FIRENZE– Ancora temperature al di sotto dello zero in tutto il territorio provinciale, le minime registrate al Passo del Giogo e a Monte di Fo'(-10.4°C e -10.2°C). Dalla notte nevicate in intensificazione sulle zone orientali dell'Appennino (Alto Mugello) e dalla mattina di domani le nevicate tenderanno ad estendersi anche alle restanti zone della provincia. Temperature ancora molto rigide con formazione di ghiaccio sino in pianura. Chiusa per ghiaccio la SP39 Di Panna ai mezzi di massa complessiva superiore alle 3,5 tonnellate da Santa Lucia a Galliano (Barberino di M.llo) e chiusa per ghiaccio la SP 65 dell'Ecce Homo dal km 0 alla località Convento San Vivaldo (Montaione-Gambassi).
Sul resto del territorio alcuni tratti ghiacciati a causa della neve portata dal vento forte sulla sede stradale ed alle temperature rigide. Tutti i mezzi e personale del servizio viabilità, protezione civile e polizia provinciale sono a lavoro per garantire la circolazione sulle strade di competenza. Si raccomanda la massima prudenza nella guida. Scatta da stasera a mezzanotte, fino alle 12 di domenica 5 febbraio, una nuova allerta neve, emessa dalla Sala operativa unificata permanente della Regione Toscana.
Questa nuova allerta si affianca all’avviso, già comunicato ieri, di criticità moderata per ghiaccio fino in pianura, in relazione agli accumuli di neve, in vigore da oggi in tutto il territorio regionale fino a mezzogiorno di lunedì 6 febbraio. La nuova allerta neve riguarda tutta la regione, ma le aree a più alta criticità (livello rosso) sono quelle della Toscana orientale e meridionale, e in particolare alto Mugello, Casentino, Valdichiana, Valtiberina, Vald’Orcia e bacino del Fiora.
Qui i possibili accumuli sono generalmente abbondanti in pianura, fino a molto abbondanti in collina (in particolare sui versanti orientali). Partendo da est e sud le nevicate dalla mattina di domani, sabato, tenderanno ad estendersi alle restanti zone della regione anche se con intensità più debole. Una situazione che potrebbe essere dannosa per la salute delle persone maggiormente a rischio, come bambini, anziani e malati. In ragione dei forti abbassamenti di temperatura, al di sotto delle medie stagionali, diversi sindaci hanno autorizzato l'accensione fino ad un massimo di 18 ore al giorno degli impianti di riscaldamento delle abitazioni.
Così a Empoli e a Pontassieve. Per far fronte alle temperature rigide di questi giorni la Provincia di Firenze ha predisposto un’apertura anticipata degli impianti di riscaldamento ed un aumento delle temperature all’interno delle scuole superiori del territorio fiorentino. A Livorno poi le scuole cittadine rimarranno chiuse anche domani e 10 studenti di quinta dell’Istituto per geometri “B. Buontalenti” si sono offerti di aiutare i volontari e gli operatori per la pulizia del ghiaccio in alcune strade del centro.
Si sono dati appuntamento con l’assessore Bruno Picchi e con gli operatori della protezione Civile alle ore 9 di domani, sabato 4 febbraio davanti a Palazzo Municipale. Verranno forniti ai ragazzi guanti di protezione, pale e giubbotti. Ancora forti preoccupazioni per le popolazioni senza energia elettrica a seguito delle neve caduta in Toscana in questi giorni, e ancora più forti le voci di polemica verso Enel per non aver saputo far fronte adeguatamente alla situazione.
I disservizi e i disagi per le popolazioni soprattutto delle aree montane risultano pesanti. 500 persone si stanno avvicendando da 48 ore per far fronte a un’emergenza eccezionale per quantità di neve caduta associata a variazioni di temperatura e formazioni di ghiaccio, nonché a caduta di alberi. Permangono criticità in particolare in provincia di Siena, dovute all’impossibilità di accesso al punto di guasto, che coinvolgono 1.000 utenze e che saranno risolte in giornata, prevalentemente facendo ricorso all’utilizzo di gruppi elettrogeni. “Sono ancora migliaia i cittadini della provincia di Siena che stanno vivendo in condizioni intollerabili, a causa della mancanza di energia elettrica.
Dopo oltre 50 ore dal black out di mercoledì notte, infatti, sono ancora oltre 1.200 le utenze prive di luce”. Con queste parole il presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini interviene sulla mancanza di energia elettrica che da giorni sta mettendo in ginocchio intere comunità. “Si tratta – afferma Bezzini - di una situazione inaccettabile, aggravata dal calo di temperature e dal rischio di nuove nevicate, che sta mettendo in grave difficoltà migliaia di persone bloccate a casa, senza riscaldamento e acqua corrente.
