"Io ritengo che l'intervento sull'articolo 18 sia sbagliato da tre punti di vista" spiega Gianfranco Simoncini assessore regionale al lavoro ed alle attività produttive a margine di una conferenza in cui ha presentato un Bando regionale per finanziare la realizzazione di presidi produttivi sul territorio toscano contribuendo la Regione alla copertura delle spese sino al 100% per la riqualificazione ambientale, urbanistica ed energetica delle aree in oggetto. "Dire che sarebbe bene tagliarlo per favrire l'arrivo di imprese dall'estero è una sciocchezza: per un paese in cui l'energia costa troppo, dove per insediarsi sul territorio c'è bisogno di anni, dove se due imprenditori litigano per arrivare alla risoluzione della causa occorre un decennio, dove siamo al 5° posto tra i paesi dell'Ocse per pressione fiscale e 23' come potere di acquisto in base ai salari non è certo l'articolo 18 il deterrente ed in sette anni che faccio l'assessore al lavoro nessun imprenditore mi ha mai sollevato questo problema.
Ritengo sbagliato anche il metodo con il quale si è arrivati a discutere di questo tema: prendere atto senza confrontarsi con tutti i sindacati non lo ritengo giusto, per una volta tutti erano pronti a discuterne invece la ministra fornero ha letto la proposta ed il presidente Monti ha detto di prenderne atto. Peccato perché poi si cerca di fare la lotta al precariato, depotenziando le forme contrattuali che hanno portato al precariato come le modifiche sugli apprendistato, e depotenziare o ridurre le tutele dei lavoratori come nel caso dell'articolo 18 rischia di offuscare quanto di buono è stato fatto.
Per questo auspico che il Parlamento possa rimettere mano alla riforma e ritengo che le forme di mobilitazione attuate in questi giorni dai lavoratori non solo siano condivisibili ma anche giuste" AntLen