulla protezione ambientale, sulla privatizzazione di beni e servizi, per le grandi opere (inutili) che anzi sono sistematicamente sponsorizzate dal gruppo dirigente PD (un po' da tutti in maniera trasversale, in realtà).
Dopo le tante parole delle primarie, saranno i fatti, come sempre, a dare le risposte." conclude De Zordo. Le Primarie al tempo dei Social Network Quasi 600.000 conversazioni nell’ultima settimana di sfida (25 nov-1 dic), quasi quante quelle emerse nei primi 20 giorni di novembre. Il 90% di queste proviene dai social network. Il 49% hanno riguardato Renzi, il 36% Bersani, il 10% Vendola, il 3% Tabacci e il 2% Puppato. Restringendo il campo solo ai due competitor maggiori, Renzi arriva al 57%, Bersani 43%.
Con un picco in corrispondenza del dibattito su Rai Uno, che su Twitter ha fatto registrare un record di cinguettii per una trasmissione tv: 131.847 tweet provienienti da 25.074 autori, più di quelli del confronto su Sky (127.426 da 21.072 autori). E’ questo che emerge dalla sintesi del dettagliato lavoro di osservazione dei social media svolto nell’ultima settimana da Blogmeter e Politecnico di Milano sulle primarie del Centro-Sinistra. Molto significativo è anche l’incremento del 75% degli autori che hanno partecipato alla big conversation sui social network.
Complessivamente sono arrivati a oltre 150.000, di cui 92.691 hanno citato Bersani, 121.054 Renzi. Nuovi fan su Facebook e Twitter: Renzi batte Bersani Nell’ultima settimana di confronto è stato il sindaco di Firenze a registrare i numeri migliori sui social network. La sua pagina su Facebook si è arricchita di 70.578 fan (+36,4%), pari a una media di 10.082 fan al giorno. Di queste 45.492 hanno compiuto una qualche azione sulla pagina (+12,8%). Più modesto l’incremento registrato dal segretario del PD: 3.106 nuovi fan (+3,7%), pari ad una media di 443 al giorno.
Il suo “People Talking About” medio è stato di 7.144 (-22%). Diverse le basi di fan, quella di Renzi è composta principalmente da giovani di 25-34 anni, mentre Bersani è seguito ha un forte seguito tra 25-34enni e 45-54enni. Anche se Twitter il sindaco fiorentino si è replicato, ha infatti aggiunto 23.774 nuovi follower (+11,3%), una media di 3.396 al giorno, contro gli 8.171 nuovi follower (+5,3%) di Bersani, una media di 1.167 al giorno. Engagement, meglio Renzi Anche i tassi di engagement registrati sono stati al rialzo per entrambi i contendenti, ma Renzi ha staccato nettamente il segretario del suo partito.
Su Facebook Renzi ha raccolto 490.722 reazioni tra like, share, commenti, post spontanei. Ogni 1000 fan ha generato 322 azioni e ogni post scritto ha ottenuto 8.323 interazioni. Bersani invece ha ottenuto 37.899 reazioni, ogni suo fan ha generato 64 azione e ogni post scritto 977 interazioni. Su Twitter la musica non cambia. Ogni tweet di Renzi ha generato 305 reazioni (retweet e risposte) e complessivamente i suoi contenuti sono stati retweettati 12.111 volte. A fronte di un Bersani che per ogni tweet ha ottenuto 76 reazioni, per un totale di 5.827 retweet. I post più virali Il cinguettio e il post più virali sono entrambi del rottamatore fiorentino.
Il tweet “Domenica è un referendum sul futuro. Se vi piace questo centrosinistra scegliete l’usatosicuro. Se volete cambiare, rischiando, noi ci siamo” ha ottenuto 755 RT e 342 Reply, per un totale di 332.000 impressions. Il post su Facebook più coinvolgente è stato “Se vince Renzi, aboliremo i vitalizi e il loro cumulo.La politica non sia la via breve per avere privilegi.#sevincerenzi #adesso” con 43.457 reazioni (25.652 like, 12.764 condivisioni, 5.041 commenti). In generale i contenuti delle conversazioni hanno riguardato per lo più le regole, con qualche accenno ai privilegi della politica e al caso Ilva. Blogmeter è un innovativo servizio di analisi e monitoraggio dei social media e del passaparola online (su blog, newsgroup, forum, siti web e social network) fondato su una piattaforma tecnologica proprietaria.
