“La Toscana ha un pezzo del suo futuro nella chiusura delle filiere produttive. Il caso del pirogassificatore di Castelfranco di Sotto è emblematico. Noi siamo impegnati a far sì che in Toscana una impresa che vuole investire e ha tutti i permessi a posto possa partire in tempi rapidi. Lo sviluppo non può essere solo rendita e case per il buen retiro dei turisti”. Così il presidente Enrico Rossi è ritornato oggi ad affrontare, nel corso di un incontro con la stampa, il problema dell’impianto proposto dalla Waste Recycling e progettato dalla NSE Industry, il cui progetto è bloccato da una sospensiva del Tar, che la Regione stessa ha impugnato di fronte al Consiglio di Stato.
Il presidente ha dato la parola anche ai progettisti dell’impianto. “Quello che mi colpisce di più di questa vicenda – ha proseguito il presidente Rossi – è che la Waste Recycling ha affidato il progetto a un gruppo di giovani ingegneri che, dopo aver fatto esperienza all’estero, sono ritornati in Italia con una idea fortemente innovativa. Si parla sempre di non disperdere le nostre migliori risorse intellettuali e poi diamo un calcio a chi torna e si impegna? Se non credessi che il progetto è positivo per l’ambiente, per lo sviluppo, per il lavoro e per tanti giovani non ci avrei messo la faccia.
Se non fossi certo che non ci saranno impatti apprezzabili sull’ambiente e la salute non sarei qui”. “Il cantiere è sospeso – ha detto l’ingegner Jacopo Sodini, direttore di Nse Industry – ma confidiamo nel parere del Consiglio di stato. La nostra squadra ha ottimizzato e brevettato un progetto rivoluzionario nel suo campo. Si tratta di una macchina modulare, installabile là dove nasce lo scarto. Così si risolvono problemi di inquinamento, di smaltimento, energetici e si offrono opportunità a tutta la filiera produttiva nel ampo della meccanica, della strumentistica per la rilevazione ambientale, della sicurezza”.
“Capisco l’ostilità della popolazione – ha aggiunto Nicla Pucci, amministratore delegato di NSE Industry -, ma sono convinta che se ci verrà data la possibilità di far conoscere l’impianto e le sue caratteristiche ci sarà un ripensamento”. “Ci stiamo impegnando – ha concluso il presidente Rossi – perchè siamo convinti che ci sia da difendere un diritto. Il diritto a investire quando si rispettano le leggi, le norme, le prescrizioni che vengono date secondo le normative europee ispirate al principio di precauzione.
Di casi come questo ne abbiamo parecchi in Toscana. Questo significa impedire lo sviluppo, umiliare il lavoro, spezzare la ricerca. C’è una sindrome di localismi anche legittimi e interessi politici che sopravanzano sul diritto, sulla scienza, sul principio di precauzione. Sono pronto a ogni confronto, ma alla fine il diritto deve prevalere”. “Ci attendevamo grosse novità dal governatore Rossi dato che ha convocato una conferenza stampa sulla vicenda del pirogassificatore. Ma a quanto pare niente di nuovo è emerso, se non che ha definitivamente calato la maschera: ha convocato una conferenza stampa insieme all'impresa privata, dimenticandosi che rappresenta un'Istituzione e non una cordata politico-economica.
Dietro questo scivolone di stile il nervosismo e la paura di non riuscire a difendere l’intreccio del business rosso dei rifiuti”. Così il consigliere regionale del PdL Giovanni Donzelli a commento delle dichiarazioni rese questo pomeriggio dal presidente della Giunta regionale Enrico Rossi insieme ai vertici dell'NSE Industry in merito al progetto di realizzazione di un pirogassificatore nel comune di Castelfranco di Sotto (Pisa), a pochi giorni di distanza dalla contestazione subita ad opera dei comitati e dei cittadini che si oppongono all’impianto. “Avrà le sue buone ragioni, il presidente Rossi, se insiste nel difendere un progetto che riscuote un parere negativo da parte della cittadinanza – come dimostra l’esito del processo partecipativo, peraltro pagato con soldi pubblici –, da parte dei Comuni della zona e dell’amministrazione provinciale.
Senza dimenticare la sospensiva dichiarata dal Tar. Da un politico così attento alle dinamiche sociali ci saremmo aspettati cautela e maggior considerazione delle opinioni pubbliche, e invece Rossi prosegue indefesso e a tratti rabbioso nella difesa del progetto del pirogassificatore. Per capire il motivo di tanta ostinazione, forse è necessario dare un occhio alla compagine societaria della NSE, la società che ha ideato l'impianto. Tra i soci: una famiglia che ha espresso per anni il sindaco (ovviamente ex PCI) di un comune della zona, il portavoce di Unicoop Firenze, un finanziere milanese sponsor di Pisapia, una società con sede in Lussemburgo (e poi ci fanno la morale sull’evasione fiscale) e la stessa Regione tramite Fiditoscana.
