Dopo la risposta dell'Assessore Marroni all'interrogazione del Consigliere regionale Brogi ed altri, "è diventato chiaro che il regolamento attuativo in corso di elaborazione, che non abbiamo ancora avuto modo di leggere nella forma attuale, e che è un passaggio fondamentale per poter applicare la legge, sarà sottoposto all'ulteriore vaglio di uno o più organismi regionali, i quali potranno proporre modifiche e dare indicazioni. C'è il rischio concreto che una legge aperta come quella toscana, che prevede la possibilità di prescrivere cannabinoidi da parte di qualsiasi medico, senza vincoli a patologie specifiche, in scienza e coscienza, sia blindata restringendone l'applicazione solo ad alcuni specialisti e ad alcune patologie più "famose", mentre il campo di applicazione della cannabis terapeutica è vasto ed in continuo allargamento man mano che la ricerca medica va avanti, con nuovi studi che vengono pubblicati ad un ritmo sempre crescente. Altro rischio è che specialità medicinali derivate da una pianta, siano trattate quasi alla stregua di una molecola sperimentale, e cioè che finiscano per essere permessi solo farmaci "griffati" prodotti da case farmaceutiche e per le sole indicazioni riportate sul bugiardino, a farne le spese sarebbero la gran parte dei malati e la possibilità di utilizzo di preparati galenici, fra l'altro molto meno cari. Le associazioni denunciano che dopo una buon partenza anche di questa fase fondamentale per l'attuamento della Legge sulla Cannabis terapeutica - il regolamento attuativo - siamo dinanzi ad un momento di inquietante stallo, in cui una misteriosa bozza di regolamento è al vaglio di commissioni ed organismi che non possono tener di conto del parere dei malati e dei medici esperti in terapia con cannabinoidi, neppure tenerli al corrente dello stato della discussione, senza una precisa indicazione politica.
Per evitare di essere coinvolti solo alla fine con ulteriore rallentamento dell'iter del procedimento o di dover protestare poi dopo, a cose fatte, le nostre associazioni chiedono che, continuando nel percorso collaborativo sin qui perseguito, il loro parere sia ascoltato anche in questa fase finale, fondamentale per la migliore riuscita di quella che sarà la prima legge regionale sulla Cannabis terapeutica ad essere realmente applicata in Italia. LILA (Lega Italiana Lotta all'Aids) Toscana A.C.T.
(Associazione Cannabis Terapeutica) Associazione Luca Coscioni PIC (Pazienti Impazienti Cannabis)