E' stata arrestata dalla Polizia a conclusione dell'operazione "Breccia", dopo un'indagine condotta per circa 6 mesi. Anna Bevilacqua, 51 anni, originaria di Genova ma domiciliata nella provincia, si trova ora nel carcere di Sollicciano, dopo che gli agenti della Digos della Questura di Siena, coordinati dal loro dirigente, Vice Questore Aggiunto Alessandra Belardini, hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Siena nei suoi confronti. Le accuse, peraltro con condotta recidiva della donna, sono quelle di tentata estorsione continuata, posta in essere nei confronti di una dipendente di un noto negozio di scarpe senese, e di circonvenzione di incapace, sempre con il vincolo della continuazione, commessa verso un uomo di 45 anni, affetto da problemi psichici, e della madre di lui, invalida, entrambi residenti nella nostra provincia. Abusando delle condizioni di deficienza psichica di entrambi la Bevilacqua li ha, infatti, indotti nel tempo a vendite immobiliari, aperture di conti correnti bancari e prelevamenti continui, causando loro una perdita di oltre 150.000 euro.
In particolare, dalle indagini è emerso che la donna, dimostratasi nel corso degli anni una vera professionista, tanto da avere circuito, in passato, diverse persone anziane ed essersi già avvicinata, negli ultimi mesi, ad un altro uomo molto più grande di lei con lo stesso intento, da quando ha iniziato a frequentare il 45enne senese ha fatto in modo di incidere con il suo comportamento sulle scelte di lui e della madre, piombando come un ciclone sulle loro vite, scuotendoli dalla loro esistenza regolata e inducendoli ad atti negoziali, lasciandoli poi sul lastrico. Dalla primavera dello scorso anno i due, plagiati dalle menzogne della donna, hanno dapprima messo in vendita la casa, il cui ricavato è stato sottratto dalla donna sempre con l'inganno.
Senza un'abitazione l'anziana madre si è così trovata a girovagare, nelle sue condizioni di invalidità, tra un centro di assistenza e un altro, fino ad arrivare ad essere dimenticata presso una struttura ricettiva. Poi, il figlio si è licenziato dopo venti anni dalla propria attività lavorativa, per ottenere il trattamento di fine rapporto del quale la Bevilacqua si è appropriata. Subito dopo ha aperto alcuni conti correnti in Banca dai quali ha, successivamente, prelevato ingenti somme di denaro, poi incassate dalla donna che lo accompagnava presso l'Istituto di credito raggirandolo.
Negli ultimi mesi del 2011 fino al gennaio di quest'anno, la donna ha, inoltre, acquistato numerose paia di scarpe, valigie e vestiti, pagati sempre in contanti con i soldi sottratti alla vittima. In occasione degli acquisti, continui e ripetuti nel tempo, la Bevilacqua ha instaurato un rapporto di conoscenza, basato su una falsa cordialità, con la commessa del negozio, dove si recava a comprare accompagnata in auto dall'uomo. L'ipocrisia del rapporto si è, poi, evidenziata nel momento in cui, finito il denaro contante e ogni altro tipo di disponibilità, avendo sperperato tutto quanto era in possesso della vittima, ha chiesto un prestito di 1.000 euro alla dipendente dell'esercizio, tentando, al suo rifiuto, di estorcerle la somma richiesta, minacciandola di farla contattare dal suo legale per il recupero di un credito in realtà mai esistito.
Ieri, con la sua cattura a conclusione delle indagini svolte dalla Polizia è stata messa fine alle sue condotte da vera professionista dell'inganno, tenuto anche conto che aveva già preso di mira un altro uomo, più anziano di lei, cercando di far "breccia" nel suo cuore.