Audizioni oggi in Sanità e politiche sociali, presieduta da Marco Remaschi (Pd), sulle problematiche dell’Ospedale psichiatrico giudiziario (Opg) di Montelupo. Con l’assessore al welfare, Salvatore Allocca, la commissione ha sentito anche il Garante dei detenuti, Alessandro Margara; il direttore sanitario dell’azienda Usl 11 di Empoli, Renato Colombai; i rappresentanti delle associazioni del Comitato ‘Stop Opg’. “Quella che ci siamo trovati di fronte visitando l’ospedale psichiatrico di Montelupo lo scorso 30 gennaio – ha spiegato il presidente Remaschi – è stata una situazione grave ed estremamente seria, che più in generale vale anche per le carceri di tutta la Toscana”.
Da qui la volontà della commissione Sanità e politiche sociali di approfondire, mediante dati e informazioni, la reale situazione dell’Opg, “per dare risposte concrete a un problema su cui fino ad oggi non è stato possibile intervenire in modo specifico”. Il punto sulla situazione dell’Opg di Montelupo è stato fatto dal direttore dell’azienda Usl 11 di Empoli, Renato Colombai, che ha ricordato come dei 106 internati, ben 46 provengano dalla Toscana. Lo stato delle carceri toscane e, più nello specifico dell’Istituto, è stato illustrato dal Garante dei detenuti Alessandro Margara, che si è soffermato in particolare nell’illustrazione della legge statale numero 9 del 2012, ricordando come essa preveda la chiusura di tutti gli Opg presenti in Italia entro il 31 marzo del 2013.
Da questa considerazione, la ferma volontà dei rappresentanti delle associazioni del Comitato ‘Stop Opg’ di dare “piena attuazione” alla legge e di veder ritirata la delibera della Giunta regionale, ritenuta da Cesare Bondioli, rappresentante di psichiatria democratica, “fuori dai tempi e dalla normativa”. A far chiarezza in merito è stato l’assessore al Welfare, Salvatore Allocca che, dopo aver ringraziato il presidente e tutti i soggetti intervenuti, ha tolto ogni dubbio in proposito.
“Non ci sono più margini: dobbiamo andare alla chiusura dell’Opg – ha affermato – ma per fare questo è opportuno vi sia un’intenzione comune, un percorso partecipato, un confronto tra tutti i soggetti coinvolti”. L’assessore ha quindi ricordato che “non c’è nessun terreno come quello delle carceri dove il tema dell’integrazione sia così fondamentale”. Da qui la volontà della Regione Toscana di stilare un piano, uno “screening preciso” del bisogno degli internati, “per costruire un progetto definito sul percorso da fare”.
La consigliera Maria Luisa Chincarini (Idv), ha parlato dell’Opg “come di un luogo disumano, paragonabile ad un girone dantesco”. “Sgombrando il campo dalla retorica - ha proseguito – e tenendo presente come fra gli internati vi siano persone condannate per omicidio e violenza familiare, dobbiamo lavorare affinché vengano previste strutture alternative adeguate”. In chiusura, il richiamo del presidente Remaschi “al senso di responsabilità di tutti, per fare un provvedimento legislativo valido e in grado di dare le risposte attese”.