La crisi economica continua senza sosta ad attanagliare le aziende e di conseguenza le famiglie di chi ci lavora. In Italia come Toscana compresa. La Regione e i sindacato sono a lavoro per cercare di aiutare le ditte per non mollare. Il tutto per salvare centinaia di famiglie che senza un impiego si troverebbero in seria difficoltà. “Siamo stati informati della messa in liquidazione della De Tomaso e della decisione di predisporre una richiesta di concordato preventivo al tribunale di Livorno” dichiara l’assessore alle attività produttive della Toscana Gianfranco Simoncini, che, insieme agli assessori della Provincia di Livorno e dei Comuni di Collesalvetti e Livorno, ha incontrato nel pomeriggio i rappresentanti della De Tomaso, l’impresa automobilistica che conta a Livorno 134 dipendenti, da gennaio e fino alla fine dell’anno tutti in cassa integrazione, ed altri 900 a Grugliasco in Piemonte. L’azienda, rilevata due anni e mezzo fa dalla famiglia Rossignolo e che ha assorbito al suo interno i lavoratori anche della ex Delphi, ha infatti avviato le procedure per predisporre la proposta per l’ammissione al concordato preventivo, ovvero un accordo con i creditori, dopo che la settimana scorsa l’assemblea dei soci aveva approvato il bilancio in rosso e deliberato la messa in liquidazione. “I rappresentanti dell’azienda hanno nuovamente fatto presente – riferisce Simoncini – che ci sarebbero contatti con alcuni gruppi stranieri disposti ad entrare”.
“Se si materializzeranno finalmente li conosceremo – dice l’assessore –, purtroppo ad oggi abbiamo avuto solo annunci e nessuna concretizzazione. Anche per questo la Regione Toscana chiederà al Ministero dello sviluppo economico di riaprire il tavolo per capire il futuro dei dipendenti dello stabilimento di Livorno e dell’intero gruppo, per evitare che si arrivi alla fine dell’anno, quando cesserà la copertura della cassa integrazione, senza prospettive”. Ultima questione: i finanziamenti, coperti da polizze fideiussorie, concessi dalla Regione negli ultimi due anni alla De Tomaso per finanziare progetti di innovazione e formazione.
“Ho informato l’azienda – conclude Simoncini – che sono state attivate le procedure per verificarne l’uso. In particolare per quanto riguarda il finanziamento su ricerca e sviluppo è stato attivato il procedimento di revoca del contributo, che diventerà effettivo se entro il 9 giugno non sarà stata presentata tutta la documentazione necessaria”. Altra azienda in difficoltà è la Cdc, azienda operante nel settore informatico con sedi a Pisa, Pontedera, Fornacette e che occupa in Toscana 346 addetti, la cui proprietà si è detta disponibile ad un confronto con i sindacati nel tentativo di ridurre l’impatto sociale del processo di ristrutturazione che dovrebbe interessare circa la metà dei dipendenti. L’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini si è incontrato oggi pomeriggio in Regione con il sindaco di Pontedera, Simone Millozzi, l’assessore al lavoro, formazione e welfare della Provincia di Pisa Anna Romei ed i rappresentanti sindacali della Cdc per informare questi ultimi sull’esito della riunione che lo stesso Simoncini ha avuto nei giorni scorsi con i vertici dell’azienda. “A nome delle istituzioni – ha detto Simoncini – ho espresso alla proprietà la preoccupazione per l’intenzione di ridurre il personale e ho chiesto di mettere in campo tutti gli strumenti che potessero prevedere l’utilizzo degli ammortizzatori sociali ed una gestione sociale per la fase di esternalizzazione di una parte delle attività.
Ai sindacati – ha aggiunto – ho riferito che l’azienda ha ribadito la propria intenzione di ristrutturare ma anche di aver dato la propria disponibilità a confrontarsi per ridurne l’impatto sociale”. La Regione, ha concluso Simoncini sempre rivolgendosi ai rappresentanti sindacali, “farà ogni sforzo ed azione per evitare riduzioni del personale. Restiamo a disposizione per tenere aperto un tavolo di confronto, a partire dai prossimi incontri che ci saranno tra gli stessi sindacati e l’azienda (uno dei quali è in programma domani), qualora ciò sia ritenuto opportuno”.