“Dai territori montani giungono segnalazioni di tagli, a partire da lunedì anche dei portalettere. Non basta l’annunciata riduzione degli orari di apertura degli uffici, che poi si concretizzerà entro l’anno nella chiusura, in Toscana, di 174 uffici postali, ma da lunedì anche la consegna della posta sarà seriamente compromessa. Sempre più disagi, quindi, per chi vive nelle aree marginali, periferiche e di montagna”. È il commento di Oreste Giurlani Presidente di UNCEM Toscana (Unione Nazionale Comuni Enti Montani) all’operazione di taglio di Poste che in Toscana comporterà una riduzione della forza lavoro di quasi 800 unità, generando esuberi difficili da ricollocare. “Continua il comportamento inaccettabile di Poste spa, in Toscana - aggiunge Giurlani - abbiamo mobilitato gli Enti locali, i Sindaci, i Parlamentari e con la Regione stiamo lavorando per presentare entro qualche giorno una proposta in cui lanciamo la sfida a Poste di percorsi alternativi in grado di contenere, per quanto possibile, il disagio, e mantenere il servizio per i cittadini.” Come conseguenza dei tagli ovviamente si avrà un’ulteriore peggioramento del servizio offerto alla cittadinanza, rendendo infattibile la distribuzione della corrispondenza con conseguenze catastrofiche sulla qualità e privando intere comunità, specie in luoghi disagiati, isolati e montani, di un servizio importante come quello offerto negli uffici postali.
Si tratta di una riduzione di costi a fronte di una assenza assoluta di un piano di sviluppo per rilanciare un settore fortemente in crisi come quello del recapito. Si mobilitano i sindacati tanto che hanno dichiarato lo stato di agitazione della categoria che farà saltare la prima data di partenza prevista per il 23 luglio e che darà il via ad una serie di agitazioni nella nostra regione che approderanno ad una mobilitazione generale e ad iniziative di lotta nazionali. "Il nuovo Piano aziendale di Poste Italiane non tiene conto di comunità intere ed è inaccettabile nella drasticità con cui prevede la riduzione di personale, per questo sosteniamo la battaglia di lavoratori e cittadini affinché non sia portato avanti”. Il responsabile Economia e Lavoro del Pd della Toscana Ivan Ferrucci ribadisce ancora una volta la contrarietà al Piano di Razionalizzazione Aziendale di Poste Italiane, che dovrebbe partire lunedì e che vede la Toscana tra le regioni più penalizzate sia in termini di personale che di chiusura di uffici postali.
“Le agitazioni dei lavoratori e le manifestazioni in programma in questi giorni, come quella domani a Pisa, devono essere ascoltate perché un’azienda a capitale interamente pubblico non può annunciare la riduzione di centinaia di dipendenti e ignorare le oggettive esigenze di decine di paesi, che andrebbero verso la sostanziale esclusione del servizio postale, senza un confronto con gli enti locali. Con i numeri di cui si parla la chiusura a un confronto sarebbe davvero incomprensibile”.