La “Sala di piena” è aperta e presidia il territorio da ieri mattina e rimarrà attiva tutta la notte. Tutto il personale della Direzione Difesa del suolo e Protezione Civile è attualmente allertato e dispiegato sul territorio. Renzo Crescioli, Assessore provinciale all’Ambiente e Difesa del Suolo, sta seguendo l’evoluzione degli eventi a stretto contatto con l’Ing. Andrea Morelli, responsabile del Servizio di Piena; il dott. Paolo Masetti, responsabile della Protezione Civile e l’Ing.
Carlo Ferrante, dirigente della Direzione Difesa del Suolo e Protezione Civile. L’Assessore Crescioli ha voluto ringraziare tutto il personale che in queste ore, a partire da ieri pomeriggio, con tempestività e competenza sta intervenendo su diversi fronti critici, a partire da quello del Mugnone. Nel comune di Figline Valdarno si è verificata una criticità sul torrente Cesto nei pressi dell’insediamento produttivo Pirelli, con il cedimento di una struttura arginale di contenimento in muratura.
Il personale della Provincia, in raccordo con il Comune ed il locale Consorzio di bonifica sta valutando gli interventi necessari. Si continua a tenere sotto specifico controllo il Mugnone, in particolare nel tratto cittadino compreso tra piazza Puccini ed il Barco stradale interessato dal completamento dei lavori di RFI di messa in sicurezza legati alla realizzazione dell’Alta velocità, laddove ieri, a partire dal pomeriggio, si è verificata una situazione di forte criticità immediatamente seguita dal personale del Servizio di piena e della Protezione Civile della Provincia.
Al momento il quadro complessivo vede il Mugnone in fase stabile, sotto il livello di guardia. "Il cantiere di RFI è stato oggetto di continua attenzione". Fa sapere la Provinca: "I lavori si sono interrotti in estate per problemi legati all’appalto; ciò ha determinato forte preoccupazione, che tra l’altro ha spinto l’Assessore Crescioli nello scorso mese di giugno a scrivere all’amministratore delegato di RFI sollecitando la soluzione delle problematiche verificatesi e la rapida ripresa dei lavori.
Numerose le opere in corso che si erano interrotte acuendo criticità già preesistenti. In particolare in sinistra idraulica il tratto di arginatura compreso tra Piazza Puccini ed il Barco ferroviario aveva subito un indebolimento conseguente alla demolizione delle protezioni arginali propedeutica alla ricostruzione ex novo delle stesse, mentre in destra idraulica vi era stato un indebolimento della struttura arginale dovuto alla bonifica del rilevato da amianto. Per questa ragione la Provincia, il 26 ottobre ha emanato un’ordinanza con cui ha intimato a RFI di compiere entro dieci giorni (poi prorogati di altri dieci) alcune fondamentali ed urgenti opere per la messa in sicurezza del cantiere, tra cui quelle a soluzione dei problemi sopra esposti.
Tali lavori sono stati compiuti, e si sono rivelati provvidenziali, in quanto grazie ad essi si è evitata una criticità assai più forte che si sarebbe potuta realizzare nel pomeriggio di ieri". Per quanto riguarda il piccolo ponte del Barco Stradale, che a seguito dell’adeguamento del Mugnone nel tratto a monte costituisce una restringimento molto importante: "da tempo e reiteratamente la Provincia ha sollecitato RFI e Comune di Firenze ad individuare una soluzione per l’adeguamento dello stesso ponte, intervento peraltro previsto nel progetto in corso di realizzazione sul Mugnone. Infine, si sottolinea ad oggi l’ottimo risultato delle manutenzioni compiute sugli argini ed in alveo del Mugnone: "grazie ai costanti interventi di Provincia e Consorzio di bonifica Area Fiorentina gli sgrigliatori sono rimasti puliti e nessun albero ha ostruito il deflusso, nonostante l’evento di piena abbia riempito completamente l’alveo.
