Romanelli (Sel) : "La Toscana una volta tanto ascolti il parere degli organismi tecnico-scientifici, e del mondo ambientalista e animalista, invece di inseguire solo il consenso dei cacciatori" "Fermare la caccia dopo un’estate di incendi e grande siccità – dichiara il Consigliere di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli – sarebbe un atto di civiltà e di semplice buon senso, per questo mi associo alle richieste delle principali associazioni animaliste e ambientaliste affinché in Toscana si rinvii l’inizio della stagione venatoria". "Migliaia di animali selvatici nella nostra Regione, come in tutta Italia, stanno morendo di sete e di fame, una situazione confermata dall’autorevole parere dell'ISPRA (Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale) che evidenzia come le condizioni climatiche estreme degli ultimi mesi hanno sottoposto gli individui appartenenti alle specie selvatiche dei mammiferi e degli uccelli ad un enorme stress fisico: la fauna è sfiancata dal caldo, per procacciarsi acqua e cibo compie lunghi tragitti, indebolendosi, diminuendo la propria capacità riproduttiva ed esponendosi ad un maggior rischio di contrarre malattie e di essere predata" "La Toscana, dopo anni di concessioni alle lobbies dei cacciatori, che da sempre godono di facilitazioni, deroghe e lunghi periodi di attività venatoria, potrebbe una volta tanto dare l'esempio, con una scelta di tutela del patrimonio collettivo della fauna selvatica, non approvando la preapertura della caccia e valutando nelle prossime settimane l’eventualità di proroga dell’apertura generale dell’attività venatoria, se permanesse la situazione di gravissima carenza idrica" – termina Romanelli.
Caccia, chiesto lo slittamento dell'apertura stagionale
Dopo una stagione di incendi e siccità, rinviare l'inzio della stagione venatoria sarebbe un fatto di semplice buonsenso, a tutela degli ecosistemi della Toscana