«L’amministrazione garantirà il servizio asili nido, perché lo ritiene importante, anche nel mese di luglio». Lo ha sottolineato questo pomeriggio, intervenendo in consiglio comunale l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi. «Firenze è una delle poche città italiane che garantisce alle famiglie questa opportunità – ha ricordato l’assessore Di Giorgi – e questo nonostante le difficoltà economiche legate alla crisi che ha colpito anche il nostro paese, il conseguente e pesante taglio dei trasferimenti statali e i limiti alle possibilità di assunzione, seppur temperati da alcune deroghe.
L’amministrazione è convinta che il servizio asili nido sia essenziale per le famiglie e le donne che lavorano, tanto che, nonostante le difficoltà, il servizio funzionerà, anche se con modalità organizzative nuove, frutto di una razionalizzazione dell’offerta, in virtù delle richieste». «Non dimentichiamo – ha proseguito Rosa Maria Di Giorgi – che da una verifica sulle richieste degli ultimi anni è stato possibile evidenziare, come il servizio nel mese di luglio veda un numero di iscrizioni che oscillano fra il 40% nella prima quindicina, e il 34% nella seconda quindicina, del totale dei bambini che frequentano i nidi a gestione diretta e in convenzione.
Appare quindi irragionevole voler mantenere aperte tutte le strutture nel corso del mese di luglio, quando il numero delle richieste si attesta intorno al 40 % del totale, soprattutto alla luce delle difficoltà che quotidianamente la crisi ci impone di affrontare». «In particolare – ha aggiunto l’assessore all’educazione – il dato sulle iscrizioni ci dice che le domande sono state, per la prima quindicina, 1.313 nel 2010, 1.270 nel 2011 e 1.229 nel 2012, considerando che nel 2010 e 2011 c’è stato un numero di assenti/rinunce pari rispettivamente al 19% e al 14% degli iscritti.
Lo stesso vale per la seconda quindicina, 1.026 (2010), 1.039 (2011) e circa mille nel 2012. A fronte di tutto ciò è stato studiata una razionalizzazione che ci vedrà garantire l’apertura di 17 strutture su 36 la prima quindicina e di 16 strutture su 36 la seconda». «Ben lungi dall’estemporaneità, quindi, - ha concluso – abbiamo optato per una decisione ponderata, che tenesse conto del numero di iscrizioni e, allo stesso tempo, della necessità di perseguire una razionalizzazione dei costi, anche in vista delle difficoltà legate alle sostituzioni del personale comunale, che avrebbero potuto ripercuotersi sui servizi nella seconda parte dell’anno. Tre i criteri utilizzati per scegliere le strutture da tenere aperte: garantire la presenza di servizi aperti a livello di zona, con una valutazione sul numero di iscritti di ciascun quartiere, in modo da permettere una facile raggiungibilità delle strutture da parte dell’utenza.
Scegliere le strutture più capienti ovvero i nidi da 50 (o da 40 come seconda scelta) e individuare, ove possibile, tra questi i nidi facilmente raggiungibili e dotati di spazi interni/esterni ben attrezzati per una più confortevole permanenza dei bambini anche nel periodo di luglio. L’amministrazione si è inoltre adoperata per garantire la continuità educativa, prevedendo al presenza di educatori del servizio di riferimento del bambino anche nel nido ospitante. Lo stesso criterio è stato perseguito anche nel caso di presenza di bambini con disabilità, che saranno seguiti dall’educatore di sostegno di riferimento». "Una chiusura e una risposta innervosita da parte dell'Assessore Di Giorgi alla nostra domanda d'attualità che ci preoccupa perchè fa emergere come il Comune abbia deciso di rifiutare ogni momento di confronto e di discussione aperta a partire dalle 1500 firme che il comitato contro la privatizzazione degli asili nidi hanno raccolto tra educatori e famiglie contro il progetto di esternalizzazione degli asili nido portato avanti dall'Amministrazione comunale e senza che questa procedura comporti alcun beneficio economico per il Comune." - affermano i Consiglieri comunali Tommaso Grassi e Ornella De Zordo. "Il Comune ha deciso di proseguire nelle privatizzazioni degli asili nido e dispiace aver appreso, parlando con alcuni educatori e famiglie dopo la risposta dell'Assessore, che nessuno sapeva fino ad oggi quali fossero le strutture educative del Comune di Firenze che il prossimo anno sarebbero state privatizzate: il nido Strigonella e il centro gioco Fortini.
Manca evidentemente anche il coraggio di comunicare da parte dell'Amministrazione le scelte fatte e di difenderle di fronte all'opinione pubblica, a chi ci lavora e a chi manda i propri figli negli asili. Dal punto di vista economico per il Comune è bene ricordarlo, nessun beneficio si è mai registrato finora grazie alle esternalizzazioni le quali peraltro hanno un costo orario del personale superiore rispetto a quello dei dipendenti comunali. Allora quale è il motivo di questa pervicace volontà da parte del Comune ?" "Anche per la riorganizzazione del servizio nel mese di luglio, se come dice l'Assessore è indispensabile procedere ad un accorpamento delle sedi, riteniamo che debbano essere date delle risposte concrete alle proteste dei genitori che evidenziano una difficoltà organizzativa: su questo la chiusura totale dell'Assessore è indifendibile e accettiamo la risposta che il Comune ha fatto tutto il possibile." "Perchè, adesso che il limite per il turn over del personale è stato elevato dal 20% al 50%, perchè non si è deciso di puntare in maniera decisiva sul settore degli asili nido, bloccandone l'esternalizzazioni e valutando un processo di reinternalizzazione.
- concludono De Zordo e Grassi - C'è da chiedersi se e chi il Comune intende assumere ? Quali settori se non l'educativo e il socio-sanitario devono essere tutelati non solo numericamente ma anche nella qualità."