“Sono il Sindaco di Nablus, eletto con il 75% dei voti, ma non mi è possibile uscire dal mio paese”, queste le parole che il primo cittadino della città palestinese, Adly Yaish, ha espresso attraverso una video chiamata durante la “Giornata Internazionale per la Solidarietà al popolo palestinese” organizzata dalla Provincia di Firenze a Palazzo Medici Riccardi. “Anche quest’anno non mi è stato permesso di raggiungere l’Italia, all’ultimo momento mi hanno impedito di venire” ha spiegato il Sindaco al quale, da quando è stato eletto nel 2005, le autorità israeliane non hanno più concesso la possibilità di lasciare la Palestina, tranne una sola volta per andare in Norvegia. Dispiacere e rammarico da parte del Presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, che lo aveva invitato ufficialmente a intervenire all’iniziativa in programma oggi nella Sala Luca Giordano: “Esprimo rammarico e riprovazione per la mancata presenza del Sindaco di Nablus in questa importante giornata.
Ancora una volta gli è stato impedito di raggiungere l’Italia, anche se su invito di una prestigiosa istituzione, quale la Provincia di Firenze”. “È forte la nostra protesta contro le autorità israeliane per aver negato a Adly Yaish la possibilità di intervenire al convegno organizzato a Palazzo Medici – ha continuato Barducci – accogliamo l’appello delle Nazioni Unite nel dedicare il 29 novembre alla solidarietà al popolo palestinese, per ricordare e continuare a lottare per il riconoscimento della Palestina e la fine dell’occupazione militare di questo paese”. “Le difficoltà sociali per il popolo palestinese non hanno visto nessun miglioramento.
Sono vent’anni che ci sforziamo per negoziare la pace, ma senza risultati. Per questo abbiamo chiesto aiuto alle Nazioni Unite - ha dichiarato Adly Yaish -. La pace si basa sulla giustizia e sui diritti dell’uomo. Il diritto di muoversi liberamente, di usare le risorse del proprio territorio, come l’acqua e la terra da coltivare. Diritti che i palestinesi non hanno”. L’esperienza politica di Yaish, ingegnere laureatosi in Gran Bretagna, rispecchia in pieno il travaglio del popolo palestinese.
Il sindaco di Nablus nel maggio 2007 venne arrestato dalle forze militari israeliane – senza alcuna condanna a suo carico - e costretto ad una “detenzione amministrativa” per i successivi 15 mesi. Alla giornata fiorentina di vicinanza al popolo palestinese, oltre ad un folto pubblico di partecipanti, sono stati molti gli ospiti illustri intervenuti con testimonianze ed importanti contributi. Nel corso della mattinata, Abuna Ibrahim Faltas, frate francescano egiziano, Economo della Custodia di Terra Santa e referente a Betlemme per la Fondazione Giovanni Paolo II, si è collegato in videoconferenza, lasciando un messaggio in diretta.
L’Ambasciatore dell’Autorità Nazionale Palestinese in Italia, Sabri Ateyeh, non è potuto essere presente perché trattenuto a Roma dalla Farnesina per un incontro. Insieme al Presidente della Provincia, Andrea Barducci, alla Presidente del Comitato Italiano per UNRWA, Tana de Zulueta, all’Imam di Firenze, Izzedine Elzir, e al giornalista Eric Salerno, ha partecipato la signora Khouloud Daibes, Ministro del Turismo dell’Autorità Nazionale Palestinese e dell’Archeologia dell’ANP, architetto responsabile dell’Istituto per la conservazione dei beni culturali e la Pianificazione urbana di Betlemme, che ha annunciato il prossimo inizio dei lavori presso la Basilica della Natività: “Siamo nella fase di revisione dei documenti delle offerte, poiché il restauro sarà possibile grazie all’affidamento dei lavori ad un consorzio internazionale.
Sono due anni che la procedura è partita, è stato fatto uno studio di valutazione sullo stato della basilica e il primo intervento previsto sarà al tetto della chiesa che è in pessime condizioni. È stato emanato un Decreto presidenziale che autorizza l’Autorità Palestinese a nome delle tre chiese – cattolica, greca ortodossa e armena – a procedere nel restauro”. Tra gli oratori anche Luisa Morgantini, già Vicepresidente del Parlamento Europeo, che ha ricordato che “è tempo di franchezza e di azione”.
“Bisogna fare cose concrete, come boicottare i prodotti che provengono dalle colonie israeliane e sono dunque una merce illegale - ha continuato - far sì che Israele rispetti gli accordi internazionali che il suo stesso governo sottoscrive. Ad esempio, visto che l’accordo di associazione stipulato con l’UE prevede all’art. 2 che il patto non sia valido in caso di violazione dei diritti umani da parte dello Stato Ebraico, le istituzioni europee dovrebbero avere il coraggio di sospenderlo”. La manifestazione si è articolata principalmente su due binari, un approfondimento sugli sviluppi della richiesta di riconoscimento della Palestina alle Nazioni Unite e il contributo che gli Enti locali possono portare al compimento del processo di pace.
Nel pomeriggio sono intervenuti Flavio Lotti, Direttore del Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani, Adriano Chini, Sindaco di Campi Bisenzio, Massimo Toschi, Consigliere del Presidente della Regione Toscana per la Pace, la Cooperazione e i Diritti Umani. L’incontro pomeridiano è stato moderato da Stefano Fusi Coordinatore del Tavolo Medio-Oriente della Regione Toscana.