Dopo oltre 50 repliche, con una media di 1.000 spettatori a data registrati nella prima parte della tournèe, l’irriverente e fortunato spettacolo di Marco Travaglio “Anestesia totale” prodotto da Promo Music di Marcello Corvino ritorna a Firenze. Anestesia totale getta uno sguardo sull'Italia ormai priva dell'ingombrante presenza del Cavaliere: “finalmente è finita, lui non c'è più, e questa è la buona notizia. La cattiva è che le radiazioni restano”. Il tour, iniziato ad aprile dell’anno scorso proprio a Bologna, ha portato in Italia uno spettacolo rivolto ad un immaginario futuro divenuto presente: l'uomo che, con la preziosa spalla del centro-sinistra, ha portato l'Italia verso il baratro, continua a riflettersi nel paese che ha per questi diciassette anni contribuito, mediaticamente e non solo, a forgiare. Il giornalista torinese propone cinque “lezioni” sulla disinformazione, per aprire gli occhi e iniettare un antivirus contro lo stato di anestesia in cui giornalisti e pubblico sono intrappolati a loro insaputa, tra manipolazione delle informazioni, favoritismi, dissimulazione di vero giornalismo. Un appuntamento con la storia recente del nostro Paese che indaga l’informazione e il giornalismo dei giorni nostri.
Anestesia totale è uno spaccato di cronaca che riprende e rilancia gli scritti e il pensiero del grande Indro Montanelli, diffondendoli attraverso la voce di Isabella Ferrari. È una dinamica tra luce e buio, raccontata alternativamente da due eccellenti interpreti che, in scena, invitano il pubblico a riflettere sull’attualità, a risvegliarsi dai sintomi dell’anestesia totale che intorpidisce la mente e a ridestare la propria coscienza. Marco Travaglio, dopo “Promemoria”, si chiede adesso come nascono l’informazione ma anche la disinformazione e cosa succederà all’attualità, attraversata dai cicloni mediatici, proiettandosi e immaginandosi quelli che potranno essere gli scenari futuri della cronaca e del giornalismo in Italia. Il dopo B.
di si presenta impregnato delle sue scorie radioattive, che hanno contaminato cittadini e plasmato l’informazione. Una misteriosa epidemia che ha cloroformizzato e lobotomizzato un intero paese riducendolo all’anestesia totale. E proprio dall’analisi di queste macerie, dove è la lezione senza tempo di Indro Montanelli ad illuminare e ad ammonire, che si cerca di trovare la cura per un Paese in cui cittadini hanno perso logica, memoria, verità e solidarietà. Il virus è un sistema che imbavaglia i cittadini, ma comodo al potere di ogni colore.
Chi vince prende tutto. Non governa, comanda. Il controllato controlla tutto, anche i controllori. Perché mai chi viene dopo dovrebbe smantellarlo? Travaglio ne ha per tutti, in uno spettacolo working progress, anche per il bocconiano e sobrio Mario Monti, già consulente Goldman Sachs, che fa capolino, di tanto in tanto con le sue “riforme condivise”. Anestesia totale fotografa il vizio degli italiani,compiacenti con i potenti, cercando di scuoterli dal loro torpore, urla al Paese che non è più possibile essere complici e abituati allo scempio e che ora più che mai è necessario prendere coscienza e cambiare. Travaglio espone, analizza, sviscera come il più impietoso dei chirurghi alla ricerca dell’infezione e dei suoi sintomi, lasciando allo spettatore-paziente il compito risvegliare la propria coscienza e scoprire l’antidoto. Marco Travaglio Vice direttore e cofondatore de Il Fatto Quotidiano, collaboratore fisso di Annozero.
Ha scritto fra l’altro Mani sporche (con Barbacetto e Gomez), Se li conosci li eviti (con Gomez), Italia Annozero (con Vauro e B. Borromeo), Bavaglio e Papi (con Gomez e Lillo), tutti editi da Chiarelettere. Per Editori Riuniti ha pubblicato una nuova edizione de L’odore dei soldi (con E. Veltri). Nel 2007, su invito di Promo Music, ha deciso di portare in scena “Promemoria, 15 anni di storia d’Italia ai confini della realtà” dove ripercorre le vicende della seconda repubblica da Mani Pulite ad oggi.