Questo dimostra l’importanza di una costante manutenzione ai fini del mantenimento delle minime condizioni di sicurezza idraulica". Ancora sul Mugnone l’Autorità di bacino dell’Arno che rileva: "I lavori di risagomatura per rendere più sicuro il Mugnone sono iniziati nel settembre del 2007 e rientrano nell’accordo per l’attraversamento dell’Alta Velocità di Firenze, siglato alla fine degli anni ’90. Se le opere di previste per il torrente fossero state completate, la piena di ieri non avrebbe avuto conseguenze e sarebbe passata senza procurare l’allarme e il pericolo che ha creato alla città.
“Per questo, conclude Checcucci - adesso è il momento di fare in fretta e bene individuando altre strade, con procedure che permettano di avere tempi certi e la garanzia di concludere i lavori in breve tempo. Il rischio idrogeologico nel suo complesso è la vere sfida degli anni a venire”. "Il dato più significativo di ieri è rappresentato dalla piena del Mugnone, il torrente che attraversa la parte ovest di Firenze; nel tardo pomeriggio l’acqua ha raggiunto e superato il primo livello di guardia toccando i 3,48 metri con una portata stimata di circa 170 metri cubi al secondo, facendo rientrare questa piena fra quegli eventi con un tempo di ritorno quasi centennale. "Nell’arco delle ultime 24 ore, le piogge sono risultate più concentrate a Firenze e nel territorio della Provincia fiorentina con cumulate fino a 110 millimetri.
Nelle altre zone del bacino le precipitazioni hanno oscillato tra i 50 e i 70 millimetri nelle 24 ore con un dato di poco più basso, 35/40, nel Casentino e nel basso Valdarno. Le casse di espansione presenti lungo i fiumi del bacino e sui corsi minori, fra cui quella sul torrente Vingone, quelle del fiume Era e della Pesa, sono entrate in funzione trattenendo i volumi di acqua significativa e alleggerendo così la pressione sul bacino dell’Arno. “Questo significa - ha dichiarato Gaia Checcucci, Segretario Generale dell’Autorità di bacino dell’Arno - che le opere, realizzate finora, sono estremamente importanti per ridurre il rischio di alluvione”.
Più critica invece la posizione della consigliera comunale Ornella De Zordo “Gli abitanti di Piazza Puccini che vivono vicino al Mugnone sono stati invitati a salire ai piani superiori e gettati così nel panico a causa di un argine bislacco, oggetto di lavori per l'Alta velocità. Il lento e indeciso svolgimento del cantiere a quanto pare mette a rischio l'incolumità di chi abita nei pressi. Eppure, esattamente un anno fa, nel novembre 2011, ho posto in Consiglio comunale la questione della sicurezza del torrente Mugnone in relazione ai lavori AV.
Facendo notare che in passato c'è stata l'esondazione del Mugnone al Romito, chiedevo se quell'area era stata messa in sicurezza e ottemperata le prescrizione dell'intero sistema Mugnone-Terzolle fino alla confluenza in Arno. In particolare sollevavo il problema del ponte del Barco, che va detto è ancora da realizzare. Alcuni mesi dopo ho sollevato un'altra questione che peggiorava la situazione della zona. RFI è obbligata a fare dei lavori di messa in sicurezza idraulica del sistema Mugnone-Terzolle come condizione preliminare alla realizzazione dello sventurato sottoattraversamento della città per i binari della TAV.
Messa in sicurezza ritenuta indispensabile per non esporre la città a gravissimi rischi - come ribadisce il Genio civile - ed è comprensibile, visto che i lavori impattano, oltre la falda sotterranea, anche direttamente il Mugnone. Ma RFI affida i lavori a due ditte, e non le paga, costringendole a chiudere i cantieri e portare i libri in tribunale, con il risultato di rovinare due imprese e contemporaneamente di non terminare la messa in sicurezza del sistema. Fra le criticità segnalate dal Genio Civile in una Nota al Comitato di vigilanza (28/3/2011), e di cui era previsto un intervento, c'era proprio la zona a valle di piazza Puccini, in cui doveva addirittura essere rifatto un argine del Mugnone, come anche il ponte del Barco.