Grazie all’utilizzo di sofisticati sistemi di web crawling e analisi semantica e un’approfondita conoscenza delle principali metodologie di ricerca media, BlogMeter consente di conoscere e analizzare ciò che viene detto online su un tema, un’azienda, un marchio, un prodotto o un personaggio pubblico.Nell’offerta Blogmeter rientra uno strumento di Facebook Analytics, sviluppato per misurare le performance delle pagine Facebook rispetto a un benchmark di concorrenti. Il modulo Blogmeter Facebook Social Analytics mira a integrare le metriche offerte da Facebook Insights: una volta selezionate le pagine che vi interessano, infatti, il modulo vi consentirà di valutare le vostre performance rispetto a quelle dei vostri competitor diretti e indiretti su una molteplicità di aspetti Sito: http://www.blogmeter.it/ Sul territorio: Vinci: Daniele Vanni ringrazia i volontari «E adesso le primarie per la scelta dei parlamentari.
A Vinci, nel corso di queste settimane abbiamo cercato attraverso le nostre iniziative di far emergere l’anima del nostro partito, dando spazio al confronto tra i rappresentanti dei vari candidati nelle nove assemblee che abbiamo svolto nelle nostre frazioni. Per questo dobbiamo ringraziare anche i comitati che hanno svolto con serenità l’attività sul nostro territorio. Il successo delle primarie, con un’affluenza nel nostro comune andata oltre ogni più rosea aspettativa, è dovuto sicuramente in parte anche all’attività che è stata fatta sul territorio dai comitati e da tutto il nostro partito.
Il ringraziamento più grande va agli oltre 50 volontari del Pd di Vinci, che con passione e serietà hanno tenuto aperti gli uffici elettorali nel nostro comune per più di 20 giorni e hanno permesso che le operazioni di voto al seggio si svolgessero nel migliore dei modi. Credo che un partito che intenda fare della base la propria forza, non possa rinunciare ad utilizzare lo strumento delle primarie per la selezione della propria classe dirigente. Penso quindi sia fondamentale per il centro sinistra che per le prossime elezioni politiche la selezione dei candidati al Parlamento non avvenga all’interno delle stanze di un partito, ma attraverso le primarie, favorendo una grande partecipazione popolare.
Condivido, di conseguenza, quanto affermato più volte dal nostro segretario di Federazione, Brenda Barnini. Sono sempre più convinto che le primarie per selezionare il nostro candidato territoriale al parlamento sono un atto democratico al quale non possiamo rinunciare". Montespertoli: "Il risultato è casuale, la prestazione no. Abbiamo perso ma abbiamo giocato una gran bella partita. Essere riusciti ad ottenere il 38,8% dei voti della coalizione di centrosinistra a livello nazionale è un grande risultato, potendo contare su una piccolissima percentuale tra segretari e parlamentari.
Diciamo chiaramente che abbiamo perso, senza alibi e senza scuse. Ci abbiamo provato mettendoci il cuore, offrendo la possibilità di cambiare, la possibilità di innovare, di cercare strumenti nuovi con cui ottenere risultati di sinistra, la possibilità di far riemergere la vocazione maggioritaria del Partito Democratico. Siamo però consapevoli che, grazie a Matteo Renzi e al suo coraggio, da oggi il centrosinistra non sarà più lo stesso, una ventata di freschezza è entrata dalla porta e non vuole uscire.
L’Italia, secondo noi, si conferma un paese dove conta più l’esperienza che il talento, dove non si lasciano certezze o vecchie vie per provarne di nuove. Noi che abbiamo sostenuto Matteo Renzi lavoreremo lealmente per la vittoria del centrosinistra guidato da Pier Luigi Bersani alle elezioni politiche, ma lealtà per noi non vuol dire rinnegare le nostre idee e sarà compito del segretario tenere in considerazione anche le nostre proposte. A Montespertoli anche al ballottaggio i cittadini hanno premiato Matteo Renzi con oltre il 61% dei consensi.
Vogliamo ringraziarli uno per uno, di cuore, per non averci fatto sentire mai soli, per averci accompagno in questo meraviglio viaggio che abbiamo fatto. Promettiamo di non disperdere il nostro e il vostro entusiasmo, le proposte e le idee che avete premiato saranno per il nostro paese e per il centrosinistra locale uno stimolo in più a cambiare e migliorare il posto dove viviamo. E’ solo l’inizio di una nuova storia"