Firenze si costituisca parte civile al processo Stato Mafia che comincerà il 29 ottobre 2012 a Palermo. Lo propone la mozione della consigliera Ornella de Zordo che oggi ha avuto oggi il via libera all’unanimità dalla commissione Pace. "Nel '93- ha detto la presidente Susanna Agostini- la mafia ha scelto di cambiare strategia, di colpire luoghi simbolo per offendere e creare un clima di subalternità alla propria volontà criminale. Per garantirsi l'immunità e poter proseguire a propagare l'illegalità e la corruzione - ha detto Agostini - Firenze fu scelta come Città di riferimento per la ricchezza culturale e il legame profondo che il mondo ha confermato di avere.
Le reazioni all'aggressione stragista fu ferma, grande il dolore per i morti i feriti, immensa la distruzione di cose ed opere d'arte, visibile ancora oggi il cambiamento costretto nella vita di tante persone. Per questi motivi che non troveranno mai una vera motivazione neppure quando il movente finale e l'eventuale connivenza tra la mafia e rappresentanti della Stato, è giusto che da subito Firenze sia capofila degli Enti che hanno facoltà di accusare persone che, seppure da differenti posizioni, hanno contribuito alle stragi ed a creare un clima di guerra nel Paese" "Esprimo piena soddisfazione per l'esito della votazione in Commissione Pace, presieduta da Susanna Agostini, che si è espressa sulla mozione presentata da perUnaltracittà - e sottoscritta anche dai consiglieri Scola, Fittante e Grassi - affinché il Comune di Firenze si costituisca parte civile al processo sulla trattativa Stato-Mafia che si aprirà il 29 ottobre 2012 con l'udienza preliminare".
Lo ha detto Ornella De Zordo, capogruppo della lista di cittadinanza, che ha continuato: "Lunedì toccherà al Consiglio comunale approvare la mozione e sono ottimista sull'esito finale del voto. Tutti i gruppi politici presenti in Commissione stamani hanno infatti espresso piena consapevolezza su come Firenze rappresenti un ganglio vitale di quella che è stata la trattativa tra lo Stato e la Mafia. La strage dei Georgofili del 1993, le cinque vittime tra cui le piccole Nadia e Caterina, i 48 feriti, gli Uffizi e le opere d'arte distrutte prentendono memoria, verità e giustizia". "Su questo processo serve la massima vigilanza democratica perché la trattativa è alla base della nascita della seconda Repubblica" ha continuato Ornella De Zordo.
"Gli ultimi venti anni della storia italiana sarebbero stati diversi se non ci fosse stato quel tragico accordo fatto sulla vita degli italiani e dei magistrati che combattevano la connivenza tra mafia e politica. Avremmo potuto vivere in un Paese migliore, dove i ricatti, i segreti, le mafie politiche e imprenditoriali sarebbero state meno forti di quanto lo siano oggi". "Si smetta inoltre di chiamare 'presunta' la trattativa, come spesso politici e giornalisti tendono a definirla. Trattativa ci fu e lo ha stabilito proprio il Tribunale di Firenze il 5 ottobre 2011 con il processo che ha condannato molti boss mafiosi per la stragi del 1993" ha concluso Ornella De Zordo.
“Anche per rafforzare questo concetto è necessario che lunedì il Consiglio comunale di Firenze decida di costituire l'amministrazione parte civile. Lo dobbiamo alle vittime e all'Associazione dei familiari delle vittime della strage di via dei Georgofili che le rappresenta meritoriamente e tiene da 20 anni alta l'attenzione su quella tragica stagione. Lo dobbiamo a Falcone e Borsellino, uccisi nel 1992, e anche a quei magistrati fiorentini che tanto hanno fatto per la ricerca della verità sulle stragi politico/mafiose e che oggi non ci sono più: Antonino Caponnetto, inventore del maxi-processo palermitano, Gabriele Chelazzi, magistrato della Direzione nazionale antimafia e Pierluigi Vigna, Procuratore nazionale antimafia scomparso recentemente".