Chiusura di tutti gli impianti di rifornimento carburanti, self service compresi, sia su rete ordinaria che autostradale da venerdi' 3 a domenica 5 agosto. Ad annunciarlo in un comunicato congiunto sono le organizzazioni di categoria dei Gestori, Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc-Anisa Confcommercio che denunciano il comportamento dell'industria petrolifera e che chiedono al Governo di intervenire. Accordi collettivi scaduti e non rinnovati; margini tagliati unilateralmente fino al 70%; licenziamenti forzati degli addetti alla distribuzione; rifiuto di adottare diverse tipologie contrattuali; discriminazioni sui prezzi che spingono fuori mercato migliaia di impianti senza possibilita' di reazione alcuna, vendite autostradali totalmente cannibalizzate: sono questi, sostengono le organizzazioni di categoria dei gestori, ''solo alcuni dei comportamenti in aperta violazione delle leggi esistenti che l'industria petrolifera sta adottando sistematicamente, colpendo oltre 20.000 piccole imprese di gestione che occupano circa 120.000 persone e sostengono la sopravvivenza di altrettante famiglie''. Ma "il giorno 3 agosto rientra tra i periodi di franchigia", afferma Roberto Alesse, Presidente dell'Autorità di garanzia sugli scioperi.
Sempre in tale settore, "non possono essere proclamate astensioni collettive nei giorni compresi tra il 10 ed il 20 agosto e in quelli tra il 26 agosto ed il 5 settembre". "Colgo, inoltre, l'occasione per rivolgere un appello affinche' nelle due giornate di sciopero, ove confermate, siano puntualmente garantite le prestazioni indispensabili e si valuti, con senso di responsabilita', da parte delle sigle proclamanti, l'opportunita' di escludere dal fermo le zone colpite dal sisma in Emilia, ove vige lo stato di emergenza, come previsto dal Decreto Legge 74 del 2012'', conclude Alesse.