FABBRICAEUROPA Firenze, 3 >13 maggio 2012, Stazione Leopolda e altri spazi IL 3 MAGGIO INIZIA FABBRICA EUROPA GIOVEDì 3 MAGGIO _ legenda: Dalle ore 11, Spazi urbani itineranti: Il regista polacco Wojciech Krukowski presenta la street performance Tre film che volete vedere: L’innaffiatore innaffiato (ingresso libero). Ore 19 e ore 23, Stazione Leopolda: Per Post Elettronica lo spagnolo Pablo Palacio in Facing The Blank Page, performance per suoni e luci (ingresso libero). Ore 19.30, Le Murate: Tony Thatcher e Mariana Lucia Marquez del Trinity Laban di Londra presentano Dance Undone_Repositioning Choreography Arts Practice - installazioni, performance (ingresso libero). Ore 21.15, Teatro della Pergola: Oedipus/Bêt Noir di Wim Vandekeybus (25/20/15 euro). Ore 22, Stazione Leopolda: Post Elettronica: la violoncellista Theresa Wong in O Horizon (ingresso libero). Ore 24, Stazione Leopolda: Black Fanfare (aka Demetrio Castellucci) Dj Set (ingresso libero). Fino al 13 maggio, dalle ore 19, Stazione Leopolda: Post Elettronica INSTALLAZIONI: Arno Fabre, Les Souliers; Zimoun, 80 Prepared Dc-Motors, Cotton Balls, Cardboard Boxes; Gilbert Nouno/Cyril Henry, (In) Sub Ordination I; Kirsten Stromberg, No rising nor falling; Regan Wheat, The color of the table; Jeroen Uyttendaele, Carrier; Ronald Van Der Meijs, Parthenocarp; Nicolas Collins, Tall Poppies (ingresso libero) _ SPAZI URBANI 3 maggio ore 11-23; 4 maggio ore 10-19; 5 maggio ore 10-12 - street performance Spazi urbani, Firenze (Centro Storico / Stazione Porta al Prato / Piazza Ghiberti) WOJCIECH KRUKOWSKI / AKADEMIA RUCHU: Tre Film Che Volete Vedere Progetto di: Wojciech Krukowski, Akademia Ruchu - A cura di: Fondazione Pontedera Teatro Con allievi della Scuola di Teatro Laboratorio Nove: Letizia Argenziano, Brisa Fuentes Astudillo, Francesca Campigli, Laura Gori, Mirco Innocenti, Massimo Morelli, Viola Rocchini, Caterina Roti, Trudy Scroppo, Silvia Sieni, Riccardo Zanda, Gabriele Zeetti.
Si ringrazia Laboratorio Nove per la collaborazione. Fotogrammi aperti alla città. Tre pellicole dei fratelli Lumière – “L'innaffiatore innaffiato”, “L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat”, “L'uscita dalle officine Lumière” – agite da 12 performer toscani DEL Laboratorio Nove, sotto la direzione del regista polacco Wojciech Krukowski, in tre scenari urbani di Firenze: il centro storico, la Stazione Porta al Prato, piazza Ghiberti. Tre Film Che Volete Vedere richiama un “modo” del teatro non più racchiuso in edifici, ma che si nutre della realtà e disegna linee di demarcazione altre tra quella realtà e la sua rappresentazione, portandola in contesti non-scenici, extra teatrali.
Scenari che vengono coinvolti in un progetto organico di spettacolo che si delinea a partire proprio dal contesto urbano. Un dialogo di equilibri tra arte e vita, soggetto e immagine. Wojciech Krukowski. Curatore di progetti internazionali come La primavera della città in Drohobycz (Ucraina) e della Open City Festival di Lublino (Polonia), Krukowski è maestro di interventi artistici in contesti urbani. Nel 1973 ha fondato l'Akademia Ruchu Theatre, un gruppo di lavoro interdisciplinare diviso tra il teatro e le arti visive, con cui partecipa a numerosi festival e manifestazioni in tutto il mondo.
