A partire dallo scorso fine settimana la Questura fiorentina ha potenziato l’organico dell’Ufficio Denunce di via Duca D’Aosta, avendo cura d’implementare il bagaglio di professionalità e competenze degli operatori ivi preposti, attraverso l’istituzione di una specifica figura cui viene affidato non soltanto il compito della recezione delle denunce, ma anche quello del coordinamento delle attività d’ufficio e di massima assistenza dell’utente, sovente turista, in gran parte dei casi straniero e pertanto necessitante di maggiore assistenza (anche sotto il profilo linguistico) e informazione. L’innovazione, voluta e disposta dal Questore Francesco Zonno, si inserisce nel quadro delle iniziative intraprese per la più piena attuazione dell’ormai noto concetto “polizia di prossimità”, vicina al cittadino sia nell’interpretazione che nella risposta alle sue esigenze di sicurezza.
Ciò al fine di garantire una maggiore qualità del servizio e tempi d’attesa più brevi, specie nelle fasce orarie serali e notturne durante le quali sarà sempre possibile rivolgersi ad un Ufficiale di Polizia Giudiziaria. Oltre all’esercizio di un proprio diritto, la denuncia rappresenta un prezioso strumento, frutto della collaborazione del cittadino che consentirà alla Magistratura e alle Forze di polizia di perseguire gli autori dei reati. L’atto può essere presentato sia in forma orale al pubblico ufficiale che redigerà un relativo verbale, che per iscritto.
In questo ultimo caso l’utente potrà utilizzare moduli disponibile negli uffici delle forze dell'ordine o descrivere i fatti direttamente su fogli bianchi che, una volta presentati in Questura dal denunciate (o dal suo avvocato), verranno ufficializzati con apposita ratifica (presa d'atto di quanto esposto) dall’incaricato del pubblico servizio. Si ricorda che le persone anziane e i portatori di handicap possono richiedere il servizio di "denunce a domicilio" telefonando al 113 e che per quanto riguarda il diritto di querela di parte, il nostro ordinamento sancisce che debba essere esercitato, a pena di decadenza (improcedibilità), entro tre mesi dal giorno della notizia del fatto che costituisce reato.