Muoversi per contrastare gli effetti negativi della sedentarietà, prevenire la disabilità, impedire l’aggravarsi delle malattie. Fa bene a tutte le età, ma ancora di più se si è anziani e affetti da patologie croniche. Per questo la Regione Toscana promuove ormai da parecchi anni l’Afa, Attività fisica adattata, rivolta agli anziani, ma frequentata in realtà dai 55 anni in su. Quest’anno l’Afa Day regionale si festeggerà in quasi tutte le Asl sabato 19 maggio (nelle altre, 26 maggio, 2, o 23 giugno).
L’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia ha presentato oggi nel corso di una conferenza stampa i dati aggiornati sull’Afa e il calendario delle iniziative che si terranno tra il 19 maggio e il 23 giugno in tutte le Asl toscane. Era con lei Francesco Benvenuti, direttore del Dipartimento Territorio-Fragilità della Asl 11 di Empoli, azienda che in Toscana ha un ruolo leader nella promozione dell’Afa. “L’evidenza scientifica indica che molte malattie e disabilità sono prevenibili con l’adozione di corretti stili di vita – ha detto l’assessore Scaramuccia – Gli ultimi Piani sanitari, sia nazionali che regionali, si sono posti l’obiettivo prioritario di promuovere stili di vita positivi per la salute: tra questi, l’attività fisica regolare ha un ruolo determinante.
I programmi Afa vogliono fornire un’opportunità di esercizio sicuro ed efficace per contrastare la sedentarietà per tutta la popolazione, ma sono disegnati appositamente per partecipanti con specifici problemi di salute e sono volti a prevenire la disabilità, o a impedire che si aggravi. In molte malattie croniche, la disabilità è aggravata dalla sedentarietà: un circolo vizioso che può essere corretto con adeguati programmi di attività fisica”. I primi corsi Afa sono partiti in sordina in Toscana già dal 2000.
A introdurli ufficialmente nei programmi di tutte le Asl, una delibera del 2005. Alla fine del 2011, erano oltre 1.300 i corsi Afa (nel 2008 erano 750) erogati a oltre 20.000 partecipanti (nel 2008 erano 11.600) nel 71% dei comuni toscani, in oltre 500 palestre/piscine/spazi adattati. I programmi Afa sono promossi e coordinati da Asl e Società della Salute, erogati da enti profit e no-profit in palestre e piscine. Gli istruttori sono laureati in scienze motorie (o titoli di studio equivalenti) o fisioterapia.
Ai partecipanti viene chiesta una quota di 5 euro per l’assicurazione, e un contributo di 2 euro a seduta per gli esercizi in palestra, e di 2.50 per quelli in piscina. Gli esercizi vengono svolti in gruppo: in media 17 partecipanti per 2 o 3 sedute alla settimana. Si tratta di esercizi appositamente studiati per persone con malattie croniche: artrosi, osteoporosi, Parkinson, ictus, finalizzati alla modificazione dello stile di vita, e alla prevenzione secondaria e terziaria della disabilità. L’Afa ha destato interesse anche fuori dalla Toscana.
Esperienze simili sono partite anche in altre regioni: Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Lazio, Basilicata, Veneto, Lombardia. Nel 2011 il Ministero della Salute l’ha recepita nel Piano d’indirizzo per la riabilitazione. Progetti di ricerca sono stati condotti dalla Regione Toscana in alcune Asl, con la collaborazione scientifica dell’Università di Firenze, l’Istituto Superiore di Sanità e alcuni centri Usa, quali i National Institutes of Health, l’Università del Maryland Baltimore County e l’Università del Delaware.
Anche grazie a questi studi è stato verificato che l’Afa: è sicura anche per soggetti molto anziani e fragili; migliora il mal di schiena e altre condizioni dolorose dovute alla scarsa attività motoria; migliora il movimento e il cammino; riduce l’isolamento sociale; migliora l’umore dei partecipanti. Tra il 19 maggio e il 23 giugno, in ogni azienda, in parchi, palestre, campi sportivi, piazze, e anche sul lungomare, si terranno dimostrazioni pratiche di Afa, passeggiate, gare di bocce, esibizioni di ballo, rinfreschi, musica.
Il calendario di tutte le iniziative con cui ogni Asl celebrerà l’Afa Day si trova sul sito della Regione Toscana.