E questo non è stato fatto. Evidentemente a RFI la sicurezza e l'interesse della città non interessano, né all'amministrazione interessa vigilare, né all'Osservatorio osservare: si scava terreno inquinato e si paga il conferimento in discarica, si paga lo stazionamento della talpa per mesi e mesi, ma non si pagano e si costringono al fallimento le ditte che stavano facendo i lavori di messa in sicurezza che ovviamente vengono interrotti; e oggi nella zona indicata dal Genio Civile la Protezione Civile consiglia agli abitanti di salire ai piani alti delle case.
In queste mani sono i lavori dell'intero sottoattaversamento?”. PRATO: Questo pomeriggio l'assessore Dante Mondanelli ha tenuto un incontro nella sede della Protezione civile per fare il punto sulle emergenze in città in seguito al maltempo delle ultime ore. "Rispetto ad altre città anche a noi vicine - afferma l'assessore Mondanelli - nel nostro territorio la situazione è sotto controllo e al momento non desta preoccupazioni. L'attenzione da parte di tutti, del sindaco Roberto Cenni in prima persona ,costantemente informato delle ricognizioni sul territorio, è alta visto il livello notevole di precipitazioni cadute nelle ultime 24 ore (dai 40 ai 60 millilitri).
L'attenzione maggiore è concentrata sulle zone sud della città, Cascine di Tavola, Iolo, Castelnuovo, dove il Calice e il Calicino sono costantemente monitorati sia dai volontari che dai residenti, che rappresentano sempre un occhio attento e esperto. Mi sono personalmente recato anche al canile - prosegue l'assessore - dove ho verificato che la situazione è decisamente sotto controllo e senza nessun pericolo. Nessuna segnalazione intanto è arrivata al comando dei Vigli del Fuoco". Per quanto riguarda le strade cittadine particolare attenzione è stata riservata ai sottopassi.
Sconsigliato l'accesso al sottopasso di via Etrusca, dove il segnale è rosso. Chiuse le piste ciclabili per prevenire qualunque tipo di problema di sicurezza. Questa mattina inoltre è partita per Carrara un'idrovora da dieci mila litri, posseduta solo da Firenze oltre che dalla nostra Protezione civile, in soccorso a quella popolazione colpita dal maltempo. "Il meteo segnala una situazione di criticità per le prossime 24 ore - conclude l'assessore Mondanelli - e tutte le informazioni sulla situazione in città saranno pubblicate in tempo reale sul sito della Protezione civile". GROSSETO Provincia di Massa Carrara a parte, è Grosseto la zona più critica per la pioggia che si è abbattuta ieri e ancora oggi su tutta la regione: sorvegliati speciali i fiumi e corsi d’acqua protagonisti delle alluvioni appena due settimane fa, dall’Albegna (che stamani alla Marsiliana aveva superato comn qualche apprensione i quattro metri ma poi è sceso a 3, 57 metri) all’Ombrone, dall’Amiata a Grosseto, fino ad Orbetello e Manciano.
Con qualche podere isolato, piccole frane e una famiglia evacuata ed alloggiata dal Comune a Pitigliano. Queste almeno sono le segnalazioni arrivate fino al pomeriggio alla Soup, la sala operativa unificata della protezione civile regionale. In provincia di Pistoia si segnala il campanile crollato a causa di un fulmine a Massa e Cozzile. I vigili sono intervenuti per mettere in sicurezza la zona ed hanno evacuato quattro famiglie che vivevano a ridosso della basilica. Per il resto piccole frane diffuse con operai al lavoro fin da stamani, qualche allagamento e alcune strade interrotte, soprattutto dove attraversano fossi quasi colmi L’emergenza non sarà semplice.