Dopo la svolta politica in Polonia, viene nominato direttore del Castello Ujazdowski Centre for Contemporary Art di Varsavia, il più importante centro di creazione artistica del Paese. 3 maggio ore 11-23 > Centro Storico: L’innaffiatore innaffiato Un gruppo di ciclisti, con mazzi di fiori nei cestini delle biciclette. Un “bosco” mobile. Dove può, il gruppo si ferma ed inizia un gioco d’acqua con gli spettatori per innaffiare il “bosco”. Dalle radici. 4 maggio ore 10-19 > Stazione Porta al Prato: L’arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat Le azioni dei performer accompagnano l'arrivo dei treni alla stazione Porta al Prato.
Viaggiatori senza valigie né direzione. Piccoli elementi di decorazione per partenze e ritorni. 5 maggio ore 10-12 > Piazza Ghiberti: L’uscita dalle officine Lumière Siamo tutti operai. Suona qualche campanella e usciamo dai nostri compiti. Sui muri che ci riportano a casa la presenza di altri che non conosciamo. Sentenze scarabocchiate che smontano la nostra libertà. INGRESSO LIBERO _ LE MURATE 3 > 6 maggio ore 19.30 - Le Murate, Firenze - Eventi, Installazioni, Performance TONY THATCHER / MARIANA LUCIA MARQUEZ Dance Undone - Repositioning Choreography Arts Practice - Creazione originale Contaminazione.
Istantanee di un lavoro collettivo che riunisce danza, video, istallazioni. Tony Thatcher, direttore del dipartimento di coreografia del Trinity Laban di Londra, con il supporto di OAC e dello stesso Trinity Laban, ha co-curato con l’artista e producer Mariana Lucia Marquez un progetto site specific che coinvolge professionisti emergenti e giovani neolaureati del conservatorio londinese. L’approccio di Thatcher è modulare, orientato al contesto e alle circostanze. Gli artisti possono esibirsi in solo, in duo o in gruppo.
In ogni suo contributo, il danzatore può infatti essere accompagnato da un musicista, un film maker, un artista visivo. Ogni performance è considerata comunque un evento di ensemble, parte di uno stesso ambito culturale. Flessibile e collaborativo. La danza si manifesta così in luoghi e forme inusuali. Dance Undone – Repositioning Choreography Arts Practice dà libertà di vedere in modi altri, fuori dalle convenzioni del teatro. PRE-SHOW INSTALLAZIONI / PERFORMANCE: Edge-Park _ Video/installazione video: Valentina Lamantia- musica: Jonathan Owen Clark.
Una produzione OAC Collective/Martina Frantone, Hrafnhildur Einarsdottir su iniziativa di Vincenzo Casali Architecture, con l’aiuto di T. Thatcher e la collaborazione di CFLI di Venezia Untitled Thresholds for g(l)azed Confit _ Arte visiva/installazione/performance per uno spettatore Concept, performance, film-editing: Isabelle Jendrulek - Collaboratore e performer: Sarah Cattrall Performer e fotografo: Henryk Hetflaisz - Performer, psicoterapista e collaboratore: Robert Palmer A Darkened Room _ Arte visiva/installazione Concept e dipinti: Miraj Ahmed - Studi sul movimento, collaboratore e performer: Tony Thatcher Site-seeing from left to right _ Video/installazione _ Concept e film: Kelly Chorpening Black Thread _ Video/installazione _ Coreografo e performer: Alenka Herman -scape (2) _ Video/installazione con performance live Coreografo: Tony Thatcher - Compositore / Sound Design: John Drever - Performer: Emma Redding INGRESSO LIBERO _ LA PERGOLA In collaborazione con Fondazione Teatro della Pergola 3 maggio ore 21.15, Teatro della Pergola, Firenze - prima nazionale WIM VANDEKEYBUS / ULTIMA VEZ: Oedipus / Bêt Noir (2011) Direzione, coreografia, scenografia: Wim Vandekeybus - Drammaturgia: Jan Decorte - Creato con e interpretato da: Wim Vandekeybus, Ricardo Ambrozio, Elko Blijweert, Guy Dermul, Elena Fokina, Tanja Marín Friðjónsdóttir, Luke Jessop, Zebastián Méndez Marín, Máté Mészáros, Bénédicte Mottart, Aymara Parola, Jeroen Stevens, Dymitry Szypura, Willy Thomas, Roland Van Campenhout, Carly Wijs.
