Amici che si raccontano al caldo estivo di Cap Ferrat. E' la trama del film “Piccole Bugie tra amici”. Dopo una notte in discoteca, Ludo (Jean Dujardin )ha un brutto incidente in moto e viene ricoverato d'urgenza in ospedale. I suoi migliori amici, dopo aver visto la gravità delle sue condizioni ma esser stati rassicurati dai medici sulle possibilità di recupero, decidono ugualmente di partire per l'annuale ritrovo a Cap Ferrat. Là, Max (François Cluzet), il più ricco del gruppo , ha una villa dove ogni estate invita gli amici di sempre a trascorrere qualche settimana.
La vacanza, fra vita di mare e gite in barca, farà emergere tutte le nevrosi, le paure e le incomprensioni tenute nascoste da una vita. Lo schema è, per così dire, classico: amici che si raccontano più o meno sinceramente, nascondono debolezze e talvolta ne rivelano altre. Il film è svolto con intelligenza e ironia , alternando cene collettive a tensioni familiari. “Piccole bugie tra amici” è stato accostato al “Grande freddo” di Lawrence Kasdan (1983). Se c'è una certa affinità nella trama, troppo diversi sono le atmosfere e i connotati, per così dire, ideologici.
Se nel film di Kasdan c'erano le riflessioni della generazione post-sessantottina, in una sorta di ritorno all'ordine dopo la contestazione, nel film di Guillaume Canet non vi è la pretesa di fare un film “generazionale”, ma solo quella di narrare una vicenda di oggi, suggerendo come forse, in questa sorta di odierno “nichilismo” senza ideologie, sia importante un gruppo di amici. Il film alterna con sapienza momenti di commozione a momenti di comicità, giocando con ironia sui difetti degli amici, e sulla voglia di dare agli altri un'immagine non sempre sincera e autentica.
Le piccole bugie tra amici sono anche l'insincerità verso noi stessi,sembra suggerire il regista che riesce a condurci con leggerezza nel microcosmo degli amici di Cap Ferrat senza mai perdere il ritmo in un film, insolitamente lungo, ma tutt'altro che lento o noioso. Una commedia che ci fa ridere, riflettere e commuovere senza perdere quella leggerezza, propria della miglior cinematografia francese. Ottimi gli interpreti (François Cluzet, Marion Cotillard, Benoît Magimel, Gilles Lellouche, Laurent Lafitte), bella la fotografia, straordinaria la playlist delle musiche, discreta anche se un po' televisiva la regia . Alessandro Lazzeri » Guarda il trailer