"Prima che inizi l'avventura europea della Nazionale, con la speranza di viverla da protagonista, desidero ringraziare la Famiglia Della Valle, la Fiorentina e tutta Firenze per questi meravigliosi ed indimenticabili sette anni passati insieme. Il ricordo di questa esperienza mi rimarrà sempre nel cuore... sono stati sette anni intensi, pieni di gioie e dolori, soddisfazioni e lacrime, che ci hanno visto protagonisti in Italia e sul prestigioso palcoscenico dell'Europa League e della Champions League.
L'urlo di gioia al gol di Gila ad Anfield non me lo scorderò mai, come non riuscirò mai a cancellare dalla mia memoria la doppia sfida, epica e sfortunata, contro il Bayern. Sono stato il Capitano di questa squadra e ho sentito sulla mia pelle quanto sia importante la fascia con il Giglio... l'ho indossata con orgoglio e passione, fiero di essere il punto di riferimento per i miei compagni e per la Viola. Nella vita e nella professione i rapporti possono interrompersi e non sempre in maniera comprensibile ed indolore per tutti.
Dietro ogni reazione, commento o giudizio ho sempre intuito, comunque, quella viscerale passione per la maglia viola che rappresenta il vero patrimonio della Fiorentina. Ci saranno tempi, modi e luoghi per ricordare le mie stagioni a Firenze e le scelte fatte. Anche se alcuni mi vedono come un nemico, posso solo augurare ogni gioia e soddisfazione alla Fiorentina, a Firenze, ai miei ex-compagni e a tutte le persone che ogni giorno lavorano in Società con passione e dedizione. Infine, un saluto e un abbraccio affettuoso a chi mi è stato vicino in questi anni” con queste parole Riccardo Montolivo chiude la sua storia calcistica con Firenze. Dopo aver ricevuto applausi e fischi, dopo essere stato per mesi separato in casa perché del suo addio se ne era parlato per tempo.
Forse troppo tempo prima. Il suo arrivo a Milano era già scritto ed è stato sottolineato dai fischi e dalla richiesta della piazza più volte sussultata di mettere il calciatore in tribuna. Ma nessun allenatore, con la stagione che ha vissuto la Fiorentina, avrebbe potuto scartare la carta Montolivo con facilità.