Il nuovo Piano di sviluppo rurale. E’ stato questo il tema principale del dibattito “L’agricoltura in provincia di Siena” che si è tenuto ieri, giovedì 30 agosto durante la Festa democratica a Siena e che ha visto protagonisti l’assessore regionale all’agricoltura, Gianni Salvadori e l’assessore provinciale all’agricoltura, Anna Maria Betti. “Il prossimo Piano di sviluppo rurale - ha detto l’assessore Salvadori – dovrà tenere necessariamente conto del cambiamento climatico che stiamo vivendo già da tempo e che quest’anno si è manifestato in tutta la sua gravità provocando la scarsità di pioggia e temperature sopra la norma.
Dobbiamo dare risposte all’irrigazione di soccorso e lavorare affinché ciascun territorio della regione possa avere a disposizione piccoli invasi da cui attingere le risorse idriche. Il Piano di sviluppo rurale dovrà anche confermare le scelte fatte fino ad oggi e che hanno portato grandi risultati nell’introduzione dei giovani nel mondo dell’agricoltura e con esse dobbiamo trovare nuovi strumenti e risorse per sostenere gli investimenti nelle aziende giovani. La nostra regione – ha concluso – ha bisogno di fare un ulteriore salto di qualità nel settore agricolo e gli obiettivi per il futuro sono quelli di costituire un distretto agro-industriale della Toscana e di dar vita ad un marchio toscano che offra all’estero una garanzia di prodotti provenienti da una regione che vanta l’apprezzamento e la fiducia internazionale”. “Dobbiamo trovare forme e strumenti a sostegno delle nostre eccellenze lavorando in maniera sinergica con la Regione e gli altri territori”.
Ha detto l’assessore Betti. “Il mondo agricolo è uno dei settori trainanti della nostra regione, pensiamo alle forme di agriturismo che qui sono nate e che rappresentano una valida integrazione al reddito delle aziende agricole. Dobbiamo trovare forme di diversificazione e di multifunzionalità nell’agricoltura sociale. Abbiamo bisogno di azioni concrete che diano risposte ai cambiamenti climatici in primis, all’irrigazione di soccorso e alle incongruenze con le specificità dei territori per quanto riguarda il greening.
Bisogna ridare centralità all’agricoltura come settore primario e ancora di più oggi e in Toscana, dove l’enogastronomia rappresenta un volano per lo sviluppo del turismo al pari dell’arte e della cultura che custodiamo”.