In un nuovo libro le origini, gli scandali, le vittime. Il saggio del giornalista Federico Tulli getta nuova luce su una realtà agghiacciante Il 31 marzo la presentazione a Empoli (ore 17) Nel volume edito da L’Asino d’oro l’autore offre per la prima volta un quadro d’insieme del fenomeno che negli ultimi 70 anni ha provocato decine di migliaia di “vittime” in tutto il mondo. L’indagine ne ricostruisce la matrice culturale, che arriva da lontano. Un'analisi storica e sociologica della pedofilia nella società occidentale a partire dagli episodi di cui sono stati protagonisti rappresentanti della Chiesa cattolica, un'originale ricerca sul pensiero all'origine della violenza sui bambini.
In Chiesa e pedofilia (Non lasciate che i pargoli vadano a loro), edito da L'Asino d'oro, il giornalista Federico Tulli, che presenterà il libro a Empoli sabato 31 marzo, presso il Cenacolo degli Agostiniani, via dei Neri 15 (ore 17), indaga sul fenomeno della pedofilia nel clero, e tratteggia il quadro degli scandali che attraversano venti secoli di storia fino agli ultimi eventi che hanno sconvolto l'Europa e l'Italia. Un percorso compiuto attraverso inchieste, denunce, testimonianze, processi e interviste a esperti.
«Questo libro ricostruisce una cronaca terribile e dolorosa - afferma nella prefazione lo storico Adriano Prosperi -. È un forte atto di accusa contro il silenzio, le attenuazioni, le coperture, le mezze misure che hanno circondato in Italia la speciale questione criminale dei preti pedofili». Nel lungo viaggio in cui l’autore ricostruisce sin dalle origini la storia dei crimini, emerge quella che è stata una vera e propria legittimazione culturale della pedofilia, che affonda le proprie radici nel logos occidentale e si propaga fino ai nostri giorni sotto l'ala protettrice del cattolicesimo.
Decine di migliaia di vittime in tutto il mondo, migliaia di sacerdoti sotto accusa, miliardi di dollari spesi dalla Chiesa per risarcire vittime e loro familiari. Il coinvolgimento del clero cattolico, si scopre, arriva da lontano. Il saggio Chiesa e pedofilia lo dimostra con dovizia di particolari. Dal Concilio di Elvira (305 d.C.), quando per gli “stupratores puerorum” fu decisa la punizione del rifiuto della comunione, al “Crimen sollicitationis”, approvato nel 1962 da Papa Giovanni XXIII, dopo la prima edizione di Pio XI (1922), che stabilisce l’assoluta segretezza nelle cause di molestie, pena la scomunica, anche per la vittima che avesse la tentazione di denunciare alla giustizia civile - la validità del documento è stata confermata nel 2001 dall’allora cardinale Ratzinger nella lettera De delictis gravioribus -, è sempre esistito uno stretto rapporto nei secoli tra Chiesa cattolica e pedofilia.
Suffragato da numerosi documenti e un'ampia bibliografia, il libro di Tulli offre per la prima volta un quadro d'insieme di questo complesso fenomeno, interrogandosi sui motivi di una deflagrazione mediatica senza precedenti - avvenuta nel 2010 - sostenuta da una veemente indignazione popolare. E ipotizza che «si sta forse radicando nel pensiero comune un nuovo modo di intendere la nascita, il bambino e l’essere umano». L’ASINO D’ORO edizioni srl - via Saturnia 14 - Roma - info@lasinodoroedizioni.it - www.lasinodoroedizioni.it