Utile oppure inutile la ricerca che tiene il mondo dell'arte con gli occhi su Firenze? Come ogni impresa che impone un bivio tra il certo e l'incerto, anche questa misteriosa ricerca ha innescato le polemiche del caso. Non ultima quella sulle misure di sicurezza del cantiere, sollevata dai consiglieri comunali della Lista Galli, che hanno ravvisato l'assenza della documentazione atta a prevenire incidenti. All'interno di Palazzo Vecchio, nel Salone dei '500 che nei secoli ha visto una trasformazione architettonica imponente, in particolar modo dovuta all'opera di Giorgio Vasari, si celerebbe il capolavoro di Leonardo Da Vinci realizzato nel 1500 utilizzando una tecnica totalmente nuova, come era uso del genio toscano, una tecnica talmente avanti con i tempi ed impossibile da sostenere tecnicamente che ha compromesso la riuscita stessa della pittura. Ma allora se anche in quei "due centimetri di aria" che la sonda dotata di microcamera (7millimetri di diametro) questa notte ha individuato, vi fosse una pittura, in che condizioni sarebbe? Il professor Maurizio Seracini è chiaro "Si tratta di due strati di intonaco diversi, e potranno essere necessarie delle valutazioni chimiche su questo (i risultati finali sono previsti per febbraio) ma se anche fosse solo intonaco di Leonardo, allora varrebbe la pena cercarlo". 14 i punti di 'perforazione' richiesti da Seracini alla Soprintendenza fiorentina.
Cristina Acidini ne ha concessi solo 7. Cecilia Frosinini tecnica specializzata dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze che avrebbe dovuto eseguire personalmente la perforazione si è sollevata dall'incarico per motivi etici, non se l'è sentita di mettere le mani sull'opera vasariana. Giorgio Vasari ammirava Leonardo, non occorre un genio per capirlo. "Ha aspettato dieci anni - ricorda il sinadaco Matteo Renzi - prima di affrescare questa parete con la Battaglia di Marciano della Chiana (o di Scannagallo), mentre per le altre ha impiegato molto meno.
Non ci sono intercapedini dietro nessuna delle opere che vediamo nel Salone, tranne questa che si trova a destra dell'ingresso.." "A destra dell'ingresso" un inghippo storico che ha creato errori nel corso del tempo. L'ingresso attuale è infatti sul lato opposto rispetto all'affresco sul quale si sta lavorando, che si trova invece sulla destra della porta che conduce all'ufficio del primo cittadino e che corrisponde all'ingresso principale in uso nel rinascimento, prima dell'opera di ristrutturazione della sala. "Due centimetri tra un'opera e l'altra" se c'è, se esiste ancora.
Questo hanno dichiarato i protagonisti della ricerca, il professor Maurizio Seracini in primis ed il National Geographic che sponsorizza le ricerche tecnologiche. "Abbiamo ricevuto 250 mila dollari solo per il disturbo" ripete Renzi più volte, un messaggio che lancia ai denigratori, indicando la tempia e contemporaneamente affermando "Per non capire questa importante azione di marketing per Firenze bisogna essere proprio... e ci siamo capiti". L'accusa rivolta al sindaco è quella di alcuni operatori del settore artistico, si rischia di bucherellare l'opera del Vasari senza un'idea precisa di cosa poter fare poi..
"Gli affreschi del Palazzo sono pieni di cedimenti - spiega il sindaco non senza gettare perplessità sull'affermazione - e proprio da uno di questi siamo partiti. Il frammento dell'affresco del Vasari che veniva via facilmente è stato intelato da un tecnico dell'Opificio delle pietre dure ed è stato rimosso, la sonda è potuta così penetrare nel muro. L'accordo prevede di utilizzare 2, 3, 4 centimetri quadrati. Siamo partiti da un punto diverso da quello ipotizzato proprio perché c'era la possibilità di approfittare di uno spiraglio già presente..
nonostante questo abbiamo già trovato l'aria. questo potrebbe portarci a considerare valida l'ipotesi di Seracini sull'aerazione creata dal Vasari tra i due dipinti divisi da una parete di mattoincini sovrapposti" Seracini è prima di tutto fiorentino. Questo non nasconde però che l'aiuto per poter arrivare a risolvere un'enigma lungo 500 anni sia arrivato dagli Stati Uniti, mentre in Italia nessuno si è prodigato nel sostenere la causa. AntLen