Il 17 maggio 2005 ha avuto luogo la prima giornata mondiale contro l'omofobia, una ricorrenza nata a quindici anni esatti dalla rimozione dell'omosessualità dalla lista delle malattie mentali dell'OMS. Una giornata che con le sue iniziative, dibattiti, proiezioni di film, spettacoli, ci ricorda quanto ancora ci sia da fare nella battaglia culturale a difesa delle diverse identità sessuali. Per celebrare questa importante ricorrenza, giovedì 17 maggio a Odeon Firenze si terrà una serata in collaborazione con il Florence Queer Festival.
Alle 20.30 si proietta il film Sasha, di Dennis Todorovic. Al centro del film un giovane e talentuoso pianista diviso tra i valori tradizionali della famiglia e l’urgenza incontrollabile di fare outing. La rivelazione ai genitori della propria omosessualità avrà, però, conseguenze inaspettate. Il film è stato presentato al Festival Mix Milano 2011 e ha vinto il premio miglior film al Bilbao GLT Film Festival 2011. Alle 22.30 la serata prosegue con 80 Egunean, di Jon Garaño e José Mari Goenaga (Spagna ‘10) 107′ v.o.
con sott. Italiano. Nel film Axun e Maite si rincontrano casualmente dopo cinquant'anni in una stanza di ospedale mentre fanno visita ai propri parenti. Frequentandosi per 80 giorni approfondiscono sentimenti che in giovinezza non avevano avuto il coraggio di esprimere. Il film ha vinto il premio speciale della giuria al Torino GLBT Film Festival 2011 e il premio come miglior film al Festival Mix Milano, 2011. Biglietti: intero € 7,50 ridotto € 6 Il comunicato di Alessandro Cresci, responsabile IdV dipartimento diritti civili regione Toscana “Voglio fare un plauso – commenta Alessandro Cresci, responsabile IdV dipartimento diritti civili regione Toscana – all'iniziativa del ministro dell'istruzione, Francesco Profumo, prima volta in Italia, per il suo invito alle scuole a celebrare la giornata attraverso una circolare, rivolgendo un appello agli istituti italiani affinché partecipino attivamente.
Si deve temere l'omofobia e non gli omosessuali. Ancora oggi, insulti, offese, prevaricazioni, aggressioni, violenze sono la realtà quotidiana per tante persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender. Non è accettabile. Colgo l'occasione ancora una volta per ricordare che c'è una proposta di legge ferma in parlamento per l'estensione della legge Mancino (introdotta nel 1993 che condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista, e aventi per scopo l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici religiosi o nazionali) ai reati di omofobia.
Chissà che proprio un governo tecnico non possa riuscire laddove la politica non trova il modo di portare avanti questa battaglia di civiltà. Un ulteriore passo sarebbe anche riconoscere loro la possibilità dei matrimoni civili perchè gli italiani non siano più divisi in cittadini di serie A e di serie B”. “Noi, nel nostro piccolo – continua Cresci -come Dipartimento Diritti Civili IdV Toscana di cui ne sono il responsabile abbiamo organizzato eventi e dibattiti, oltre aver presentato proposte per l’uguaglianza di tutti i cittadini.
Negli ultimi tempi assieme a tante associazioni impegnate per i diritti della comunità LGBT e non solo abbiamo intrapreso un lavoro comune di sensibilizzazione”. “La strada è lunga – conclude Cresci – serve una crescita prima di tutto culturale perchè più che nei fatti la discriminazione emerge nel linguaggio di tutti i giorni senza pensare alle conseguenze che ciò comporta. Sono troppi i suicidi di ragazzi gay e di ragazze lesbiche che non si sentono “accettati” in questa nostra società, sono troppi gli atti di bullismo omofobico, sono troppe le offese verbali verso omosessuali e transessuali, sono troppe le aggressioni fisiche verso gli omosessuali e transessuali”.