Creato anche con Dawid Lorenc, Thi-Mai Nguyen, Julio Cesar Iglesias Ungo - Musica originale live: Elko Blijweert, Jeroen Stevens, Roland Van Campenhout - Assistente artistico e drammaturgico: Greet Van Poeck - Assistente movimenti: Iñaki Azpillaga - Disegno luci: Francis Gahide, Wim Vandekeybus - Suono: Benjamin Dandoy, Antoine Delagoutte - Luci: Francis Gahide - Fonica: Benjamin Dandoy, Antoine Delagoutte - Coordinamento tecnico: Benjamin Dandoy - Tecnico palco: Davy Deschepper - Produzione: Ultima Vez & KVS (Brussels, BE) - Coproduzione: Schauspiel Köln (Cologne, DE), Les Théâtres de la Ville (Luxembourg, LU) - Con il supporto: Le Maillon, Théâtre de Strasbourg – Scène européenne (FR) - Ultima Vez è sostenuta da: Flemish Authorities & Flemish Community Commission of the Brussels Capital Region (BE) La nuova creazione di Wim Vandekeybus è uno spettacolo di danza molto teatrale, quasi cinematografico, con uno straordinario cast di 16 tra danzatori, attori, musicisti che interpretano il mito tragico di questo antieroe che, inconsapevolmente, uccide suo padre e sposa sua madre.
In Oedipus/Bêt Noir, Vandekeybus si misura con la versione molto particolare, torva e anticonvenzionale dell’Edipo che Jan Decorte ha firmato nel ‘99. Il drammaturgo ha trascritto l’essenza stessa della tragedia sofoclea in un meraviglioso linguaggio poetico di straordinaria bellezza. La scrittura densa e concisa di Decorte dà al coreografo la possibilità di trasformare in danza e musica le tensioni del subconscio. I quadri coreografici fanno emergere l'aspetto irrazionale delle angosce che attraversano la pièce.
Estetica del conflitto, della dualità. L’energia di attrazione-repulsione tra i corpi è evidente. Tra tensione e rilassamento, il movimento si manifesta nella sua trivialità. Gesti bruschi, impatti, spostamenti rasoterra, i danzatori si spingono, si lanciano, si dondolano. I corpi si sfregano, si torcono, disarticolandosi. I 9 danzatori di Ultima Vez si misurano con salti, cadute a terra e prese aeree che ne esaltano bravura, dinamicità e grande impegno fisico e interpretativo. La narrazione inizia quando l’assassinio ha già avuto luogo e il coreografo inserisce dei flashback tra i frammenti testuali: le scene primitive, rituali, turbinose e vorticose degli intermezzi danzati evocano i temi propri della tragedia: ricchezza, potere, decadenza, incesto, malvagità.
Vandekeybus interpreta il ruolo di Edipo, affiancato dagli attori Cary Wijs, Guy Dermul e Willy Thomas. “Il mio Edipo non è per nulla un intellettuale. E’ un po’ naïf, un ragazzo selvaggio che ha una moglie più vecchia. (…). Lavoro su idee che mi affascinano. Edipo è una storia d’amore, di potere, di destino, ma è anche una storia di lotte. Una pièce senza conflitti non è bella da mettere in scena”. La musica è affidata a Elko Blijweert, virtuoso della chitarra, al bluesman Roland Van Campenhout e al batterista Jeroen Stevens.
Il risultato è una partitura sonora live di grande suggestione che fa da espressivo e trascinante contrappunto alle parti danzate e recitate. BIGLIETTI: 25 / 20 / 15 euro. _ LA LEOPOLDA fino al 13 maggio, dalle ore 19, Stazione Leopolda POST ELETTRONICA _ Progetto speciale Ideazione: Letizia Renzini. Progettazione e cura: Valentina Gensini e Letizia Renzini Con il contributo di Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi - Olandiamo in Toscana / Istituto Svizzero di Roma Ente Cassa di Risparmio di Firenze - Osservatorio per le Arti contemporanee POST ELETTRONICA indaga i territori indefiniti ma sempre più floridi della sperimentazione “post-elettronica”, in un tributo a John Cage che intende rilevarne l'eredità contemporanea: artisti che provengono da diverse parti del mondo e che hanno in comune un uso drammaturgico e gestuale delle nuove tecnologie.