Pretendiamo che Enel si mobiliti ancora di più per risolvere questa emergenza, in tempi brevissimi, ripristinando l’energia a tutte le famiglie. La mancanza di organizzazione e di informazioni certe da parte di Enel sull’evoluzione dell’emergenza sta mettendo in difficoltà anche il sistema di protezione civile provinciale e i Comuni che, con questo quadro incerto, non riescono ad espletare al meglio la propria attività al servizio dei cittadini”. “Non è possibile – dichiara il Presidente di UNCEM Toscana Oreste Giurlani in rappresentanza dei Comuni montani toscani – che i Sindaci, soprattutto quelli dei Comuni montani, se oggi vogliono parlare con Enel, per segnalare guasti importanti, situazioni critiche o di emergenza, sono costretti come tutti gli altri cittadini a chiamare il numero verde, che ovviamente in queste situazioni è sovraccarico.
È assolutamente necessario quindi – continua Giurlani – l’istituzione di una linea regionale ad hoc dedicata agli amministratori, che venga attivata nei momenti in cui è necessario comunicare con i responsabili per l’assistenza e il mantenimento dei servizi, tra cui Enel è uno di questi. Altra cosa che chiediamo da anni è quella di interrare le linee minori di elettricità, dato che per le aree montane molto frequentemente sono soggette a neve, ghiaccio, vento forte ma anche allagamenti.
È giusto istituire un tavolo di confronto, ma è anche necessario che tutti i soggetti coinvolti nella manutenzione e cura di tutto ciò che ruota intorno all’energia elettrica, siano coordinati da un unico coerente regolamento, penso al taglio degli alberi nelle vicinanze dei tralicci e l’ampliamento delle fasce di rispetto, e tutta la manutenzione necessaria agli impianti elettrici. In questa situazione di grave disagio, la disponibilità di UNCEM toscana è massima. “Il presidente Rossi ha davanti a sé l’occasione per raggiungere l’obiettivo dell’ammodernamento della rete infrastrutturale elettrica toscana, ed evitare così che si ripeta il black out che ha colpito parte della nostra regione due giorni fa.
Un’occasione data dal tavolo delle trattative, già aperto, tra Giunta ed Enel relativo alla geotermia”. Questa la proposta del consigliere regionale del PdL Nicola Nascosti in merito alla polemica scatenatasi ieri tra il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ed Enel sul black out che ha lasciato al buio parte della regione a seguito della nevicata di mercoledì scorso. “La protesta è legittima, ma non risolve i problemi dei cittadini toscani se non è accompagnata dalla proposta.
Ecco perché suggerisco al presidente Rossi di inserire l’adeguamento della rete infrastrutturale elettrica toscana nelle trattative che la Regione aperte con Enel. Un accordo del genere riuscirebbe a soddisfare le esigenze di tutti, in primis dei toscani che finalmente avrebbero una rete elettrica degna”, conclude Nascosti. Rotture di tubazioni aumentate del 40% su tutto il territorio dove le reti acquedottistiche sono lunghe circa 7.000 km. E' questo l'effetto del ghiaccio e del forte abbassamento delle temperature di questi giorni.
Numerosi i disagi quotidiani sulla linea Ferroviaria Firenze-Empoli-Siena. I consiglieri provinciali del Pd Sandro Bartaloni e Federigo Capecchi pongono attenzione a quelli avvenuti ieri a causa del maltempo, con una domanda d'attualità rivolta alla Giunta provinciale di Firenze. Visto il clima rigido del periodo, il Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio ha intrapreso alcune azioni di sostegno per le migliaia di uccelli acquatici che frequentano gli specchi d'acqua della Riserva naturale.
Le anomalie del clima rischiano di avere conseguenze molto pesanti non soltanto sulle attività umane, ma anche sulle piante e gli animali selvatici che dispongono di “orologi biologici” condizionati da fattori quali la temperatura e la lunghezza del giorno. Così dopo un autunno davvero mite e siccitoso ed una parte iniziale dell’inverno con temperature al di sopra della media stagionale, l’ondata di correnti artiche, con neve abbondante e temperature rigidissime, che ha investito prima i Paesi dell’Europa orientale e centrale e a seguire la penisola balcanica e quella italiana, rischia di avere ripercussioni assai pesanti, soprattutto sugli uccelli migratori acquatici.
Il “tempo buono” che ha ritardato di oltre due mesi la formazione del ghiaccio nei laghi della regione circumpolare ha indotto questi uccelli a posticipare i movimenti migratori verso sud e a ridurre l’entità degli spostamenti. Ora che il grande gelo li ha sorpresi a latitudini ancora elevate, essi oppongono una forte resistenza a spostarsi verso sud, perché il loro sistema ormonale, per effetto dell’allungamento delle ore di luce, li avverte che è tempo di iniziare a “orientare il becco” verso nord.
In questa situazione vi è il rischio concreto che una parte consistente delle popolazioni di anatre, oche e cigni sia decimata dal freddo e, soprattutto, dalla impossibilità di accedere al cibo, per la copertura di ghiaccio e neve di laghi e paludi. Per questo sono scattate misure eccezionali di sostegno agli uccelli acquatici, che prevedono anche la somministrazione artificiale di cibo.