A Ferragosto gli autobus del servizio pubblico fiorentino non circoleranno perché, come deciso in un incontro lo scorso marzo tra i Comuni interessati a questo servizio, dovendo tagliare per la mancanza di fondi, si è optato per il Ferragosto, risparmiando così 58.000 euro di ATAF. In una intervista, sul quotidiano La Nazione di ieri, all'assessore provinciale ai Trasporti (ente da cui dipende la gestione della mobilità), Stefano Giorgetti ha spiegato: “con i tagli salta il concetto che il servizio pubblico e' dovuto a tutti.
Si devono fare delle scelte. Le nostre sono quelle di assicurare gli spostamenti agli studenti, ai lavoratori, ai pendolari. Che a ferragosto sono sicuramente ridotti”. Stimolato dall'intervistatore sulla penalizzazione degli anziani, l'assessore ha risposto: “...Comunque quando si taglia si penalizza sempre. E le fasce piu' deboli sono sempre le prime a rimetterci, in ogni caso.” Comunque il bilancio 2011 di ATAF si è chiuso con 26.000 Euro di utile, nonostante il “caro gasolio” ed il taglio del 10,5 % dei km percorsi rispetto al 2010.
Inoltre, il costo del lavoro è calato del 6%. «Una doppia umiliazione lo stop imposto dalla provincia ed avallato da Palazzo Vecchio al trasporto pubblico locale per la giornata di Ferragosto». E’ quanto sostiene il consigliere Francesco Torselli (PdL). Umiliante – ha spiegato l’esponente del centrodestra – per tutti quei fiorentini che, costretti dalla crisi a rimanere in città, si vedranno privare di uno dei più elementari servizi pubblici. Ma è umiliante anche per i lavoratori di Ataf, gli stessi lo scorso primo il primo maggio si videro costretti a lavorare con la motivazione “perché i cittadini non potevano essere privati del trasporto pubblico”.
«Si tratta di una decisione dettata solo dall’economia contro ogni buon senso – ha concluso il consigliere Torselli – i fiorentini purtroppo dovranno abituarsi, questo è solo un antipasto di quanto accadrà una volta che il trasporto pubblico locale sarà interamente gestito da soggetti privati. Le nostre paure, derise dalla sinistra bisognosa di fare cassa, si stanno avverando». A partire dalla notte tra lunedì 6 e martedì 7 agosto, Quadrifoglio sospende il lavaggio e lo spazzamento delle strade a cadenza settimanale a Firenze.
Quindi sono sospesi i relativi divieti di sosta (dalle ore 00.00 alle ore 06.00) ad eccezione di 2 zone cittadine – interno cerchia viali circonvallazione ed Oltrarno – dove la pulizia sarà svolta regolarmente (le zone sono facilmente identificabili perché la pulizia in questo caso è quindicinale con cartelli giorni “pari o dispari”). La sospensione andrà avanti fino alla notte tra il 18 ed il 19 agosto compresa. Lo spazzamento in orario diurno regolato da divieto di sosta mattutino o pomeridiano continua invece regolarmente. La spending review del governo potrebbe obbligare la Regione a rivedere anche il prezzo di biglietti e abbonamenti sui treni regionali.
“Il Governo taglia od obbliga a tagliare e dobbiamo tenerne conto anche nei nostri bilanci” commenta ed ammette il presidente della Toscana, Enrico Rossi. Il trasporto pubblico locale è uno dei settori che più potrebbe risentire della riduzione dei fondi statali. Ma la possibile rimodulazione dei contratti di servizio con Trenitalia e gli eventuali aumenti su biglietti ed abbonamenti non sarà all’ordine del giorno della prossima seduta di giunta. Lo precisa sempre Rossi, dopo le notizie apparse oggi su alcuni quotidiani ed agenzie di stampa, che hanno accennato a possibili aumenti tra il 10 e il 20 per cento.
“Il 9 agosto il Consiglio regionale ha convocato una seduta straordinaria per discutere e misurare l’impatto della spending review del governo sui conti e sul bilancio della Regione. Ogni decisione sarà successiva” spiega ancora Rossi. “Decisioni in qualche caso difficili – ammette -, ma obbligate dall’ulteriore riduzione dei trasferimenti statali alle Regioni”. “Quel che è certo – conclude- è che in una situazione non facile ci muoveremo da un lato per salvaguardare le fasce di reddito più deboli, con sconti e riduzioni legati magari all’indice Isee, e dall’altro affinché servizi pubblici, e con i servizi anche lo stato sociale nel suo complesso, possano essere garantiti anche in futuro”.