Palazzo Vecchio, Salone de' Dugento: nel corso del Consiglio comunale il consigliere leghista Mario Razzanelli interroga il sindaco Matteo Renzi (assente alla seduta) per ottenere notizia in merito ad una petizione consegnata da più di un mese alla quale non è intervenuta nei tempi tecnici risposta alcuna da parte dell'Amministrazione. Durante l'intervento di Razzanelli, i comitati cittadini che osteggiano il progetto del Tram cittadino sventolano degli striscioni che richiamano l'attenzione del presidente Eugenio Giani.
Seduta sospesa: Giani si avvicina al pubblico per chiedere la rimozione dei manifesti. Tra il pubblico si alza Antonio Laganà (autore della protesta in cui salì per alcuni giorni sul bagolaro da abbattere in viale Morgagni) e mostra un simbolo nazista disegnato sulla maglietta "Questo si può far vedere? Neppure questo? Qui no, ma in piazza davanti al gonfalone sì?" in polemica con quanto accaduto durante la sfida del Calcio Storico tra Bianchi e Verdi quando un calciante ha mostrato il tatuaggio di una svastica sotto gli occhi di istituzioni e spettatori. Un agente della Polizia Municipale interviene prontamente per strappare l'immagine ed allontanare l'autore del gesto che resta poi sulla porta in silenzio. Il consigliere regionale della Lega Nord Toscana, Gian Luca Lazzeri, il segretario provinciale fiorentino del Carroccio, Andrea Tavanti, e il consigliere leghista al Quartiere 5, Giovandomenico Guadagno, hanno preso parte alla pacifica iniziativa contro la Linea 3 della tramvia. Durante la manifestazione, però, un cittadino, per protestare contro il sindaco Matteo Renzi, ha esposto una svastica.
«Il capogruppo in Consiglio Comunale della Lega Nord Toscana, Mario Razzanelli, e tutta la Lega Nord – spiega Lazzeri – non hanno nulla a che vedere con queste disumane ideologie che sono state sconfitte dalla storia. Dispiace molto che una persona abbia voluto strumentalizzare così un’iniziativa volta a difendere Firenze da un progetto che porterà molti disagi alla città e ai fiorentini. Da parte mia e della Lega vanno il pieno supporto a Mario Razzanelli e la totale condanna per la svastica esposta dal semplice cittadino». “E’ in ritardo di un mese” - ha detto il capogruppo leghista Mario Razzanelli: “Niente a che vedere con l’esibizione di un simbolo nazista in aula, frutto dell’iniziativa personale di un singolo cittadino” Oggi in consiglio comunale i comitati contro la realizzazione della linea 3 della tramvia hanno manifestato contro il silenzio del sindaco Renzi, che non rispetta lo Statuto, che prevede risposta alle petizioni entro 30 giorni.
Il documento, firmato da oltre 500 cittadini durante l’incontro al cinema Adriano il 18 di febbraio (anniversario del referendum), era stato depositato lo scorso 2 maggio, e trasmesso dal presidente Giani al sindaco l’8 di maggio. Da un mese, quindi, è scaduto il termine previsto dalla Statuto. “E’ vero che non ci sono sanzioni per un sindaco che non risponde ai cittadini, ma per un sindaco come Renzi che ha l’ambizione di privilegiare il colloquio con la città, e di ascoltare i fiorentini, si tratta di un fatto politicamente grave, anche in considerazione della sua carriera politica nazionale” ha dichiarato il capogruppo di Lega Nord Toscana Mario Razzanelli. “Inutile sbandierare la partecipazione coi 100 luoghi se poi non si risponde alle legittime domande presentate a norma di regolamento dai fiorentini – ha aggiunto –.
Non solo, ma si dimentica che c’è stato un referendum, che bocciò definitivamente la follia urbanistica della linea 3. In settimana avremo i risultati di un sondaggio realizzato nel Quartiere 5 per capire l’opinione degli abitanti sulla realizzazione di questa infrastruttura”. Riguardo alla esibizione nell’aula consiliare da parte di un cittadino di un simbolo nazista, Razzanelli dichiara: “Non ho niente a che fare con questa iniziativa, di cui non sapevo nulla, e da cui prendo nettamente le distanze, anche a nome dei comitati che, come il sottoscritto, hanno esibito uno striscione con scritto ‘No alla linea 3 che cancellerà via dello Statuto’. Ci dispiace che questa persona abbia approfittato della nostra manifestazione per esibirsi ed acquisire visibilità con simboli contrari alle nostre convinzioni e che richiamano i peggiori fantasmi della nostra storia”.