Opere ibride che uniscono musica, video, performance, scultura, suono, rumore, vocaboli di un linguaggio composito dove la gestione di software avanzati si combina al manufatto, corpo e sintesi digitale si mescolano e si sovrappongono; la tecnologia si espone nella sua evidenza meccanica, fisica, funzionale. Il lavoro degli artisti proposti affonda le radici tanto negli avamposti della tecnologia globale quanto nella storia delle avanguardie artistiche, sia storiche sia più recenti, nel comune tentativo di scioglimento dell’approccio concettuale in direzione del coinvolgimento dello spettatore.
Gli incroci tra arti visive e musica, tra movimento e suono (sound art come pensiero del suono nello spazio) diventano il soggetto di un’indagine inedita, volta a presentare un panorama di esperienze contemporanee all'insegna di nuove forme di sperimentazione. Con Les Souliers del francese Arno Fabre il foyer della Leopolda diventa una piazza/teatro che ospita un “concerto” di automi a ciclo continuo. Gusto rétro e tecnologia convivono in questo evocativo “balletto meccanico” straniante e ironico.
Gli fanno eco i fruscii meccanici dell’installazione dello svizzero Zimoun con i suoi muri animati. Centinaia di bacchette, collegate ciascuna a un motorino che imprime loro un moto oscillatorio, ci invitano a sperimentare la dimensione fisica e vibratile del suono (3-13/5). Il progetto prosegue nello spazio Alcatraz, animato da performance e da installazioni. Installazioni permanenti: Con Parthenocarp l’artista olandese Ronald Van der Meijs sperimenta il suono organico della crescita di un cetriolo in una composizione per tre quadri sonori.
Le partiture, segnate dal ritmo della crescita biologica delle piante, marcano la dimensione spazio-temporale, intrecciando armonia e disarmonia tramite tre grandi strumenti in legno, che traducono in vibrazione sonora il “rumore” della crescita del frutto (3-13/5). Lo statunitense Nicolas Collins presenta l'installazione Tall Poppies, divertissement minimale installato in tre schermi che rivela le piccole meraviglie del suono concreto (3-13/5). Una coreografia meccanica e sonora costituita da ricevitori radio montati su un’asta rotante e da trasmettitori disposti ai 4 angoli dello spazio: Carrier, l’installazione del sound media artist belga Jeroen Uyttendaele, esplora le proprietà delle tecnologie interattive con uno strumento musicale e spaziale (3-13/5). Le artiste americane Kirsten Stromberg e Regan Wheat raccolgono il testimone di Cage in opere sul silenzio, capaci di una sintesi sottrattiva e coraggiosa (3-13/5).
Il francese Gilbert Nouno, infine, traduce l’evidenza del fenomeno acustico nello spazio attraverso l’essenziale immagine elettronica della sua installazione audio-video (3-13/5). Performance: La giovane violoncellista Theresa Wong, cinese formatasi negli Stati Uniti, propone O Horizon, performance d'improvvisazione in solo (violoncello, voce, oggetti) con materiale tratto dal recente disco Unlearning (Tzadik 2011) e con oggetti proposti dal pubblico (3/5). Nella performance Echò Moiré, un’opera-balletto di Matteo Marangoni, una coppia di altoparlanti mobili robotici suona lo spazio in una drammatizzazione scenica della pratica compositiva acusmatica (5,6/5).
Da Berlino, il duo italo-austriaco Mat Pogo (voce, cdj) e Ignaz Schick (giradischi, motori, oggetti) arriva in Alcatraz con un live set radicale di ispirazione free jazz, tra improvvisazione, noise e live poetry (9/5). Letizia Renzini sarà Master of Ceremony della sua Conferenza Muta, cinema per le orecchie di ascoltatori bendati; una composizione istantanea creata secondo le logiche del dj set (10/5). La Chambre des Machines dei canadesi Nicolas Bernier e Martin Messier propone un concerto per macchine musicali autocostruite e testimonia nuovi percorsi attorno alla dicotomia cageana suono/rumore, coniugando beat digitale e sostenibilità, gesto e composizione (11,12/5). Nicolas Collins, compositore e sperimentatore formatosi con Alvin Lucier, direttore dello STEIM di Amsterdam e professore alla School of The arts di Chicago, presenta anche una performance sull’affascinante mondo del riciclaggio musicale dei circuiti stampati (12/5). Lo spagnolo Pablo Palacio propone la suite per suoni e luci Facing The Blank Page, che sfrutta i processi aleatori costruendo con il software Supercollider una sorta di ecosistema meccanico, dove forme di mutua interdipendenza tra suono e luce regalano allo spettatore un’intensa esperienza immersiva (3,4/5). INGRESSO LIBERO _ ALCATRAZ 3 maggio ore 19 e ore 23; 4 maggio ore 19 e ore 24 - performance/installazione Alcatraz, Stazione Leopolda, Firenze POST ELETTRONICA _ PABLO PALACIO: Facing the blank page L’installazione Facing The Blank Page è una composizione elettronica che si sviluppa fra luci e suoni e che è stata originariamente usata per l’omonima performance di danza, coreografata dal danzatore libanese Omar Rajeh.
