“Non facciamone una questione di omofobia, ma qui stiamo andando oltre i limiti del buon senso: il patrocinio regionale al Gay Pride è troppo”. Ferma contrarietà da parte dei consiglieri Dario Locci e Marina Staccioli alla decisione del Presidente Enrico Rossi di patrocinare la manifestazione che si terrà a Viareggio il prossimo 7 luglio. “Lungi da me discriminare le persone per il proprio orientamento sessuale – dichiara Locci – ma il simbolo della Regione appartiene a tutti, anche a coloro che sono contrari a questo genere di manifestazioni.
Il Governatore non può usarlo come fosse cosa propria”. “Un approccio che si rispecchia anche nell’uso delle risorse – aggiunge – basta ricordare l’istituzione, sempre a Viareggio, del Consultorio Transgenere, un centro dotato di una equipe multidisciplinare in grado di assistere le persone con disturbi dell’identità sessuale, seguendole per l’intero percorso, fino all’eventuale intervento chirurgico. Finanziato con soldi pubblici: 72.800 euro solo per il 2012” “Contemporaneamente – continuano i consiglieri - Asl 12 e AOUP hanno firmato un protocollo che ratifica il progetto, in cui il servizio sanitario si fa carico dell'intero percorso, dall'assistenza psicologica e legale, alle indagini diagnostiche, le terapie ormonali, l'intervento per il cambiamento di sesso”. “Lo scorso febbraio – ricordano Locci e Staccioli – l’ospedale di Cisanello (Pisa) ha ospitato il primo intervento di questo tipo, grazie al quale una donna è diventata uomo.
Oggi l’assessore Scaramuccia si vanta di avere già una lunga lista d’attesa per operazioni simili”. “Ognuno è libero di fare quel che vuole – commenta Locci – ma con i soldi propri”. Ma è il risvolto culturale che più preoccupa il consigliere. “Una deriva cominciata con la legge sulla cittadinanza di genere – spiega - la cui terminologia sottintende che il sesso non sia nient’altro che un’attribuzione culturale e interscambiale a seconda delle mode e delle preferenze”. “Tengo inoltre a ricordare al Presidente Rossi – aggiunge - che le peggiori discriminazioni e le vere e proprie persecuzioni ai danni di omosessuali e transgender avvengono in Cina e nei Paesi islamici.
Eppure non mi sembra che ne abbia mai fatto parola nelle sue ripetute incursioni in questi luoghi, alla ricerca di qualche protocollo di intesa o di qualche investitore economico”.