Una ricostruzione dettagliata, precisa e puntuale di tempi e modi con cui si sono attivati i soccorsi al bimbo di 11 anni deceduto durante una gita sulla Calvana, compreso il segmento – finora rimasto inesplorato – dell’arrivo dell’elisoccorso a Careggi, dove pare sarebbero stati persi altri minuti preziosi per l’assenza dell’équipe che avrebbe dovuto accogliere il piccolo e trasportarlo in reparto: è questo ciò che il Vicepresidente della Commissione sanità Stefano Mugnai e il Capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Alberto Magnolfi chiedono alla Regione, con un’interrogazione urgente che punta a fare chiarezza sulle dinamiche del soccorso. «Dalle dichiarazioni testimoniali e da quanto ricostruito dai responsabili del 118 – spiegano i due esponenti del Pdl – pare che non tutto, nella macchina dei soccorsi, abbia funzionato come avrebbe dovuto.
Anche se il responso dell’autopsia dovesse dirci che non ci sarebbe stato niente da fare, resta l’impressione che il percorso non sia stato lineare e che esistano farraginosità da correggere nei meccanismi di attivazione del soccorso». Per di più, oltre a ciò che già si sa sulle tempistiche del 118, c’è una porzione della vicenda tutta ancora da esplorare e che Mugnai ha acquisito da segnalazioni degli operatori presenti per riceverne conferma dai vertici della sanità fiorentina: «Pare che a Careggi, alla piazzola di atterraggio dell’elicottero, non ci fosse nessuna équipe ad accogliere il bambino per trasferirlo in reparto.
Lì – racconta Mugnai – si sarebbero perduti altri preziosi minuti. E’ una circostanza che finora nessuno ha riferito in maniera formale e di cui con il mio capogruppo chiediamo conferme ufficiali con la nostra interrogazione». Fin qui il fronte legato alla cronaca. Poi c’è l’aspetto politico: «Suona un po’ strano – attaccano Mugnai e Magnolfi – sentire l’assessore regionale al diritto alla salute Luigi Marroni affermare la necessità di giungere in tempi brevi all’unificazione delle centrali del 118 in modo da averne una per ciascuna Area Vasta sulla scorta di questa tragedia.
Se da un lato queste dichiarazioni forniscono l’implicita ammissione che qualcosa non abbia funzionato, dall’altro colpisce negativamente che un tema come quello dello snellimento burocratico in sanità e in particolare quello dell’unificazione delle centrali del 118 diventi per la giunta un’opzione possibile solo all’indomani di una tragedia».