In questa versione totalmente elettronica (non ci sono corpi in scena) la composizione narrativa e gestuale è affidata ai due agenti artificiali (luci, suono elettronico). La narrazione emerge attraverso la fitta rete di influenze reciproche, stabilite grazie alla coerenza delle proprietà spaziali, percettive e comportamentali di questi stessi agenti artificiali. La musica è generata in maniera completamente digitale, utilizzando i processi stocastici del moto browniano, metodo che è stato inizialmente ideato da Iannis Xenakis.
Il suono è ”coreografato” grazie alla spazializzazione delle sorgenti acustiche: otto vie di altoparlanti disposti a semicerchio in platea; gli stessi processi che generano la musica sono utilizzati per sincronizzare l'attività di un insieme di 27 proiettori luce. In questa struttura la luce risulta presente, in movimento, e si comporta come un personaggio in costante trasformazione. La simultaneità e causalità di queste attività costruite per “moduli” e la loro spazializzazione trasforma lo spazio in un ecosistema inquietante, in cui coesistono forme varie di dipendenza reciproca. Pablo Palacio è un musicista compositore indipendente spagnolo che lavora con software di gestione e generazione di musica elettronica.
Laureato in psicologia e psioacustica all’università di Madrid, il suo lavoro è focalizzato sulle trasformazioni del suono a livello percettivo e sulla sinestesia tra visione e ascolto. Le sue più recenti esperienze sono applicazioni compositive all’ambito dello spettacolo: ha composto lavori per: Missouri State University, Palindrome Inter Media Performance Group, Mainz StaatsTheater, Cie Buissoniere di Losanna. E’ docente in Sonic Space all’università UAH di Madrid, mentre recentemente ha instaurato un sodalizio con la danzatrice Muriel Romero. INGRESSO LIBERO 3 maggio ore 22, Alcatraz, Stazione Leopolda, Firenze POST ELETTRONICA _ THERESA WONG: O Horizon O Horizon che la violoncellista, improvvisatrice e compositrice statunitense presenta per Post Elettronica prevede una “leggera” interazione con il pubblico, che è chiamato a portare oggetti di ogni tipo (di uso comune o più ricercato) come strumenti per lo svolgimento della performance.
Il suono degli oggetti portati dagli spettatori si aggiunge alla voce e al violoncello, svelando una sorta di ritualità del microcosmo sensuale di materiali di uso quotidiano, quasi che – attingendo alle qualità fantastiche al loro interno – gli oggetti diventino veri e propri strumenti. O Horizon si riferisce allo strato di sottobosco dove avviene la decomposizione. In questa zona ricca di nutrienti, i materiali caduti vengono trasformati in nuovi, subendo un processo lento ma potente di metamorfosi.
Theresa Wong è violoncellista cantante, compositore, improvvisatore. Il suo lavoro comprende musica, teatro e arti visive. Per la sua formazione in musica classica e design vince una borsa di studio a Fabrica Center di Treviso, dove approfondisce lo studio delle possibilità di performance creativa attraverso l'improvvisazione e la sinergia di più discipline. Ha collaborato con Fred Frith, Luciano Chessa, Carla Kihlstedt, Ellen Fullman e la pioniera della danza Anna Halprin. Wong si è esibita negli USA, Europa, Giappone e ha collaborato con varie università, tra cui CalArts, New England Conservatory e Mills College, dove ha completato un MFA.
