Il Festival Internazionale della Scena Contemporanea Fabbrica Europa, giunto alla XIX edizione, presenta un programma vario e articolato (ricchissimo di prime nazionali e creazioni originali) che dal suo centro catalizzatore storico, la Stazione Leopolda, si dirama nella città di Firenze con eventi in altri spazi e con azioni performative che interessano piazze, strade, scorci rinascimentali e snodi urbani. L’obiettivo è quello di dar vita a una vera e propria mappa del contemporaneo tesa ad allargare l'azione culturale e a coinvolgere oltre al già numeroso pubblico del festival anche i cittadini solitamente distanti dai linguaggi artistici.
Così, nella Leopolda il pubblico può scoprire le più recenti e interessanti espressioni contemporanee, nazionali e internazionali, della danza, della musica, del teatro di ricerca, come dei linguaggi sperimentali delle arti visive e della multimedialità. I percorsi paralleli declinano eventi e performance, di artisti riconosciuti o emergenti, segnando le coordinate di una geografia creativa della città. È il concetto di mobilità dell'arte, intesa come movimento, transito, viaggio, tanto transnazionale (tra Paesi europei, ma non solo) che interculturale (con incontri e scambi tra identità diverse), ma anche temporale e intergenerazionale (con particolare attenzione al rapporto Maestri e giovani). Fabbrica Europa 2012 inaugura il 3 maggio in collaborazione con Fondazione Teatro della Pergola Wim Vandekeybus presenta in prima nazionale Oedipus/Bêt Noir.
Il poliedrico artista fiammingo, amato per le sue creazioni esplosive, così definisce questo lavoro: “un percorso da vivere come in un film, ti affascina, ti coinvolge, ti cattura, ti commuove. Lo ami e lo odi al tempo stesso”. Il drammaturgo Jan Decorte ha fatto della tragedia di Sofocle un adattamento non convenzionale, incisivo e personale. Vandekeybus lo porta in scena con una forza e un impatto travolgenti, grazie a un cast di 16 tra danzatori, attori e musicisti. Oedipus/Bêt Noir è un viaggio visuale, fisico, letterario e musicale in cui l’audacia del testo si combina, a ritmo serrato, con scene danzate energiche, in una regia diretta e penetrante.
Gesti bruschi, impatti, spostamenti raso terra, i danzatori si spingono, si lanciano, si dondolano; i corpi si torcono e disarticolano in scene primitive, rituali, turbinose che sanno evocare i temi propri della tragedia: ricchezza, potere, amore, destino, decadenza, incesto, malvagità. Vandekeybus interpreta il ruolo di Edipo, affiancato dai noti attori Cary Wijs, Guy Dermul e Willy Thomas. La musica dal vivo è affidata a Elko Blijweert, Roland Van Campenhout e Jeroen Stevens. Il risultato è una partitura sonora di grande suggestione che fa da espressivo e trascinante contrappunto alle parti danzate e recitate. IN COLLABORAZIONE CON FONDAZIONE TEATRO DELLA PERGOLA 3 MAGGIO ORE 21.15, TEATRO DELLA PERGOLA, FIRENZE ■ PRIMA NAZIONALE WIM VANDEKEYBUS / ULTIMA VEZ OEDIPUS / BÊT NOIR (2011) Direzione, coreografia e scenografia: Wim Vandekeybus – Drammaturgia: Jan Decorte Creato con e interpretato da: Wim Vandekeybus, Ricardo Ambrozio, Elko Blijweert, Guy Dermul, Elena Fokina, Tanja Marín Friðjónsdóttir, Luke Jessop, Zebastián Méndez Marín, Máté Mészáros, Bénédicte Mottart, Aymara Parola, Jeroen Stevens, Dymitry Szypura, Willy Thomas, Roland Van Campenhout, Carly Wijs.
Creato anche con Dawid Lorenc, Thi-Mai Nguyen, Julio Cesar Iglesias Ungo - Musica originale live: Elko Blijweert, Jeroen Stevens, Roland Van Campenhout Assistente artistico e drammaturgico: Greet Van Poeck - Assistente ai movimenti: Iñaki Azpillaga Disegno luci: Francis Gahide, Wim Vandekeybus - Suono: Benjamin Dandoy, Antoine Delagoutte Luci: Francis Gahide - Fonica: Benjamin Dandoy, Antoine Delagoutte Coordinamento tecnico: Benjamin Dandoy - Tecnico di palco: Davy Deschepper Produzione : Ultima Vez & KVS (Brussels, BE) - Co-produzione : Schauspiel Köln (Cologne, DE), Les Théâtres de la Ville (Luxembourg, LU) - Con il supporto di : Le Maillon, Théâtre de Strasbourg – Scène européenne (FR) Ultima Vez è sostenuta da: Flemish Authorities & Flemish Community Commission of the Brussels Capital Region (BE) Dopo Bêt Noir (2006) e Black Biist (2009), per il coreografo fiammingo è la terza immersione nell’Edipo Re di Sofocle.
La nuova creazione di Wim Vandekeybus è uno spettacolo di danza molto teatrale, quasi cinematografico, con uno straordinario cast di 16 tra danzatori, attori, musicisti che interpretano mirabilmente il mito tragico di questo antieroe che, inconsapevolmente, uccide suo padre e sposa sua madre. In Oedipus/Bêt Noir, Vandekeybus si misura con la versione molto particolare, torva e anticonvenzionale dell’Edipo che Jan Decorte ha firmato nel ‘99. Il drammaturgo ha trascritto l’essenza stessa della tragedia sofoclea in un meraviglioso linguaggio poetico di straordinaria bellezza.
