Gli uomini della Guardia di Finanza hanno sequestrato beni per 41 milioni di euro in Toscana, Campania, Basilicata, Lazio, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Umbria al clan camorristico Terracciano. Il provvedimento emesso dal Tribunale di Prato, su richiesta del procuratore distrettuale antimafia di Firenze, Giuseppe Quattrocchi che quasta mattina ha relazionato in conferenza stampa l'iter logico che ha portato i finanzieri del Gico sulle tracce dei depistaggi orchestrati dall'associazione mafiosa affinché non risultassero mai i reali proprietari dei beni sequestrati. Da parte del Procuratore Quattrocchi anche un messaggio alla popolazione fiorentina e toscana a destare l'attenzione e collaborare con le forze dell'ordine, perché anche negli ambiti apparentemente meno soggetti alla criminalità possono nascondersi dei trabocchetti ed è bene tenere sempre sveglia l'attenzione e segnalare alle autorità eventuali anomalie. Il comandante Giuseppe Vicarolo ha poi spiegato presso il comando provinciale della Guardia di Finanza di Firenze: "Due anni di indagini finanziarie patrimoniali ed economiche ai danni di un gruppo camorristico che operava in Toscana già dagli anni '90 nei cui confronti è stata ricostruita l'ingerenza nelle attività economiche.
Una indagine complessa che ha dovuto elaborare migliaia di informazioni celate da società schermate. Tutto è stato governato grazie ad un software informatico implementato dalla Guardia di Finanza e denominato 'molecola' che mette in relazione dati apparentemente molto lontani l'uno dall'altro. Fino a poco tempo fa sarebbe stata una operazione impensabile, da qui l'idea di "Ronzinante" come se fosse una lotta contro i mulini a vento. Siamo invece riusciti per la prima volta a sposserssare i criminali delle loro ricchezze" Sono 44 le società sequestrate, oltre 31 immobili (21 solo in Toscana), 31 autoveicoli, 1 yacht di lusso, 17 cavalli, 67 rapporti finanziari, 2 cassette di sicurezza “La camorra in toscana c'è e pesa sempre di più - interviene Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto. I 41 milioni sequestrati al clan Terracciano ci dimostrano purtroppo che con la crisi economica i camorristi continuano a rafforzarsi.
Ben vengano quindi le azioni come quelle di oggi che colpiscono duramente il patrimonio mafioso. La camorra e le altre forme mafiose in toscana sono ben presenti con l'usura, i trasporti, gli appalti, le estorsioni ed il riciclaggio. occorre intervenire con la massima urgenza affinché la situazione non peggiori ai livelli del 'profondo nord'”. “Voglio ringraziare le Fiamme Gialle e la Magistratura per questa operazione – sottolinea Federico Gelli responsabile legalità del PD - perché colpire duramente i patrimoni della criminalità organizzata è una risposta efficace e concreta.
Ma anche le istituzioni non devono abbassare la guardia perché la Toscana non deve diventare terra di conquista da parte dei sodalizi criminali. Per questo – aggiunge - crediamo molto nel nostro progetto della scuola di formazione sulla legalità per amministratori e dirigenti del Partito Democratico che stiamo portando avanti in queste settimane. Siamo convinti infatti che per combattere con efficacia l’infiltrazione mafiosa sia necessario da parte nostra far crescere tutti i giorni la cultura della legalità e diffondere sul territorio le buone pratiche di governo”. AntLen