Attualmente risiede a San Francisco Bay. INGRESSO LIBERO 3 maggio ore 24, Alcatraz, Stazione Leopolda, Firenze BLACK FANFARE DJ SET Dietro lo pseudonimo Black Fanfare si cela il giovane Demetrio Castellucci, nato nel 1989 a Cesena. La sua musica segue attualmente due arterie parallele e di natura diversa: canzoni melodiche vicine a un sentire “pop” convivono con più severi combattimenti ritmici sulle soglie della musica elettronica/elettroacustica. Il dj set di Black Fanfare a Fabbrica Europa si snoda tra sonorità aspre e atmosfere più distese estratte da una fusione di computer, voce e strumenti tradizionali fondendo retaggi post-punk con l’avanguardia più pura. CAGE, THE AFTERNOON Maratona di letture dai testi di John Cage a cura di Caterina Poggesi con il contributo di Letizia Renzini Dalle ore 17 del 13 maggio 2012 Dal vivo al piazzale Stazione Leopolda di Firenze Se la figura del musicista John Cage, resta storica e fondamentale nella musica contemporanea e nell'immaginario di molti, meno nota è la sua produzione di scritti, in forma di saggi, citazioni, lazzi, riflessioni filosofiche, conferenze e altro ancora. In una fruizione libera, quasi installativa, il pubblico potrà ascoltare estratti di questo panorama discorsivo, in occasione anche del 100° anniversario della nascita e del 20° della morte del musicista.
Un luogo deputato per una intima condivisione verrà costruito ai margini della strada, vicino agli alberi del marciapiede, esposto alle contaminazioni sonore dell'ambiente, alle casualità dello spazio, alle traiettorie degli eventi. Nella pratica dell'ascolto e nella partecipazione. Si avvicenderanno per questo le voci di artisti, studiosi, ragazzi, anziani, professionisti, insegnanti e/o chiunque voglia donare il suo contributo performativo. Alcuni partecipanti saranno invitati da Fosca, altri potranno proporsi spontaneamente, con o senza testo già selezionato. ADESIONI APERTE FINO AL 10 MAGGIO L'iniziativa si collega idealmente al progetto FOUR-A Night with John Cage proposto nella stessa serata all'interno del Festival Fabbrica Europa. Con il supporto di Tempo Reale.
Si ringrazia Carla Nicolai. Il formato dell'iniziativa è quello riproposto da Calvino Night_se una notte di fine estate un viaggiatore, l'inedito avvenuto dalle ore 21 del 18 settembre alle ore 9,00 del 19 settembre 2010 dal vivo, presso il loggiato dell’Auditorium Ex Fila, a Firenze, fino alle ore 1,00 e in diretta radiofonica sui 101.5 Mhrz e 87,8 di NovaradioCittàFutura, per i 25 anni della scomparsa dello scrittore Italo Calvino, a cura di Fosca. L’idea nasce dall’esperienza radiofonica di “ 4’33’ tempo sospeso sulle arti della scena” di e con Nico Grotta e Carla Nicolai e a cura di Fosca, trasmissione attiva dal 2007 al 2010, dedicata alle arti performative e mossa dall’interesse artistico ed etico evocato dal media acustico nell’epoca contemporanea. All’interno delle varie iniziative di Fosca - nata nel 2006 e costituitasi come Associazione Culturale nel febbraio del 2008 - ogni volta collaborano artisti e neofiti diversi, legati ai tratti specifici dell’opera.
Il progetto Fosca è una rete in continua definizione che mira a creare spazi di indagine e riflessione nella cultura contemporanea, attraverso creazioni nell’ambito delle arti performative e visive. Fosca non vuole essere una formazione di persone, piuttosto un insieme di collaborazioni e vissuti, in continua mutazione fra soggetti, linguaggi, territori e ambiti disciplinari. E’ uno spazio mentale che trova la sua manifestazione in azioni concrete nella ricerca artistica e nello studio dei linguaggi della contemporaneità, occupandosi trasversalmente di cultura, educazione, socialità, scienze umane.
E’ progetto di creazione, produzione e promozione artistica di spettacoli, laboratori, eventi, momenti di studio, mostre, pubblicazioni, trasmissioni radiofoniche. INGRESSO LIBERO PREVENDITE: Circuito Box Office Toscana www.boxol.it - Box Office Firenze, Via delle Vecchie Carceri 1, tel. 055 210804 - Biglietteria Stazione Leopolda dal 3 maggio dalle ore 19. BIGLIETTI: da 5 a 25 euro. Varie formule di abbonamento e promozione. Tutto il programma su: www.fabbricaeuropa.net INFO Fabbrica Europa: Tel.
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