Vandekeybus ha scelto una messa in scena senza artifici né espedienti, ma diretta e penetrante. La scrittura densa e concisa di Decorte dà infatti al coreografo la possibilità di trasformare in danza e in musica le tensioni del subconscio. I quadri coreografici sono come la faccia nascosta del racconto originario. Mostrano ciò che non si mai è osato guardare e fanno emergere l'aspetto irrazionale delle angosce che attraversano la pièce. Estetica del conflitto. Due persone, due corpi distinti, è la dualità, l'impossibilità della fusione, la frustrazione della coesistenza.
Questa energia di attrazione-repulsione si sente molto chiaramente. Il rapporto con l'altro si esprime come motivo centrale dello spettacolo. Tra tensione e rilassamento, il movimento si manifesta nella sua trivialità. Gesti bruschi, impatti, spostamenti a raso terra, i danzatori si spingono, si lanciano, si dondolano. I corpi si sfregano, si torcono, disarticolandosi. La contrazione è palpabile. I nove talentuosi danzatori di Ultima Vez si misurano infatti con salti, cadute a terra e prese aeree che ne esaltano la bravura, la dinamicità e il grande impegno fisico e interpretativo. La narrazione inizia nel momento in cui l’assassinio ha già avuto luogo e il coreografo inserisce dei flashback tra i frammenti testuali: le scene primitive, rituali, turbinose e vorticose degli intermezzi danzati sanno evocare i temi propri della tragedia: ricchezza, potere, decadenza, incesto, malvagità.
Vandekeybus stesso interpreta il ruolo di Edipo, affiancato dai noti attori Cary Wijs, Guy Dermul e Willy Thomas. “Il mio Edipo non è per nulla un intellettuale. E’ un po’ naïf, un ragazzo selvaggio che ha una moglie più vecchia. (…). Lavoro su idee che mi affascinano… Edipo è una storia d’amore, di potere, di destino, ma è anche una storia di lotte. Una pièce senza lotta non è bella da mettere in scena!”. Dopo precedenti collaborazioni, Vandekeybus si lancia in una nuova avventura con Elko Blijweert.
A questo virtuoso della chitarra è affidata la direzione musicale, affiancato da due famosi musicisti, il bluesman Roland Van Campenhout e il batterista Jeroen Stevens. Il risultato è una partitura sonora live di grande suggestione che fa da espressivo e trascinante contrappunto alle parti danzate e recitate. Raggelati nelle nostre poltrone, di fronte a tanta intensità di movimento, siamo come ipnotizzati, tratteniamo il respiro, occhi spalancati e pugni stretti. La danza porta, in modo molto concreto, un'altra dimensione al mito: assistiamo ai quadri animati dei monologhi esistenziali che abitano lo spirito torturato di Edipo.
Siamo con lui, lo sentiamo e lo viviamo. L'epopea di Edipo non è solamente raccontata, i corpi dei ballerini si rivolgono direttamente ai nostri corpi di spettatori e ci avvicinano al personaggio con una compassione carnale e poetica. Il destino tragico di Edipo non ci è mai sembrato tanto familiare. [Margot Boisier, « Les Trois Coups »] Wim Vandekeybus è danza allo stato puro, violenta, atletica, fisica, uno scontro di corpi sensuale e bellicoso. (…).Vandekeybus è stato una bomba per il mondo della danza.
Ed esplode ancora oggi, con nostro grande piacere. [« La Libre Belgique », Belgium] Wim Vandekeybus. Regista, coreografo, danzatore, attore, film maker e fotografo, nasce nel 1963 a Lier, Belgio. Iniziati gli studi in psicologia, li interrompe perché irritato dall’eccesso di “scienza oggettiva“. I suoi interessi gravitano infatti attorno alla relazione tra corpo e spirito. Si avvicina al teatro tramite il regista Paul Peyskens. Segue quindi lezioni di danza (classica, moderna, tango) per poi orientarsi verso il cinema e la fotografia.
In 1985, fa un’audizione per Jan Fabre. Vandekeybus viene scelto e durante i due anni successivi viaggia in tutto il mondo con The Power of Theatrical Madness. Durante il tour con Fabre, incontra il pittore e fotografo Octavio Iturbe a Madrid, che successivamente diventa un importante collaboratore artistico. Fonda nel 1986 la compagnia Ultima Vez, che, fin dagli esordi, sviluppa le proprie attività come compagnia internazionale di danza contemporanea con base a Bruxelles. Durante i primi anni Ultima Vez si focalizza principalmente sulla produzione, promozione e distribuzione del lavoro artistico di Vandekeybus (danza, teatro, film).
Ultima Vez ha sempre funzionato come struttura autonoma e indipendente, contando però su una rete di co-produttori e partner per realizzare i propri progetti. Gli attori e danzatori. La sua prima opera What the Body Does not Remember del 1987 non solo è diventata un successo internazionale, ma ha anche vinto il prestigioso Bessie Award (the New York Dance and Performance Awards). Nel 1989 ha vinto un secondo Bessie per Les porteuses Mauvaises de nouvelles (1989). Dal 1993 al 1999, Vandekeybus è artista residente al Teatro Reale Fiammingo.
Sono circa venti le produzioni create da Vandekeybus con Ultima Vez. • Biglietti: 25 / 20 / 15 euro. Prevendita Circuito Box Office tel. 055 210804 www.boxolBiglietteria Teatro della Pergola tel. 055 0763333