Per questo sono stati inviati altri dieci volontari delle Pubbliche Assistenze toscane per rinforzare il contingente già presente nella zona di Carrara. E soprattutto si prevede il mantenimento di questa forza di intervento, prevedendo anche cambi. A Questo punto ammonta a 25 il numero delle ‘tute arancio’ presenti nella zona devastata dal maltempo. Un uguale numero di uomini e donne è presente ad Albinia in Maremma, dove per il momento c’è solo allerta ma non si sono verificati grossi problemi nelle zone già alluvionate.
I volontari di Anpas Toscana arrivano da tutta la regione, e portano con sé mezzi necessari per affrontare l’emergenza. Vediamo il riepilogo alle 19 del 28 novembre: SVS Livorno: 3 volontari, 1 mezzo con idrovora su carrello e torre faro, idrovore di dimensioni ridotte P-A Alta V.Cecina: 3 volontari, 1 mezzo con idrovora 6000 lt/min P.A. Palaia: 3 volontari, 1 mezzo con idrovora 2000 lt P.A. Pisa: 3 volontari, furgone ufficio, 1 mezzo con idrovora 1000 lt P.A. Prato: 2 volontari, 1 mezzo (traina torre faro di Anpas) P.A.
Torrita di Siena: 2 volontari, 1 mezzo con idrovora 3000 lt + torre faro P.A. Siena: 4 volontari, 1 mezzo con idrovora 2000 lt P.A. Ponte a Moriano 1 gommone, 1 pilota e 2 sub P.A. Bibbona – 1operatore sala operativa Humanitas– 2 operatori sala operativa Pa Fucecchio - 1 operatore sala operativa Anpas toscana 1 idrovora 6000lt/min SIENA Alle ore 17.30 di oggi, mercoledì 28 novembre, è stata aperta la Sala operativa della Protezione civile della Provincia di Siena, per monitorare le situazioni di maggiori criticità legate al maltempo e alle forti piogge che si sono abbattute dalla notte scorsa sul territorio senese.
Allo stato attuale, le zone maggiormente interessate dalle conseguenze delle abbondanti precipitazioni sono la Valdichiana e la Val d’Orcia, mentre non destano particolari preoccupazioni i corsi d’acqua nelle aree della Valdelsa e del Chianti. Le situazioni di maggiore criticità. La situazione più critica rimane quella di Montepulciano Stazione, dove il torrente Salarco ha rotto un argine a circa 800 metri a monte della rottura avvenuta in occasione della recente ondata di maltempo. Sul posto sono intervenuti subito i tecnici di Provincia di Arezzo, Unione dei Comuni e Comune di Montepulciano.
Sono tutt’ora in corsa gli interventi di ripristino dell’argine, che andranno avanti per tutta la notte. Per limitare il rischio che le acque raggiungessero il centro abitato, è stato chiuso anche un sottopassaggio ferroviario vicino al torrente. In Valdorcia, ha ceduto il ponte sul fiume Orcia sulla Sp 18 tra Gallina e Pienza, chiusa in via cautelativa nella tarda mattina di oggi. Il tratto stradale è interdetto al traffico con apposita segnaletica. Nella zona di Buonconvento, sono stati chiusi due ponti, sulla Sp34 Buonconvento-Bibbiano e sulla Sp103 Bibbiano-Montalcino.
Rimangono sotto costante osservazione il fiume Paglia, all’altezza della zona industriale di Radicofani, e il torrente Montelungo, vicino all’abitato di Chiusi Scalo. In Valdelsa, il livello del fiume Elsa è sotto controllo e viene costantemente monitorato insieme ad altri torrenti nel sud della provincia. Rimangono valide le chiusure della Sp 76 a Castellina in Chianti, dove questa mattina è franato un muro di sostegno ed è stata parzialmente chiusa con transito ridotto a metà carreggiata, e della Sp 130 di Castagnoli, in località La Strolla - tra Castellina in Chianti e Poggibonsi - chiusa a causa dell’esondazione del fiume sulla carreggiata.