Non sono serviti i mesi di protesta, di lotta, le richieste davanti alle istituzioni. Oggi, 29 novembre 2012, è l’ultimo giorno di apertura della libreria Edison, che da mesi vive con agonia il progressivo smantellamento dei locali. La vicenda è nota: il contratto tra Edison e la proprietaria del fondo in cui la libreria è situata, che altro non è che una diretta concorrente, ossia il gruppo Feltrinelli, è scaduto il 30 settembre. Il 30 dicembre scadranno anche i tre mesi di proroga che la proprietà ha concesso gratuitamente ed oggi, 29 novembre, è l’ultimo giorno che la libreria resta aperta.
Al suo posto sembra che sorgerà un nuovo progetto targato, appunto, Feltrinelli: un grande spazio in cui convivranno libri, cibo, cd, dvd. Questo grazie al salvataggio del vincolo che prevede che almeno il 70% dei locali in questioni rimanga destinato ad attività culturali. Rifondazione Comunista, dall’inizio della vicenda accanto ai lavoratori e alle lavoratrici che hanno lottato contro la chiusura della libreria, anche oggi è stata presente all’ultimo atto prima della chiusura, con il Capogruppo provinciale Andrea Calò, il quale afferma la volontà del Prc di voler continuare a lottare con i lavoratori e le lavoratrici della Edison “affinché la professionalità e il loro lavoro non venga disperso e venga garantito a tutti loro un futuro lavorativo” .
I trentasei dipendenti della Edison, infatti, ancora non hanno le idee chiare su quello che sarà il loro futuro e, dopo mesi di trattative, si preparano ad un altro periodo di lotta e di incontri. Il segretario provinciale di Rifondazione, Andrea Malpezzi, commenta così: “La libreria Edison, da quando è stata aperta, è sempre stata un punto di riferimento importante per la vita culturale della città: tanti gli eventi organizzati, le iniziative, gli ospiti. Il fatto di perdere tutto questo è sicuramente un impoverimento per Firenze e spero che qualunque cosa sorga al suo posto sappia raccogliere quest’eredità.
I fiorentini hanno dimostrato in questi mesi la loro vicinanza ai librai della Edison, firmando numerosissimi la petizione lanciata dai dipendenti con la quale si chiedeva che i locali rimanessero occupati da una libreria. Questo segnale positivo e incoraggiante non può cadere nel vuoto: è necessario adesso che anche le istituzioni si impegnino a dare risposte positive tanto ai fiorentini quanto ai lavoratori, i quali dovranno essere tutti ricollocati nella nuova situazione.” "La chiusura della libreria Edison è una brutta pagina per la nostra Città".
Lo afferma il consigliere comunale Tommaso Grassi -che spiega: "perché perdiamo l'ennesimo spazio collettivo di cultura e viene tolta la tranquillità e la sicurezza occupazionale ai librai che da anni con dedizione e entusiasmo hanno accolto i numerosi lettori che giornalmente e anche in questi giorni di svendita hanno riempito la libreria ogni giorno e hanno dimostrato il loro attaccamento e soolidarieta nelle innumerevoli iniziative organizzate in questi mesi di crisi proprio attorno all'Edison.
Ci auguriamo che dove oggi chiude una libreria, al più presto possa aprirne un'altra salvando lo spazio culturale e le lavoratrici e i lavoratori che potranno solo contare da domani alla cassa integrazione". La lista di cittadinanza perUnaltracittà esprime solidarietà nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici. "Dopo Seeber, Marzocco, Il Porcellino e Le Monnier un'altra libreria chiude i battenti - dichiara la consigliera Ornella De Zordo -nel centro storico e forte è stata la mobilitazione in città perché venga mantenuto il vincolo culturale dell'immobile, almeno per quel 70% che il Comune ha stabilito. Il mantenimento della destinazione dell'immobile, su cui vigileremo con attenzione in Consiglio comunale, e la garanzia che i dipendenti vengano reimpiegati potendo far valere le loro competenze sono due requisiti che sosteniamo con forza, insieme alle decine di migliaia di fiorentini che in queste ultime settimane hanno dimostrato di avere a cuore il destino dei librai e della cultura stessa in questa città".
Stefano Collesei del Pd che è anche presidente della commissione Occupazione e Lavoro garantsce che "non sarà tolto il vincolo di destinazione d’uso". "Firenze non può perdere un'altra storica libreria - ripete la consigliera PD Maria Federica Giuliani - Confidiamo che riapra presto in un'altra sede. Il Consiglio Comunale farà la sua parte: non sarà tolto il vincolo di destinazione".