Seconda giornata fiorentina per Dig.it il meeting sul giornalismo digitale che si tiene nell'auditorium di Santa Apollonia. Quantità, di informazioni, di contatti e di pagine lette e cliccate, ma anche qualità dei contenuti e compenso dei redattori che deve essere adeguato al servizio reso alla collettività. "Occorre aggiornare le politiche sindacali in un sistema che cresce. Ricerca di soddisfazione morale, ma anche materiale. Il progresso si può gestire, ma all'interno di un complesso sistema in cui occorre capire il businnes che interessa chi presta la propria opera intellettuale e materiale" da qui si sviluppa la discussione sulle modalità necessarie da attuare per poter ottenere ricavi dall'attività giornalistica in rete attraverso il fenomeno delle sponsorizzazioni, ma anche l'equo compenso che interessa direttamente i redattori. Franco Silli intervistato da Sesto Tv che segue l'evento in diretta dall'Auditorium S.Apollonia di Firenze:
Per sei anni (2003-2009) ha curato Blogs4biz.info, blog di riferimento in Italia sulle tematiche dell’innovazione nella comunicazione corporate interna ed esterna. Come freelance collabora con Nòva24 (Il Sole 24 Ore), L’espresso e Lettera43. Il suo blog è The Web Observer. Jacona ha proferito una frase che ha scatenato la solidarietà da parte degli utenti di Twitter: "Lavoravo per poter fare il giornalista", una condizione paradossale che interessa molti giovani e meno giovani giornalisti in Italia che non riescono a 'vivere di giornalismo' e per questo diversificano la propria attività ed intensificano gli impegni per poter poi ritagliarsi 'spazi' giornalistici professionali. Questo un recente intervento di Jacona a Terra Futura a Firenze: Carlo Ruta (Ha conseguito la laurea in filosofia presso l'Università degli Studi di Messina.
Ha conseguito inoltre la laurea in Teorie della conoscenza, della morale e della comunicazione presso l'Università degli Studi di Urbino. Da vari decenni opera nei campi della saggistica storica e del giornalismo d'inchiesta. Wikipedia): "Il giornalismo è comunicazione, non solo impresa, ma è soprattutto un esercizio per la società. Certo per sopravvivere occorrono gli utili, attenzione però! Le sovvenzioni statali possono limitare l'informazione.
Oggi è possibile fare informazione a spese contenute, c'è maggiore margine per economizzare e fare giornalismo in modo spontaneo e pratico. Libero web in libero Stato? Nel web ci sono diritti e doveri. Chiaro è che l'informazione che passa per il web deve sottostare alle leggi statali, ed è lo Stato che deve intervenire per impedire i reati e non l'informazione. Il mondo del giornalismo digitale deve avere diritti e doveri senza credere troppo nel nuovo mito. Da Omero ad oggi è arrivata la trasparenza, un tema che non è integrabile tra i diritti, può essere un prodromo di qualcosa di sconvolgente.
La trasparenza vigeva ai tempi del fascismo, dove tutti si accorgevano delle cose ovvie. Altro esempio è la mafia. Tutto è trasparente ma nessuno parla. C'è trasparenza ma non c'è democrazia". Le Foto dell'evento di Nove da Firenze: