Dopo aver mandato precise richieste la settimana passata a Prefetto, Regione, Provincia, Forze politiche locali, oggi ancora una volta, in rappresentanza dei lavoratori di A.T.A.F., la R.S.U. chiede agli stessi di prendere una posizione chiara e netta in merito alla vicenda societaria. Ormai è noto che l'amministrazione comunale di Firenze, unica tra le nove proprietarie di ATAF, ha scelto a maggioranza di cedere il servizio di TPL ai privati. La cifra che si ipotizza come base del bando di gara, 8 milioni di euro, "appare verosimilmente bassa spiega la rappresentanza sindacale - considerando che si vende un'azienda potenzialmente molto redditizia, anche per la realtà in cui opera, Firenze, città a grande afflusso turistico e che, per la sua conformazione, avrebbe bisogno vitale di una rete di TPL efficiente, cosa che non è stata per il mancato intervento, negli anni, delle varie amministrazioni comunali susseguitesi; in particolare l'ultima, quella targata Renzi, oltre ad aver seriamente messo in crisi il servizio, a seguito di pedonalizzazioni fatte più sull'onda dell'emozione che a seguito di uno studio serio, manca inoltre di creare percorsi preferenziali, protetti e soprattutto di farli rispettare". Sei grandi aziende hanno preso parte all'anteprima del bando dicendosi dunque interessate. Ma a tenere banco è la 'clausola sociale' richiesta a gran voce anche da alcuni esponenti politici locali: "Azienda e Proprietà rifiutano di inserire, in un momento di crisi generale e specifica del settore, una clausola sociale a difesa dell'occupazione e dei salari, mentre, allo stesso tempo, chiede a chi compra di pagare un cospicuo affitto per le strutture e l'acquisto di 180 nuovi bus.
Possibile che sia più importante ripianare i bilanci comunali e “far bella figura” coi bus nuovi piuttosto che garantire la tranquillità economica delle famiglie? Possibile che si voglia mettere a rischio il servizio facendo macelleria sociale, in un momento in cui la benzina arriva ai due Euro al litro? Che ne pensa la Politica di tutto ciò? In un paese dove, secondo la Costituzione, il lavoro viene al primo posto, qual'è l'opinione in merito dei Presidenti Rossi e Barducci?" queste le domande della RSU. Ed a Rossi e Barducci, oltre che a Renzi, viene posta una ulteriore domanda: "in una regione come la Toscana, ed in una città come Firenze, che si distinguono sovente in manifestazioni di solidarietà di vari tipi, ritengono giusto che R.A.T.P.
partecipi al bando di gara per A.T.A.F., quando nella sua controllata “Autolinee Toscane” si è già ricorso a licenziamenti a seguito dei tagli? Si intende forse utilizzare lo stesso metodo anche in A.T.A.F.? Inutile dire che aspettiamo presto una risposta, poiché è dovere delle istituzioni tutelare i lavoratori e le loro famiglie, e siamo fiduciosi che anche stavolta ci si dimostri coerenti e solidali: il lavoro e la dignità sono diritti, non privilegi".