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Cassa integrazione, la Toscana lancia l'allarme: risorse in esaurimento

Le Regioni chiedono la modifica delle norme del governo sui disoccupati: "potrebbero incoraggiare il lavoro nero"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 novembre 2012 18:57

FIRENZE – Le modifiche allo stato di disoccupazione introdotte dalla riforma Fornero, destinate ad entrare in vigore a partire dal primo gennaio 2013, non sono condivise dalle Regioni che, tutte insieme, propongono di tornare alla normativa precedente, indicando come data per l’adeguamento della legislazione regionale alla nuova normativa il primo luglio 2013, entro la quale si auspica un intervento del Parlamento per attuare le modifiche legislative proposte. Lo ha spiegato l’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini, che ha illustrato oggi la proposta alla Conferenza delle Regioni in qualità di coordinatore della commissione lavoro.

“Abbiamo manifestato l’esigenza della modifica – ha detto – perchè la norma introdotta dal governo introduce nuovi criteri che, fra l’altro, producono il risultato di escludere dallo status di disoccupato tutta una serie di soggetti deboli del mercato del lavoro, diminuendone ulteriormente le opportunità di ritrovare un’occupazione, riducendo protezioni sociali e correndo il rischio di spingere al lavoro nero. E’ un rischio che non possiamo correre, in una fase già delicatissima per quanto riguarda l’occupazione.

Per questo come Regioni e Province autonome, proponiamo di reintrodurre i criteri precedenti e comunque di inserire nuovamente, fra coloro che hanno diritto allo stato di disoccupazione, i lavoratori autonomi e parasubordinati e di fissare un tetto di reddito annuo”. Le norme introdotte dalla legge Fornero eliminano la possibilità di mantenere lo stato di disoccupazione a coloro che esercitano un’attività autonoma o un rapporto di lavoro parasubordinato (co.co.co, partita Iva), indipendentemente dal reddito percepito.

“Escludere anche i redditi minimi – sottolinea Simoncini – significa, di fatto, incoraggiare ad accettare lavoro nero per timore di essere cancellati dalle liste di disoccupazione”. Ma il 2013 si prospetta in salita anche per la Cassa integrazione in deroga. “Abbiamo firmato un accordo – spiega Simoncini – che assegna alle Regioni risorse per 800 milioni, a fronte di un fabbisogno che stimiamo di circa 2 miliardi. Lo abbiamo fatto per senso di responsabilità istituzionale, per evitare il blocco totale delle autorizzazioni già a fine 2012.

Ma, come abbiamo già fatto presente al ministro del Lavoro, deve essere chiaro che si tratta di risorse gravemente insufficienti. Se lo stanziamento non verrà modificato, c’è il concreto rischio di arrivare, al massimo, fino a giugno 2013”. Una situazione grave, che l’assessore Simoncini ha denunciato già più volte anche per la Toscana, dove si stima di chiudere l’anno con 130 milioni di euro erogati per la Cassa in deroga, a fronte di un’ipotesi di redistribuzione di risorse statali per il 2013 di circa 42 milioni e di una tendenza alla crescita esponenziale delle richieste: negli ultimi mesi si è registrato il raddoppio delle ore autorizzate rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente.

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