Libreria Edison, Giovanni Bogani con “Le parole del cinema”

Una cineteca tascabile, per rivivere in ogni momento le emozioni del grande schermo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 aprile 2012 18:27
Libreria Edison, Giovanni Bogani con “Le parole del cinema”

Domani, mercoledì 18 aprile, ore 18, presso la libreria Edison di Firenze (piazza della Repubblica), Giovanni Bogani presenta il suo nuovo libro "Le parole del cinema" (Cult Editore). A moderare l'incontro il giornalista Edoardo Semmola. In 220 pagine, il critico cinematografico Giovanni Bogani, ha raccolto alcune delle più belle frasi dei film di tutti i tempi. Da “Casablanca” a “Pulp Fiction”, da “Harry ti presento Sally” a “Trainspotting”. Con alcuni monologhi memorabili. Una cineteca tascabile, per rivivere in ogni momento le emozioni del grande schermo.

O meglio: un post-it che ti fa venire voglia di rivedere i film che hai amato, e di scoprire quelli che non hai ancora visto. “Con il cinema – scrive Bogani nell’introduzione – noi impariamo la vita. Attraverso i film, ritroviamo e riconosciamo i nostri sentimenti: la gioia, l’amore, il dolore, la perdita, la nostalgia. Agli attori rubiamo i gesti, con cui vestirci. E le parole, per dare un nome a ciò che sentiamo. Le parole dei film sono pezzi di specchio, in cui vediamo noi stessi.

E a volte, vediamo – riflesso – anche il mondo”. Prosegue il curatore: “Le parole dei film sono diverse da quelle della vita; nella vita tutto è sempre così imperfetto, così provvisorio, parziale. Non diamo mai le risposte giuste al momento giusto. Nei film, ogni frase sembra giusta. E vorremmo ritrovarle tutte, quelle frasi. Vorremmo ritrovare quelle frasi miracolose, in cui un attore dice esattamente quello che abitava dentro di noi, senza riuscire a venire fuori”. Nel mosaico di citazioni, brevi e lunghe, che compongono il libro troviamo Woody Allen – a lui sono dedicate ben venti pagine – e Carlo Verdone, Nanni Moretti e Mario Monicelli, Benigni e Troisi messi a confronto con Totò e Peppino.

E ovviamente, il monologo finale di “Blade Runner” e le molte frasi cult di “Pulp Fiction”, a cui sono dedicate dieci pagine. I monologhi di “Trainspotting”, ma anche Alberto Sordi in “Un americano a Roma”: “Maccarone… m’hai provocato? E io me te magno!”.

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