Nuovo tassello nel puzzle delle indagini sulle stragi mafiose del 1993 che hanno spaventato e insanguinato l'Italia: a Firenze, Roma e Milano. La Dia di Firenze ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di un 57enne di Santa Flavia, accusato di aver fornito il tritolo con il quale venne imbottito il fiorino parcheggiato davanti all'Accademia dei Georgofili a pochi metri dall'ingresso degli Uffizi e di Palazzo Vecchio. Una notte che Firenze ricorda, a distanza di tempo, con la stessa rabbia e per la quale il capoluogo toscano a cominciare dai familiari delle vittime non ha mai rinunciato a lottare per cercare la verità. Gli inquirenti ipotizzano che lo stesso esplosivo sarebbe stato impiegato anche per l'attentato di via Fauro a Roma il 14 maggio e per il fallito attentato all'Olimpico del 23 gennaio dell'anno successivo.
Non è escluso che la stessa partita di potente esplosivo proveniente con molta probabilità da un recupero avvenuto in mare, sia stato utilizzato per la strage di Capaci ai danni dell'auto sulla quale viaggiavano di ritorno dall'aeroporto di Punta Raisi il giudice Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo. La tremenda esplosione che creò un profondo cratere sulla strada verso Palermo coinvolse anche altre auto tra le quali la scorta del giudice.