Responsabile dei rapporti con le Istituzioni della NSE, Agostino Fragai, ex assessore collega di Rossi nella precedente Giunta Martini”, prosegue il consigliere regionale del PdL. “Ricordo al Governatore che le Istituzioni dovrebbero creare le condizioni per lo sviluppo economico di tutte le aziende, ma poi essere terze nella verifica delle autorizzazioni e neutrali nella ovvia concorrenza tra i soggetti privati. Stupisce vedere in prima persona Rossi che non solo convoca una conferenza stampa per difendere le scelte autorizzative della Regione, ma nella stessa conferenza stampa si offre pure come sponsor della singola azienda e della iniziativa imprenditoriale sedendosi al tavolo con i soggetti privati coinvolti.
Senza più nemmeno la decenza di mantenere il rispetto della Istituzione che rappresenta. Serve a poco trincerarsi dietro la necessità di non bloccare occasioni di sviluppo per la nostra regione. Ci piacerebbe vedere la stessa pervicacia nel sostenere ogni piccola e media impresa toscana, non solo quelle in cui sono coinvolti gli amici di cordata politica”, conclude Donzelli. Il progetto Prevede la realizzazione di un pirogassificatore modulare con combustione integrata, con potenzialità massima di 12.000 tonnellate l’anno all’interno dell’area di proprietà dello stabilimento Waste Recycling, piattaforma che opera nell’ambito dello stoccaggio e del trattamento dei rifiuti speciali.
La progettazione e la costruzione dell’impianto è affidata alla NSE Industry spa, che detiene il brevetto del sistema di pirogassificazione con combustione integrata. Schematicamente l’impianto funziona con una doppia reazione: la pirolisi (processo di decomposizione termochimica di materiali organici ottenuto mediante l’applicazione di calore e in completa assenza di ossigeno) e la gassificazione:(processo chimico di degradazione termica che avviene a temperature elevate in presenza di scarso ossigeno).
L’impianto prevede l’utilizzo di parte (5%) dei rifiuti speciali ad alto potere calorifico (legno, rifiuti della lavorazione tessile e della lavorazione delle pelli) con produzione di energie termica (3.300KW di potenza termica sotto forma di acqua calda) ed elettrica (630KW di potenza). Questo coprirebbe per l’80% il fabbisogno energetico dell’impianto esistente L’energia non consumata direttamente viene ceduta alla rete nazionale. I rifiuti in uscita consisteranno in: ceneri vetrificate, ceneri leggere, metalli ferrosi.
L’impianto sarà dotato di depurazione dei fumi della combustione e da un sistema di monitoraggio delle emissioni. Il progetto ha l’obiettivo di permettere il rispetto delle norme che vietano il conferimento in discarica dei rifiuti con alto potere calorifico evitando il conferimento a termovalorizzatori. Le tappe Il 30 marzo 2010 la Società Waste Recycling S.p.A. richiede alla Provincia di Pisa l’attivazione del procedimento di verifica di assoggettabilità a V.I.A. per la realizzazione del progetto “Ristrutturazione produttiva e energetica per lo stabilimento Waste Recycling” nel Comune di Castelfranco di Sotto (PI), depositando anche il “progetto preliminare”.
Vengono acquisiti una serie di pareri da parte di Arpat, Asl 11, Autorità di bacino del fiume Arno, Comune di Castelfranco e settore ambiente della Provincia di Pisa che escludono il progetto dalla procedra di VIA. Il Comune di Castelfranco avvia un processo di partecipazione che si conclude il 9 marzo 2011 con il parere negativo della giuria di cittadini. L’11 aprile 2011 la Waste Recycling riattivava il procedimento, chiedendo alla Provincia di Pisa il rilascio di un’autorizzazione a carattere temporaneo per un anno.
Il 28 Settembre 2011 si svolge la Conferenza Provinciale per il rilascio dell’autorizzazione. Su questa versione del progetto si pronunciano positivamente con prescrizioni l’Arpat, la Asl 11, il settore ambiente della Provincia di Pisa. Contario il comune di Castelfranco. Anche la giunta e il consiglio provinciale di Pisa fanno conoscere la loro determinaziomne negativa all’autorizzazione. La Waste Recycling prende atto del preannunciato blocco procedurale e dell’esito positivo della conferenza dei servizi e dichiara di ricorrere alla LR 35/2011 ” Misure di accelerazione per la realizzazione delle opere pubbliche di interesse strategico regionale e per la realizzazione di opere private”.
Anche la giunta regionale, con la delibera n.961 del 9 novembre 2011, prende atto dei pareri positivi espressi in sede tecnica.Seguono i ricorsi al Tar, la concessione della sospensiva e nell’aprile 2012 il ricorso della Regione al Consiglio di Stato.