“A livello nazionale la mortalità dovuta a reati stradali nell’anno 2010 non è pari a 4090 persone come stimato dall’ ISTAT, ma si può stimare in almeno 4703. Circa seicento persone uccise, per l’ISTAT sono vive e per lo Stato sono scomparse per cause naturali”. Lo afferma Stefano Guarnieri, papà di Lorenzo, ucciso nel 2010 da una persona che guidava un motorino sotto l’effetto di alcol e droga. L’associazione Lorenzo Guarnieri ha fatto quello che Stefano consiglia di fare a tutti i familiari delle Vittime: “invito tutte le famiglie a richiedere i dati che riguardano la morte o la disabilità dei loro congiunti a tutte le istituzioni coinvolte nella raccolta (polizia municipale o polizia stradale o carabinieri e Istat), per verificarne la veridicità e per far capire che la morte o l'invalidità sono cose importanti e come tali devono essere trattate.
Per l’ISTAT, fonte ufficiale del nostro paese, nostro figlio è uscito ‘incolume’ dallo scontro nel quale è morto sul colpo e quindi, per lo stato italiano, Lorenzo è morto di ‘morte naturale’ a 17 anni. Sempre secondo l’Istat l’incidente che lo ha coinvolto è stato provocato da distrazione: Lorenzo invece è stato vittima innocente di alcool e droga passivi sulla strada. Pretendiamo delle scuse formali da parte dello stato, della regione, della provincia e della polizia municipale per avere trattato l’omicidio di nostro figlio con approssimazione, così come purtroppo è accaduto in tanti altri casi”.
Grazie a uno studio effettuato in collaborazione con l’Istituto di Ricerca e Programmazione Economica per la Toscana (IRPET), l’Associazione ha verificato che l’errore fatto nei confronti di Lorenzo non è un caso isolato. In provincia di Firenze nel 2010 sono morte 69 persone, mentre l'Istat ne riporta 58 e il sistema SIRSS della regione Toscana (sistema di rilevazione costato al contribuente circa 2 milioni di euro dal 2008 ad oggi) ne riporta 59. Nella provincia di Forlì-Cesena nel 2010 i morti per scontri stradali sono stati 39 (fonte ASAPS ) e non 34 come indicato dall'Istat.
“Una cosa è certa: a livello nazionale la mortalità nell’anno 2010 non è pari a 4090 persone come rileva l’ ISTAT”, rileva ancora Guarnieri, “la nostra ricerca dimostra una sottostima almeno del 15%. E’ assai probabile che quanto accaduto nelle province di Firenze e di Forlì-Cesena sia accaduto in tutte le altre province italiane: ne consegue che la mortalità sulle nostre strade a causa di violenza stradale potrebbe non essere in calo - come ha affermato il 4 Aprile in Commissione Trasporti il Ministro Cancellieri - ma in aumento rispetto ai 4237 del 2009.
L’Italia si conferma la maglia nera d'Europa come paese con il maggior numero di morti sulle strade (uno spread sulla Germania che si può stimare in 1.052 deceduti)”. “Partendo da questi punti – continua il papà di Lorenzo - sorgono alcune domande: Quanto seriamente lo Stato si prende cura della sicurezza sulle nostre strade se non riesce nemmeno a contare i cittadini morti né a considerare le effettive cause degli scontri? La Regione Toscana si vanta di avere un sistema di rilevazione all'avanguardia (SIRSS) nel quale molti enti hanno investito per costruirlo e gestirlo, sia in termini di denaro che di uomini.
Questo sistema però non è capace di registrare in modo affidabile un fenomeno “facile” come quello della mortalità sulle strade toscane e, contrariamente a quanto indicato nel progetto, non fornisce i dati con la tempestività promessa. Cosa ne pensa il Presidente Rossi di questo investimento? Qual è l’attenzione con cui gli enti preposti trattano i casi di violenza stradale se i dati che trasmettono sono così pieni di errori?” “Come Associazione Lorenzo Guarnieri, che si occupa di prevenzione per la sicurezza stradale, denunciamo questa situazione ai massimi organi dello Stato – prosegue Stefano Guarnieri – se lo Stato continua a lavorare con tale approssimazione sulla prima causa di morte per i giovani italiani, è evidente che difficilmente si potrà affrontare sul serio questa emergenza sociale.
Chiediamo, infine, un impegno preciso da parte del presidente del consiglio Mario Monti per ridurre la mattanza che avviene ogni giorno sulle strade: la sicurezza stradale deve diventare una priorità nell'agenda del governo. Riteniamo che questo sia il minimo che lo Stato debba fare per i suoi cittadini e per chi ormai è una vittima della strada dimenticata da tutti”. “Gravissima la denuncia fatta questa mattina da Stefano Guarnieri, presidente dell’associazione Lorenzo Guarnieri, promotrice della proposta di legge sull’omicidio stradale”.
Lo dichiara il Consigliere regionale del PdL Paolo Marcheschi che ormai da tempo segue il problema della SICUREZZA STRADALE in prima persona.“In Regione Toscana si perdono morti e soldi. Il Presidente della Giunta Regionale – dichiara Marcheschi – deve chiarimenti urgenti sulla questione non solo all’associazione Guarnieri ed alla famiglia di Lorenzo, ma anche a tutti i cittadini. Se, come si legge nel nuovo Piano Sanitario regionale, si dichiara che gli incidenti mortali sono diminuiti, mentre invece sono aumentati, è chiaro che ne conseguono politiche sbagliate con inutile spesa di risorse pubbliche.
Presento dunque un’interrogazione urgente in Consiglio regionale per fare immediata chiarezza”. “La denuncia parte dagli errori di registrazione che sarebbero alla base dei dati diffusi da Istat, Province, Comuni e varie forze dell’ordine. In Regione Toscana il rilevamento dei dati sugli incidenti stradali è stato affidato ad un progetto integrato Regionale per la sicurezza Stradale detto Sirss – spiega l’esponente del PdL – Da una prima ricerca ho avuto modo di constatare che la Regione Toscana ha ricevuto ben € 3.391.517 dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per l’attuazione del terzo programma del Piano Nazionale della Sicurezza stradale (decreto n.20712 del 27.12.2007).
Il progetto regionale Sirss fa parte di questo programma e, da quanto ho letto dalla convenzione, è costato ai toscani ben € 1 MILIONE e 155 MILA”. “Oggi l’associazione Guarnieri – prosegue Marcheschi – ha messo in evidenza che questo sistema ha fallito e che ci sono degli errori gravissimi nella trasmissione dei dati. Stando ai dati ufficiali diffusi, ad esempio, Lorenzo Guarnieri, vittima di incidente stradale, è uscito ‘incolume’ dall’incidente che è stato registrato come un incidente avvenuto ‘per distrazione’ e non per ‘alcol e droga’.
Ovvio che se un ragazzo effettivamente morto viene registrato come vivo, non ci stupisce che nello stesso Piano Sanitario e Sociale, bozza in esame adesso in Consiglio regionale, si affermi che “in termini di gravità, la Toscana si distingue come una delle più sicure, poiché le conseguenze dei sinistri sono tra le meno gravi””. “Ma possibile che siano stati spesi milioni di euro e che la Regione Toscana non abbia monitorato né controllato che la trasmissione dei dati fosse corretta? E’ necessario aprire un’indagine sul tema – conclude Marcheschi – e rendicontare esattamente come sono stati spesi i soldi in tema di sicurezza stradale.
Urgente anche rivedere sia il progetto Sirss che le politiche regionali”.